domenica 6 settembre 2015

E infine, arriva lui... il filantropo...

Del fatto che tutti indistintamente avete rotto i coglioni nel darci lezioni di coglioneria terzomondista e poi fate pagare i biglietti dei vostri concerti a caro prezzo? Perchè, per voi "filantropi" che vivete blindati lontano dalla massa di comuni mortali, è tutto semplice. E' semplice additare noi come qualunquisti, populisti, analfabeti e senza cuore nè cervello. Scendete da quei cazzo di piedistalli, aprite le porte delle vostre ville e regalate le vostre ricchezze a chi cazzo vi pare, poi ne riparliamo. E dire che amavo anche Bono Vox... ma è stato tanto tempo fa.

Anche Bono ci fa la predica: "Non chiamateli più migranti". Il cantante sale sul pulpito: "Queste persone non lasciano le loro case perchè vogliono vivere in Italia. Lasciano i loro Paesi perchè non hanno casa". Poi la sviolinata: "Vi sono leader nel mondo, come la Merkel e Renzi, che stanno facendo enormi sforzi in questo senso" di Sergio Rame

"È sbagliato usare la parola 'migranti'. La parola giusta è 'rifugiati'". L'ultimo solo del politicamente corretto è Bono Vox. Che, in visita al sito di Expo 2015 con tanto di codazzo governativo, fa il predicozzo agli italiani sulla crisi in corso nel mondo. "Queste persone - ha detto - non lasciano le loro case perchè vogliono vivere in Italia o in Irlanda. Lasciano i loro Paesi perchè non hanno casa. Dunque è sbagliato usare la parola migranti. La parola giusta è 'rifugiati'". Poi la sviolinata: "Vi sono leader nel mondo, come Angela Merkel e Matteo Renzi, che stanno facendo enormi sforzi in questo senso".

A Expo 2015 va di scena il festival del qualunquismo. Frasi fatte, slogan buonisti e propositi terzomondisti sono gli ingredienti della serata. Tra Renzi e Bono è una gara a chi la spara più grossa. Il premier torna a calcare la mano sulla morte del piccolo Aylan: "Noi siamo in un momento di snodo della vita europea. Lo pensiamo tutti noi europei che guardiamo alle organizzazioni internazionali ma guardiamo anche a casa nostra. Non basta commuoversi quando vediamo quelle immagini di quel bambino che potrebbe essere nostro figlio, è giusto commuoversi, ma poi è arrivato il momento di mettersi in movimento". Il cantante degli U2 non è da meno. Si presenta come una sorta di salvatore delle genti e del mondo. Anche il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi fa di tutto per esserci. Il ministro dell’agricoltura irlandese Simon Coveney, che ha organizzato insieme all’Italia l’incontro sulla lotta alla fame all’esposizione universale, lo paragona addirittura al Santo Padre. "Portare Bono all’Expo è un po' come portare il Papa - dice - tutti vogliono vederlo, parlargli, fare una foto con lui". Il clima è un po' quello. E l'omelia che Bono Vox ci rifila è degna di questa domenica. Durante l’evento It begins with me. How the world can end hunger in our lifetime (Comincia da me. Come il mondo può porre fine alla fame nell’arco della nostra vita), organizzato a Expo 2015 per il sostegno alle iniziative del World food programme, l’agenzia delle Nazioni Unite specializzata nell’assistenza alimentare, Bono è un profluvio di lodi per Renzi. Tanto da ringraziarlo pubblicamente per essere andato a Bruxelles a dire che "risolvere il problema migranti è un dovere morale". "Dopo queste parole Angela Merkel ha aperto le frontiere - continua il cantante degli U2 - per questo voglio ringraziare la leadership del presidente Renzi".

Dopo la sviolinata a Renzi, Bono si lancia a tenere una lezione sulla fame nel mondo. "C'è abbastanza cibo per sfamare il mondo - pontifica - il problema è come distribuirlo e che manca la volontà di distribuirlo". Quindi definisce "incredibile" il fatto che "nel mezzo della crisi dei rifugiati il World Food Programme debba ridurre gli aiuti perché non ci sono fondi". Così, rivolgendosi poi alla direttrice Ertharin Cousin, dice: "Sono molto arrabbiato per il fatto che questa donna debba andare in giro a chiedere aiuti. Lei è un vero eroe, io sono solo una rockstar". Infine, citando il suo amico Johnny Rotten dei Sex Pistols, chiude: "La rabbia è un’energia che se usata bene può produrre effetti positivi".

Poi c'è il Ber(C)oglione

Ma per entrare in vaticano, ci vogliono i documenti altrimenti si viene scacciati via. Tuttavia, restano le parole famose di Buzzi, quelle, valgono anche per il vaticano...

Papa Francesco: "Ogni parrocchia ospiti una famiglia di profughi". Durante l'Angelus Bergoglio torna a predicare la politica dell'accoglienza: "Ogni parrocchia ospiti una famiglia di profughi". Il Vaticano ne accoglierà due di Sergio Rame

"In prossimità del Giubileo della Misericordia, rivolgo un appello alle parrocchie, alle comunità religiose, ai monasteri e ai santuari di tutta Europa ad esprimere la concretezza del Vangelo e accogliere una famiglia di profughi". Mentre l'Europa affronta la piuù grande emergenza migratoria degli ultimi anni, papa Francesco torna a chiedere di accogliere gli immigrati che stanno arrivando in Europa. E, durante l'Angelus, annuncia che "anche le due parrocchie del Vaticano accoglieranno in questi giorni due famiglie di profughi". "Ogni parrocchia, ogni comunità religiosa, ogni monastero, ogni santuario d’Europa - è l'appello lanciato da Bergoglio - ospiti una famiglia, incominciando dalla mia diocesi di Roma". Il Santo Padre si rivolge a tutti i vescovi d’Europa affinché "nelle loro diocesi sostengano questo mio appello, ricordando che Misericordia è il secondo nome dell’Amore: 'tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me'". Nel breve discorso pronunciato prima dell'Angelus, papa Francesco accusa i fedeli di essere spesso "ripiegati e chiusi in noi stessi" fino a creare "tante isole inaccessibili e inospitali" e rileva che "persino i rapporti umani più elementari a volte creano delle realtà incapaci di apertura reciproca: la coppia chiusa, la famiglia chiusa, il gruppo chiuso, la parrocchia chiusa, la patria chiusa". "Questo non è Dio - puntualizza - è il nostro peccato". Eppure, ricorda il Papa commentando l’episodio evangelico della guarigione del sordomuto, "all’origine della nostra vita cristiana, nel Battesimo, ci sono proprio quel gesto e quella parola di Gesù: 'Effatà! - Apriti!'". "Questo Vangelo - sottolinea il Santo Padre - ci parla anche di noi stessi".

Le bestie, gli sciacalli e i buoni del pd (che rubano)

Ricordiamoci le parole di Buzzi di quella famosa telefonata: "Con gli immigrati ci si fanno più soldi che con la droga"... e poi, riflettete sul chi sono gli sciacalli, chi sono le bestie e chi i buoni... Il peggio è che quei soldi che qualcuno si intasca, sono soldi nostri. Soldi delle nostre tasse che DOBBIAMO pagare.

Migranti, lo sciacallaggio di Renzi: "Noi umani contro voi bestie". Renzi, a Milano per chiudere la Festa dell'Unità, usa la foto di Aylan per fare campagna elettorale. Salvini: "Io sono una bestia? Tu un clandestino" di Andrea Indini

"Trasmettete quella foto lì...". Matteo Renzi fa passare sul mega schermo della Festa Nazionale dell'Unità a Milano la foto del piccolo Aylan, ventre a terra sulla spiaggia di Bodrum. La morte di un bambino viene così strumentalizzata per fare campagna elettorale a favore dell'immigrazione e, soprattutto, contro il centrodestra. "C’è un livello di umanità sotto il quale non bisognerebbe scendere - tuona il premier - davanti alle dichiarazioni di chi dice, davanti alle immagini del corpo del bimbo siriano che è un problema di questo governo, io dico che non c’è una destra contro una sinistra, ma umani contro bestie".

Nell’intervento che chiude la Festa Nazionale del Pd a Milano, Renzi prova a ricucire con il proprio partito ("Basta con le discussioni interne, parliamo dei problemi veri") e manda, soprattutto, un messaggio chiaro a un'Italia che non ha più fiducia in lui. Gli ultimi sondaggi danno il Movimento 5 Stelle a un passo dal Partito democratico e un drastico calo del sentiment degli elettori nei confronti del premier. E così, dopo aver ciancionato sul futuro delle aree Expo e del Comune di Milano, Renzi entra a gamba tesa in quello che è il tema caldo dell'estate: immigrazione. "Se si dice che il modello è l’Ungheria di Orban noi rispondiamo che siamo orgogliosi di essere una cosa diversa", attacca senza però dire qual è il modello che intende seguire l'Italia per affrontare l'emergenza. Perché, oltre a ripetere che "le vite vanno salvate", non spiega come sistemerà i 180mila clandestini sbarcati nel 2104 e i 120mila già sbarcati quest'anno. Né dice come farà ad arginare i barconi che nei prossimi mesi continueranno a partire alla volta delle coste italiche.

Nel profluvio di parole pronunciate alla Festa dell'Unità Renzi non manca di affrontare anche le riforme che porterà in parlamento nelle prossime settimane. E anche qui è uno slogan via l'altro. Conferma l'abolizione della Tasi e dell'Imu ("A casa nostra le tasse sono troppo alte. Dobbiamo dirlo da sinistra") ma non dice dove troverà le coperture economiche né tantomeno come la farà digerire ai tecnici di Bruxelles. Poi, rilancia le unioni civili ("Lo facciamo per noi, per la dignità del nostro paese"), ma evita abilmente di affrontare lo spigoloso tema degli alleati alfaniani. E persino sulla riforma costituzionale si mette a fare il grosso: "Non accetteremo veti". Ma di tutte le chiacchiere, al termine dell'intervento, rimangono gli insulti al centrodestra e il vile sciacallaggio sulla morte di un bimbo di tre anni. "Sono una 'bestia' perchè difendo gli italiani? Allora sì, sono una bestia - replica Matteo Salvini - Renzi clandestino".

sabato 5 settembre 2015

Ah, parla il bianconiglio appoggiato alla bianca parete...

No, giustamente la colpa è sempre dei populisti e nazionalisti. Mai di chi foraggia e di chi incassa su tali e strane migrazioni. Ah, a proposito del bambino sulla battigia... chissà perchè ci raccontano una storia un tantino diversa da ciò che probabilmente è...

Pure Mattarella ora dà lezioni: "L'Europa dei muri e dei veti insegue populismi e nazionalismi". Il capo dello Stato interviene a Cernobbio e sferza duramente Bruxelles: "Illusorio il tentativo di chiusura delle proprie frontiere" di Sergio Rame

"La logica emergenziale sta rendendo l’Europa più debole". E, invece, "la crisi non deve paralizzarci". In video collegamento con il Forum Ambrosetti, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sale sul pulpito per fare una lezioncina sull'accoglienza e sferzare l'Unione europea accusandola di "inseguire populismi e nazionalismi". Secondo il capo dello Stato, l’Europa "si trova ora in un passaggio storico" e deve attrezzarsi. Da qui l'appello a raggiungere un'azione inserita "in una visione di lungo periodo adeguata". "L’immagine straziante del piccolo Aylan confligge con i valori dell’Europa e con il senso stesso di umanità". Parlando della crisi delle migrazioni, Mattarella dice che le "chiusure illusorie" di certi Paesi dell'Unione europea "smentiscono i valori della nostra civiltà". "Lo spettro che compare a volte in Europa è la paura - continua - e così facendo si innalzano muri e veti e si insegue e si alimentano nazionalismi e populismo". Indica, quindi, la sua ricetta per superare l'impasse dentro cui è scivolata l'Ue: "Servono regole comuni sul diritto d’asilo per superare con regole nuove e condivise l’accordo di Dublino". "È un’illusione immaginare che sospendere le regole di Schengen, o dare vita a un loro ambito di serie A o di serie B, possa garantire a una parte d’Europa la sicurezza se è minacciata - continua il capo dello Stato - il tentativo di chiusura delle proprie frontiere si sta rilevando, come era inevitabile, illusorio, a fronte delle dimensioni dei frutti migratori. Si tratta di un fenomeno di portata inedita con la prospettiva di flussi sempre più imponenti senza adeguate risposte strategiche". Ed è per questo che, accodandosi agli appelli di alcuni Paesi fondatori, anche Mattarella ha richiamato l'intera Unione ad "assumere un’azione comune ed efficace".

venerdì 4 settembre 2015

Gli ameriCani hanno deciso per tutti

Hanno deciso che la crisi durerà vent’anni di Eugenio Orso   

Siano maledetti per l’eternità i vertici politici e militari degli stati uniti d’America, a partire da Obama e dal pentagono, con tutti i capi degli stati-canaglia coinvolti in questo Risiko mondiale, giocato sulla pelle di milioni di innocenti a esclusivo vantaggio delle aristocrazie del denaro e della finanza. La crisi scatenata dalle guerre, dalla destabilizzazione degli stati e dalla supremazia dell’economia finanziaria globale, come rivela “candidamente” il pentagono, è stata programmata per durare un ventennio:

http://www.repubblica.it/esteri/2015/09/04/news/migranti_il_pentagono_una_crisi_che_durera_almeno_20_anni_-122174999/

Estratto dall’articolo di repubblica:
“Dobbiamo affrontare sia unilateralmente che con i nostri partner questa questione come un problema generazionale, e organizzarci e preparare le le risorse ad un livello sostenibile per gestire (questa crisi dei migranti) per (i prossimi) 20 anni”. Lo ha dichiarato alla Abc il capo degli Stati maggiori riuniti degli Stati Uniti (il più alto ufficiale in grado) il generale Martin Dempsey che ha anche auspicato che la drammatica fotografia di Aylan “abbia un simile effetto a quella del 1995 del mortale attacco con i mortai alla piazza del mercato di Sarajevo, che spinse verso l’intervento della Nato in Bosnia”.

Son cazzi amari, come si direbbe senza troppi complimenti nei bar di periferia… Il richiamo a Sarajevo fa tremare i polsi, preoccupa un pentagono che scalpita e la nato che si mette “in marcia”. Contro chi? Non è che, per caso, si agirà militarmente contro Assad, in Siria, e il cielo non voglia, contro Putin in Europa? Fra l’altro, l’esternante generale d’alto rango Martin Dempsey, ha partecipato al “fiasco” statunitense in Iraq, durante la seconda guerra americana del Golfo che, guarda caso, ha “dato i natali” all’organizzazione criminale dello stato islamico, anche se allora non si chiamava così. In ogni caso, saranno venti lunghi anni di guerre, di ondate di profughi, di stermini di massa e di crisi economica indotta. Vent’anni con la disoccupazione galoppante in casa e lo stato islamosunnita alle porte, se non scoppia prima un conflitto nucleare con la Russia, tanto desiderato dagli americani e dalle loro comparse masochiste nell’est europeo, come l’ucraina euronazista e i baltici anti-russi. Vent’anni di annegamenti in massa nel mare e colonne di disperati che cercheranno di raggiungere, attraverso il sud dell’Europa e i Balcani, la spocchiosa germania arricchitasi grazie all’euro, ai trattati e al saccheggio dell’Europa meridionale. Vent’anni di stragi di innocenti, di distruzione delle infrastrutture e del patrimonio storico in Medio Oriente e in Africa settentrionale, per opera degli assassini islamosunniti molto utili al pentagono, molto efficienti nel seminare morte e distruzione, molto abili nel generare nuove ondate di profughi.

Sono certo che fin dai prossimi mesi potremo osservare il “fronte del conflitto” che si avvicinerà pericolosamente a noi, a causa di un’avanzata islamista che non si arresta, dalla Siria alla Libia. Tunisia e Algeria saranno a rischio… e l’Italia meridionale e insulare? E’ proprio quello che vogliono i signori del denaro e della finanza, che controllano anche il pentagono, ed è proprio per questo che la “coalizione internazionale” a guida americana non interviene con decisione contro i macellai della sunnah. Qualche bomba su edifici vuoti e qualche drone bastano e avanzano. L’Europa deve esser messa alle strette per cedere definitivamente sovranità e risorse a loro beneficio. I vertici dell’alleanza atlantica e il pentagono, in situazioni di guerra, la faranno da padroni. A quel punto, tutto sarà chiaro, e persino i Renzi, gli Hollande e i Tsipras non serviranno più, a Lor Signori, perché saranno le armi, e chi le controlla (cioè loro stessi), a dettar legge ai popoli. Se scoppierà un conflitto nucleare con la Federazione Russa, dopo tutte le provocazioni orchestrate per arrivare a questo limite, loro s’illuderanno di vincerlo per il controllo dell’intero continente europeo – o di ciò che ne rimarrà in piedi – fino al ventiduesimo secolo. Destabilizzeranno nei prossimi mesi anche un importante stato-canaglia, la turchia islamista di Erdogan, che non ha più governo stabile e se ne va verso le elezioni d’autunno, fra attentati e attacchi ai curdi? E’ possibile che lo sacrificheranno cinicamente, per calcolo strategico, generando altre, spaventose ondate di profughi che avranno come unica e sola meta l’Europa. Inoltre, se non hanno mostrato scrupoli a scatenare il satanismo sunnita contro le popolazioni di Siria, Iraq e Libia, causando centinaia di migliaia di morti e più di dieci milioni di profughi, avranno qualche remora a spalancare davanti a noi le porte dell’inferno, per poi “salvarci” e dominarci a piacimento?

Chiedetevelo, anche se non potete far nulla e vi sentite impotenti davanti a una dura realtà, perché questa crisi durerà venti anni. Lo dice il pentagono, che se ne intende…

domenica 30 agosto 2015

Ah, l'immigrazione selvaggia è un problema... ma vah!

Londra: "Basta Schengen anche per europei disoccupati". Londra pronta a rivedere gli accordi di Schengen: "L'assenza di frontiere ha esacerbato l'emergenza". Gb, Francia e Germania: "Servono misure immediate" di Chiara Sarra

Si torna a parlare di un giro di vite agli accordi di Schengen. Dopo il vertice di Parigi di ieri, quando i ministri di nove Paesi Ue hanno chiesto maggiore sicurezza anche sui treni e più vigilanza ai confini, il Regno unito sostiene che il principio di libera circolazione all’interno dell’Unione europea va inteso solo come "libertà di movimento verso il lavoro" e non per cercare un’occupazione o i benefici del welfare offerti dai vari Paesi. A rimodulare uno dei cardini della Ue è il ministro dell’Interno britannico Theresa May, che in un intervento sul Sunday Times sostiene che così si tornerebbe al "principio originale" sancito dall’Unione. In questo modo, quindi, ad attraversare le frontiere interne dell'Europa sarebbe solo chi ha già un contratto di lavoro, non disoccupati e disperati. Del resto, secondo la May, proprio il "sistema europeo di assenza di frontiere" avrebbe esacerbato l'emergenza immigrazione.

L’intervento del ministro britannico giunge a pochi giorni di distanza dalla pubblicazione delle statistiche ufficiali che indicano un forte aumento di immigrati in Gran Bretagna, con 330mila presenze in più fatte registrare tra il marzo 2014 e il marzo 2015, a dispetto delle promesse fatte dal governo conservatore di David Cameron, che si era impegnato a mantenere gli ingressi entro le 100mila unità nell’arco di 12 mesi. Proprio l’arrivo di cittadini dai Paesi Ue, sostiene la May, ha impedito al governo di mantenere i propri impegni in tema di immigrazione, poiché Londra non può impedire l’ingresso sul proprio territorio di cittadini comunitari. L’immigrazione in ambito europeo è uno dei punti che Cameron si è impegnato a discutere con Bruxelles, in vista del referendum sulla permanenza del Regno Unito nella Ue.

Il tema dell'immigrazione è comunque sul tavolo anche degli altri Paesi. Oltre alla Gran Bretagna, infatti, anche Francia e Germania hanno chiesto una riunione urgente dell’Ue. Nella dichiarazione comune pubblicata sul sito del ministero dell’interno francese, i tre governi sottolineano la necessità di "misure immediate", e premono ancora una volta per l’allestimento di cosiddetti "hot spot" in Grecia e in Italia per registrare i migranti e identificare i richiedenti asilo. I tre governi chiedono inoltre che venga stilata una lista dei "paesi d’origine sicuri" per completare il regime di asilo comune, proteggere i rifugiati e garantire il ritorno effettivo degli immigrati illegali nei paesi di provenienza. Per queste ragioni i tre ministri chiedono alla presidenza di turno lussemburghese dell’Ue di convocare un primo Consiglio Interni e Giustizia (JAI) entro due settimane "per preparare efficacemente le decisioni" della riunione dell’8 ottobre e "avanzare concretamente sui differenti punti".

... e l'utile idiota

Il Papa: "Basta stragi di migranti". Nell'Angelus il Papa prega per le 71 vittime trovate in un camion sull’autostrada in Austria. "Cooperare per impedire questi crimini contro l'umanità" di Raffaello Binelli

Papa Francesco torna a ribadire, con forza, la necessità di porre fine alle stragi di migranti: "Cooperare con efficacia per impedire questi crimini, che offendono l’intera famiglia umana". È l’appello lanciato dal pontefice all’Angelus, ricordando che "anche nei giorni scorsi numerosi migranti hanno perso la vita nei loro terribili viaggi". In particolare il Papa ha pregato per le 71 vittime trovate in un camion sull’autostrada in Austria. "Purtroppo anche nei giorni scorsi numerosi migranti hanno perso la vita nei loro terribili viaggi. Per tutti questi fratelli e sorelle, prego e invito a pregare. In particolare, mi unisco al cardinale Schönborn - che oggi è qui presente - e a tutta la Chiesa in Austria nella preghiera per le settantuno vittime, tra cui quattro bambini, trovate in un camion sull’autostrada Budapest-Vienna. Affidiamo ciascuna di esse alla misericordia di Dio; e a Lui chiediamo di aiutarci a cooperare con efficacia per impedire questi crimini, che offendono l’intera famiglia umana", ammonisce il Papa.

Dalla parte dei cristiani perseguitati

"Anche oggi, in Medio Oriente e in altre parti del mondo, i cristiani sono perseguitati. Alla comunità internazionale io chiedo di fare qualcosa perchè si ponga fine alle violenze e ai soprusi".
Bergoglio ha ricordato che "ieri, ad Harissa, in Libano, è stato proclamato beato il vescovo siro-cattolico Flaviano Michele Melki, martire, che nel contesto di una tremenda persecuzione contro i cristiani, fu difensore instancabile dei diritti del suo popolo, esortando tutti a rimanere saldi nella fede". Un messaggio attuale perchè oggi, ha denunciato il pontefice, "ci sono più cristiani perseguitati che in ogni altra epoca della storia".

Luttwak

Luttwak: "L'Europa rischia l'islamizzazione e il Papa non lo capisce". Duro attacco del politologo americano contro il governo italiano e contro il Pontefice che "non si rende di collaborare al suicidio dell'Europa cristiana" di Francesco Curridori

"L'Italia ha il Papa. E questo Papa ritiene che si debbano accogliere tutti. Del resto sin dall'inizio ha mandato il segnale sbagliato, quando fece il primo pellegrinaggio a Lampedusa. E invece non si rende conto di collaborare, suppongo involontariamente, a un suicidio epocale, quello dell'Europa cristiana". Il politologo americano Edward Luttwak, intervistato sul Giorno, non ha dubbi: uno dei principali colpevoli dell’invasione di profughi è Papa Francesco. L’Italia dovrebbe bombardare i barconi vuoti degli scafisti individuandoli con i raggi infrarossi senza aspettare l’autorizzazione dell’Onu. Ne “ha la forza ma non la volontà”, attacca il politologo. Il problema è la Libia che non è più uno Stato “da quando Sarkozy e Obama fecero la stupida guerra per cacciare Gheddafi” e “trattare con le tribù e i radicali islamici sul territorio è pura illusione". Ma "all'invasione dalla Libia – spiega Luttwak - si aggiunge l'invasione attraverso i Balcani. E questa è ancora più imponente” perché “è tollerata, se non addirittura incoraggiata, dal presidente turco Erdogan" che opera per "la progressiva islamizzazione dell'Europa”. “La stragrande maggioranza dei migranti – prosegue Luttwak - è musulmana. E le comunità musulmane, come si sa, sono refrattarie all'integrazione. Parlo in generale. Alla lunga sarà l'Europa cristiana ad adeguarsi ai loro valori e non il contrario”. “Questo Papa farebbe bene a ripassarsi la storia", attacca di nuovo Luttwak che ricorda la fine della civiltà romana: “Arrivarono i barbari dal nord. Ora vengono dal sud. Alle invasioni barbariche seguirono cinquecento anni di secoli bui. Ce ne vollero altri trecento perché l'Europa conoscesse un Rinascimento". "Nell'Europa attuale - è la conclusione dell'esperto di geopolitica - non vedo alcuna volontà di sopravvivenza. I muri non basteranno. Ci vorranno interventi diretti. E la prima a farlo dovrebbe essere l'Italia".

martedì 25 agosto 2015

Madonna Boldrini l'antiitaliana

Migranti, la buonista Boldrini: "Basta spacciatori di paura". La Boldrini se la prende con gli ""spacciatori" di paura e di demagogia che, un po' ovunque in Europa, lucrano consensi elettorali chiedendo in modo ipocrita che i rifugiati vengano "aiutati a casa loro"" di Nico Di Giuseppe

"Concordo con Juncker: neanche io voglio l'Europa dei muri. E non solo perché sarebbe davvero una bruttissima Europa. Un'Europa che rinnega i valori che l'hanno resa una grande protagonista della storia e un'esperienza unica agli occhi del mondo. Ma anche perché la politica dei muri sarebbe fallimentare. Non solo moralmente inaccettabile, ma politicamente impraticabile e perdente". In un intervento pubblicato su Repubblica, la presidente della Camera Laura Boldrini interviene sul dibattito sui migranti e spiega: "Nessun muro - né quelli d'acqua del Canale di Sicilia e dell'Egeo, né quelli di filo spinato tra Grecia e Macedonia e tra Ungheria e Serbia- può infatti impedire a donne e uomini che lasciano contesti di guerra e regimi dittatoriali di conquistare un diritto al quale nessuno di noi sarebbe disposto a rinunciare: il diritto a vivere in pace e sicurezza".

E poi se la prende con i politici considerati "populisti": "È questo che non capiscono, anzi fingono di non capire, gli "spacciatori" di paura e di demagogia che, un po' ovunque in Europa, lucrano consensi elettorali chiedendo in modo ipocrita che i rifugiati vengano "aiutati a casa loro": come se non sapessero che quella casa non c'è più, distrutta dalle bombe o presidiata dagli aguzzini di regime. Gli stessi "spacciatori" che, in Italia, vogliono far credere che gli immigrati "vengono tutti da noi": tacendo che, a fronte delle 30mila domande d'asilo registrate qui nei primi 7 mesi del 2015, la Germania ha già quasi raggiunto quota 200mila".

Per Laura Boldrini "contro i costruttori di muri, bisogna uscire da una timorosa subalternità psicologica e rivendicare più Europa. Ma un'Europa diversa, che 'cambi marcia', che la smetta di farsi additare come problema quando è invece la soluzione, l'unica possibile: per l'immigrazione come per l'economia, per la difesa come per la politica energetica".

lunedì 17 agosto 2015

Riciccio per un post

Torno momentaneamente in questi lidi. Prometto che quando avrò sistemato il pc, tornerò definitivamente in questa trista valle di lacrime... Intanto, si sta in ferie già da una settimana e, comunque, io l'ho sempre detto che andarsene in vacanza in italia anche solo per pochi giorni, costa troppo ed è peggio che una settimana di lavoro. Fattostà che siamo andati 3 giorni tra Peschiera del Garda e Sirmione facendo una puntata anche a Gardaland... giusto per vedere com'era l'Oblivion. A parte il casino di gente... il peggio è stato il caldo africano, la temperatura oscillava tra i 38 e i 40° con una umidità a dir poco soffocante e, soprattutto i prezzi di qualsiasi cosa. Ma tant'è che siamo partiti, ci siamo divertiti e siamo tornati e mi sembra già passata una eternità.

Parco Sigurtà

Parco Sigurtà

Borghetto

Borghetto

Peschiera

Peschiera

Una deficiente a Gardaland

Sirmione

Sirmione

Sirmione

mercoledì 24 giugno 2015

Lettera aperta a

nostra signora del multiculturalismo, delle scorte e dei viaggi di stato Madonna Boldrini.

Arcigna dama, sa che cosa è accaduto a mio padre pochi giorni fa? No che non lo sa. Lei vive lontano dalla quotidianità italiana. Bhe, allora glielo racconto io. L'episodio è accaduto ad un mite pensionato di 74 anni che ancora si ostina a lavorare e a pagare le tasse. Un paio di giorni fa, terminato il lavoro, ha preso il furgoncino per andare in ferramenta a comprare un neon per il suo laboratorio. Lungo la strada, ha incontrato due nordafricani. Uno camminava sul marciapiede e l'altro camminava al centro della carreggiata. Mio padre ha rallentato e ha dato un colpo di clacson per farlo spostare. Si è spostato e mio padre ha proseguito fino al parcheggio della ferramenta. È sceso dal suo furgoncino e s'e' trovato dietro il nordafricano che gli urlava contro ogni genere di insulti. Gli ha risposto che non aveva tempo da perdere ed è entrato in negozio. Il nordafricano e' entrato dietro di lui continuando ad insultarlo dopodiché gli si è avvicinato e ha tentato di sferrargli un pugno in faccia che, in parte è riuscito a schivare ma in parte no nonostante indossasse anche gli occhiali. Il titolare ha cacciato il nordafricano e mio padre ha chiamato i carabinieri. Nel frattempo, il tizio è rientrato urlando che avrebbe spaccato il negozio e avrebbe accoltellato mio padre. Il titolare lo ha cacciato di nuovo. Una volta fuori, altro non ha potuto fare se non che rompere il finestrino del furgoncino di mio padre. Sono arrivati i carabinieri e il tizio con l'amico sono scappati. Le forze dell'ordine altro non hanno potuto fare se non cercarli e non trovarli e raccogliere le testimonianze dei presenti e dire che nulla possono contro di queste persone perché, ordini dall'alto gli impediscono di fare il proprio dovere di tutori dell'ordine. Ad oggi, ancora deve fare la denuncia perché, ieri mancava il maresciallo e oggi era impegnato e la caserma chiude alle 14. Arcigna signora del multiculti, sa cosa è stato più umiliante? Sapere che non è possibile avere giustizia. Un ematoma guarisce. Ma una aggressione gratuita, quella è più difficile da metabolizzare e digerire. Lei dice che non bisogna fare di tutta erba un fascio. Che non esistono razze ed etnie. Mente. Solo gli angeli non hanno razza, etnia o sesso. Tutti gli altri si. E ci sono razze ed etnie che hanno l'indole violenta. Una di queste razze violente e' la razza nera. Non ci crede? Si spogli di ogni privilegio e venga a vivere come viviamo noi. Vedrà che poi mi darà ragione. Le razze e le etnie esistono e non possono convivere tra di loro.

Cordialmente Eleonora M.

[Edit]: La denuncia, se possibile è a dir poco esilarante... o penosa, tutto dipende da come la si guarda. Mio padre va dal maresciallo e spiega ciò che è accaduto. Il maresciallo gli chiede di procurargli i testimoni e mio padre gli da i nominativi dei presenti. Al che il maresciallo gli dice: "No, ma deve parlarci lei". Dopodichè, lo stesso maresciallo gli dice: "Se anche riuscissimo a trovare l'aggressore, sarebbe la sua parola contro quella del magrebino". Comunque, tramite amici di amici e facendo riscontri con le descrizioni, siamo risaliti a capire chi erano i due magrebini: due solerti lavoratori dediti allo spaccio e a piccoli espedienti tutt'altro che chiari, litigiosi e probabilmente senza permesso di soggiorno e senza fissa dimora ospiti al momento non si sa da chi in un paese a pochi chilometri dal paese di mio padre. Arcigna Madonna Boldrini, se l'aggressore decidesse di tornare e di cercare mio padre per accoltellarlo sul serio? Bisogna tacere perchè dall'alto ci sono ordini specifici?

sabato 20 giugno 2015

Il turismo...

Emergenza profughi, la Romagna trema: "Questi ci mandano il turismo in malora". Da Cesenatico a Riccione i profughi occupano gli alberghi, vagano per le spiagge e pretendono posti vicino al mare. E si teme la fuga dei clienti di Emanuela Fontana

La serata romagnola è anche la loro: vino, ciambelline, sembra di tornare ai tempi d'oro, in piccolo, delle gloriose feste dell'Unità della Romagna. È successo anche l'altra sera, giovedì, lungo via Cavour. Le scuole sono finite e a Ponente, dopo la pioggia dell'ultimo fine settimana, il divertimento è già cominciato. I 77 profughi ormai vivono qui, a Cesenatico, e rimarranno in uno dei circhi più frequentati della riviera almeno fino alla fine del 2015.

Un paio di mesi fa hanno aiutato l'allestimento della corsa campestre, ma ora che arrivano i turisti, ora che gli albergatori e i commercianti aspettano i clienti come un prigioniero l'aria, fanno paura, danno fastidio. Paura è la parola che ricorre più spesso. Paura degli albergatori, soprattutto quelli che gestiscono hotel vicini allo Splendid, la casa a tre stelle dei rifugiati. Paura di una parte - non tutti - i cittadini, che però hanno ora la loro rappresentanza forte in Comune, dal momento che la ex rossa Cesenatico è ora nelle mani del centrodestra, con un vicesindaco, Luigi Donini, della Lega, paladino dell'integrità dell'estate romagnola.

Ieri era giornata di esposizione di prodotti a chilometro zero, ma non era difficile trovare voci di allarme. «C'è preoccupazione - confidava il titolare di un hotel nella zona di Valverde, vicina allo Splendid - gli arrivi di profughi anche qui mettono in allerta molti turisti per un discorso di diffusione di malattie come la scabbia, che contagia anche gli animali, e che si diffonde con una rapidità impressionante». Come si diffondono le voci, da Riccione a Rimini, di nuovi arrivi. È recentissima l'apertura ai profughi di un albergo a Miramare: affacciati alle finestre ci sono solo gli ospiti in attesa di asilo: «Questa situazione ci farà andare in malora tutti», sospirano in una pizzeria riminese. A Rimini l'ultimo dato parla di 308 profughi accolti proprio alle porte dell'estate. La Romagna è terra generosa come poche, ma guai a toccare o minacciare il turismo, l'anima di questo pezzo di costa famoso per l'allegria e l'ospitalità. Anche i profughi conoscono la piacevolezza di questi luoghi: una decina di loro, raccontano dalla polizia di Rimini, si sono rifiutati di essere ospitati nell'entroterra, a Perticara, perché troppo lontani dal mare.

Al Bagno 80 giovedì è già scattato il primo pattuglione antiabusivi, con tre fermi e un sequestro di bigiotteria. Preoccupazione e paura sono anche della polizia. La carenza di organico è una battaglia che il sindacato di polizia Sap sta conducendo da tempo. L'ultima estate una rissa tra vigili e ambulanti è stata il segnale chiaro di una convivenza non facile. Gli ambulanti non dovrebbero essere i profughi, ma sta capitando anche questo. Un mese fa a Cesenatico è stato fermato in spiaggia proprio un rifugiato dell'hotel Splendid, un ragazzo del Bangladesh, che stava vendendo in riva al mare i fazzoletti dell'albergo. Multa di 5mila euro, più del costo del viaggio della speranza dalla Libia: naturalmente impagabili.

I profughi di Ponente, a parte bizzarre eccezioni, non lavorano, perché sono in attesa che le commissioni territoriali valutino la loro domanda di asilo. L'albergo ha stretto un accordo con la cooperativa Cad, rinnovabile al 2016. Lo Stato fornisce vitto e alloggio, più 2 euro e 50 di paghetta giornaliera. Per ora girano per la città, li si vede anche in spiaggia, e soprattutto davanti all'ingresso dello Splendid, sotto la tettoia. «Non danno fastidio a nessuno - spiega un dipendente dell'albergo - ma il fastidio qui è che urtano alla vista. Tra due mesi, vedrete, sparirà il problema». Una questione visiva. Ma la legge del turismo mette l'occhio al primo posto. Questi ragazzi del Ghana, del Senegal, della Costa d'Avorio, che giocano in spiaggia tra i turisti richiamano l'inferno delle scene dal mare, l'emergenza di un'Italia piagata dalla disoccupazione e da salari ai minimi che non riesce a gestire tutti gli arrivi.

E' solo un altro caso isolato... suvvia!

Bergamo, capotreno aggredito. Ferito anche un passeggero. Il gravissimo episodio è avvenuto vicino alla stazione di Treviglio (Bergamo). I due aggressori, due nordafricani armati di cacciavite, sono riusciti a fuggire di Raffaello Binelli

A pochi giorni di distanza dall'aggressione a danno di un capotreno, colpito a Villapizzone (Milano) a colpi di machete, la cronaca fa registrare un altro gravissimo episodio. Due nordafricani in stato di ebbrezza hanno aggredito una capotreno e picchiato un passeggero. Il grave episodio si è verificato venerdi pomeriggio vicino alla stazione di Treviglio (Bergamo): l’aggressione è avvenuta sul treno partito da Milano Porta Garibaldi e diretto a Cremona. I due extracomunitari hanno prima strattonato una capotreno, minacciandola anche con un cacciavite. A quel punto è intervenuto in sua difesa un passeggero: l’uomo però è stato a sua volta picchiato ed è dovuto ricorrere alle cure dei medici al Pronto soccorso.

Subito dopo i due nordafricani hanno tirato il freno d’emergenza e il convoglio si è fermato: i due avrebbero fatto perdere le loro tracce. Il passeggero ferito, trasferito all’ospedale di Treviglio, fortunatamente non è in gravi condizioni. Nessun ricovero, invece, per la capotreno. La polizia è a caccia dei due aggressori.

La notizia è stata riferita da Adriano Coscia, sindacalista dell’Orsa. E' stato lui a raccontare che la capotreno, dopo che i due malintenzionati avevano tirato il freno di emergenza, ha chiamato le forze dell’ordine. Che però, stando al suo racconto, non sarebbero arrivate. Il treno, rimasto fermo per circa 50 minuti in balìa dei due nordafricani, ha causato ritardi su tutta la linea. Solo dopo la fuga dei due aggressori il treno è ripartito, raggiungendo la stazione di Treviglio Centrale, dove è stato soppresso.

giovedì 18 giugno 2015

Vive la france della libertè, egalitè, fraternitè...

I poliziotti a Ventimiglia: "Francia rimanda indietro anche migranti mai passati da qui". Sulla scogliera iniziato il Ramadan, le preoccupazioni della Croce Rossa. La Ue: no a nuovi muri. Intanto Parigi continua con i respingimenti di massa di Mario Valenza

La battaglia che in queste ore si sta combattendo al confine con la Francia sulla pelle dei profughi potrebbe diventare presto un caso diplomatico ben più pesante. Finora abbiamo parlato dei respingimenti di profughi che dall'Italaia provano a varcare il confine tra Ventimiglia e Mentone. Ma adesso a quanto pare Parigi starebbe usando la bagarre alla frontiera per far pulizia a casa propria. Infatti secondo quanto hanno denunciato alcuni volontari della Croce Rossa e anche alcuni polziotti a telecamere spente a Repubblica.it, il governo di Parigi avrebbe fatto dei "respingimenti" strani.

A quanto pare, secondo quanto avrebbero raccontato questi volontari, l'esecutivo d'oltralpe starebbe approfittando della situazione per provare ad espellere in Italia anche extracomunitari minorenni e clandestini di dubbia provenienza. Ovvero soggetti che in realtà non hanno varcato il confine dall'Italia verso la Francia: "Ci rimandano di tutto, stanno ripulendo il loro Paese", hanno dichiarato alcuni volontari. Di fatto dunque questa situazione al confine rischia di divenatre esplosiva. La furbizia dei francesi potremmo pagarla a caro prezzo.

domenica 14 giugno 2015

Se nonno aveva tre palle, era un flipper...

Non serve aggiungere tanti commenti. La situazione ormai è degenerata molto di più di quello che ci si aspettava. Il governo servo è incapace di fare qualcosa proprio perchè, il capo non eletto, il cervello non ce l'ha. Non sa pensare e non sa agire. Dunque, doppiamente criminale. Intanto, continuiamo a sobbarcarci di subumani. Perchè questo sono. Nè profughi, nè poveracci. Solo clandestini subumani.

"Se l'Ue non mi ascolta, sui migranti ho già il piano B". Ma Renzi bluffa con gli italiani. In calo nei sondaggi e con un Paese allo stremo da gestire, il premier si rifugia al Corriere della Sera. A cui assicura: "Vado avanti fino al 2018, ho i numeri"

Il Paese affonda. Immigrazione, criminalità, crisi economica sono solo alcune delle voci che Matteo Renzi dovrebbe provare a risolvere. Ma il premier è troppo occupato ad arginare gli scandali giudiziari che nelle ultime settimane hanno travolto il Pd. Così, quando l'emergenza immigrazione si è fatta davvero insostenibile, concede una intervista al Corriere della Sera per dire che "le risposte che l’Europa sta dando sono insufficienti", che "redistribuire solo 24.000 persone è quasi una provocazione" e che, se i Paesi europei dovessero negare la solidarietà all'Italia, ha "un piano B". Ma non spiega agli italiani di cosa si tratta.

"Nei prossimi giorni - chiarisce Renzi nell'intervista al Corriere della Sera - ci giochiamo molto sull’identità europea e la nostre voce si farà sentire forte perché è la voce di un Paese fondatore". "Se il consiglio europeo sceglierà la solidarietà, bene. Se non lo farà, abbiamo pronto il piano B. Ma sarebbe una ferita anzitutto per l’Europa", avverte il premier. Che, poi, assicura: "Vogliamo lavorare fino all’ultimo per dare una risposta europea. Per questo vedrò nei prossimi giorni Hollande e Cameron e riparlero con Juncker e Merkel". Secondo il presidente del Consiglio, "va cambiato il principio sancito da Dublino II e votato convintamente da chi oggi protesta contro il nostro governo". Ma quale sia il piano B Renzi non lo dice né la giornalista del Corriere della Sera glielo chiede. Pertanto resta un mistero.

I problemi di Renzi non sono solo per le strade del Paese, ma anche in parlamento. Qualsiasi piano B voglia mettere in atto, dovrà passare per le Camere dove, come si è visto già in un paio di occasione, i numeri non sono più così scontati dopo l'addio dei Popolari di Mario Mauro. Il premier, però, ci tiene (ancora) a ostentare sicurezza: "Al Senato i numeri sono più solidi del passato. Credo che la maggiornaza non voglia interrompere questo percorso di riforme". E, dopo aver rivendicato di aver fatto "in 15 mesi cose ferme da anni", ammette che "si può sempre fare di più. E cercheremo di farlo. Se poi - prosegue - deputati e senatori si sono stancati di noi, basta togliere la fiducia delle Camere e vedremo chi prenderà quella dei cittadini. Ma non vedo praticabile questo scenario - conclude Renzi - a mio giudizio la legsilatura andrà avanti fino al 2018".