sabato 1 marzo 2014

Garanzia giovani, immigrati e carcerati...

Il piano per il lavoro di Renzi? Mille euro a tutti i disoccupati. Il Jobs act è in dirittura d'arrivo: sussidio di disoccupazione anche per i precari. Una misura da 8,8 miliardi di euro. Dubbi sulla copertura economica di Andrea Indini

"Noi vogliamo partire immediatamente con la 'Garanzia Giovani'. Era già stata predisposta, va rifinita ma in un paio di settimane siamo in grado di presentarla". Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti coglie al volo l'accelerata data ieri dal premier Matteo Renzi dopo aver visionato gli allarmanti dati sulla disoccupazione e si butta anima e corpo sul Jobs Act. La riforma del mercato del lavoro è quasi pronta. E Repubblica già ne anticipa i contenuti, a partire dal sussidio di disoccupazione che sarà esteso anche ai lavoratori precari. "La platea dei potenziali beneficiari - spiega Filippo Taddei, responsabile economia del Pd, alla Stampa - si allargherebbe di oltre trecentomila lavoratori attualmente sprovvisti di una vera protezione dalla disoccupazione".

"Per noi lasciare una persona senza niente da fare è una condanna senza nessun tribunale che ti abbia condannato - spiega Poletti a margine della conferenza di Libera in Campidoglio - essere inutili a sè e agli altri è per noi la peggiore delle condanne". L'obiettivo del governo Renzi è piuttosto chiaro: "Moltiplicare le opportunità e fare in modo che ogni cittadino abbia la possibilità di avere qualcosa da fare e questo vale per i disoccupati, per i carcerati, per gli immigrati". Una strada che, però, rischia di costare tanto, troppo, alle casse dello Stato. Per il momento non c'è niente di concreto, ma i rumors parlano di un piano imponente e tutt'altro che a costo zero. Insieme allo sblocco dei debiti della pubblica amministrazione, agli interventi sull'edilizia scolastica e al taglio del cuneo fiscale Renzi vuole stare una sferzata all'occupazione. per farlo si prepara a introdurre un sussidio di disoccupazione universale che andrà sotto il nome di Naspi. L'assegno, ipotizzato dal politologo Stefano Sacchi, andrà a tutti i disoccupati, anche ai collaboratori a progetto che l'ex ministro Elsa Fornero aveva invece deciso di escludere. Insomma, la platea si allarga a dismisura: sotto l'ombrello statale finiranno, dunque, 1,2 milioni di disoccupati fino ad oggi esclusi. Tant'è che in molti hanno iniziato a storcere il naso sulle coperture economiche. Dallo staff di Renzi fanno sapere che il suissidio di disoccupazione universale costerà 1,6 miliardi in più rispetto a quanto sborsa oggi lo Stato: 8,8 miliardi di euro che dovrebbero essere finanziati con uno spostamento di risorse dalla Cig in deroga.

"In 15 giorni immaginiamo di dover mettere in campo la proposta sul lavoro che è molto urgente - ha spiegato Renzi - ci viene chiesta non solo dalle istituzioni internazionali ma da quel 12 per cento di giovani e cinquantenni che hanno perso lavoro e non riescono a ritrovarlo". Le 56 pagine del Jobs act già pronte dovranno ora essere discusse e mediate con gli alleati. Il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano preme per alleggerire i vincoli sulle assunzioni. Tra i punti del piano economico c'è anche la riduzione dei contratti e il passaggio a un contratto unico. In realtà sono ben poche le pagine del documento dedicate alle regole del mercato del lavoro: il vero nodo sono le norme fiscali. E la vera partita, appunto, giocata sarà sulle coperture. A preoccupare maggiormente è appunto l'assegno universale di disoccupazione che dovrebbe aggirarsi intorno ai 1.100-1.200 euro al mese con "l'obbligo di seguire un corso di formazione" e di "non rifiutare più di una proposta di impiego". Non solo. Il Naspi durerà un anno per i lavoratori dipendenti e sei mesi per i contratti atipici. "L'attuale tutela Aspi (il minisussidio garantito dalla riforma Fornero, ndr) - assicura Taddei - può essere  esteso ai lavoratori a progetto e allungata nella copertura con una spesa comparabile alla somma dell’Aspi e della cassa integrazione".

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