venerdì 16 maggio 2025

Bersani e le cose disdicevoli

Bersani oggi fa parziale ammenda di trenta anni di frusta sul groppone dei lavoratori dicendo, bontà sua, che "abbiamo fatto cose disdicevoli" testuale. L'uomo cresciuto tra la via Emilia e il West  dunque sostiene che è ora di riparare (come se trenta anni di sferza siano qualcosa a cui può essere posto riparo): ovviamente andando a votare ai referendum sul lavoro e ripristinando i diritti che il PD stesso aveva tolto. 


No caro Bersani, a prendere per i fondelli vai da un altra parte: quando cambiano le condizioni, politiche, tecnologiche, geopolitiche, macroeconomiche, non basta riportare le lancette dell'ordinamento giuridico a trenta anni fa per riavere le condizioni di trenta anni fa. Nel frattempo è cambiato tutto; la globalizzazione è finita, siamo senza energia, abbiamo la guerra in Europa, sono arrivate applicazioni della Intelligenza Artificiale che radicalmente cambieranno il mondo del lavoro, abbiamo perso la competitività internazionale e anche buona parte dei mercati di sbocco. E in tutto questo caro Bersani tu davvero credi che per riportare livelli di diritti e salari ai livelli di trenta anni fa basta abbrogare 4 articoli di legge? 


E per di più a braccetto a questi referendum sul lavoro mettete il referendum sulla cittadinanza facile a 5 anni (anche la super immigrazionista Gran Bretagna vuole riportare a 10 anni il tempo necessario per fare richiesta di cittadinanza!!!!) creando così milioni di cittadini che chiederanno diritti, che pretenderanno ricongiungimenti familiari con tutto ciò che significa a livello di prestazioni sanitarie, pensionistiche e di welfare... Per carità, senza offesa per i migranti, però mi pare un po' troppo caro Bersani. Mentre fate finta di voler restaurare i diritti  con i primi quattro referendum, volete rimpinguare "l'esercito industriale di riserva" (cito Kalecki) però in assenza di industrie, portando altri milioni di persone a pretendere l'esangue mammella dello stato e dunque peggiorando le condizioni di tutti. O siete completamente scemi o siete dei delinquenti. Caro Bersani, scelga lei.


Giuseppe Masala




giovedì 15 maggio 2025

La pace o il condizionatore…

Il 6 aprile 2022, Draghi ci chiedeva di fare sacrifici, spiegandoci che l’Europa (ovvero noi cittadini) doveva sostenere la causa ucraina e colpire la Russia con sanzioni. Ci diceva che queste sanzioni sarebbero state efficaci e che la Russia sarebbe andata "al collasso". In quel momento, molti di noi (me compreso) criticarono queste scelte, prevedendo un costo insostenibile per l’Italia e una prolungata e dolorosa guerra economica e geopolitica. Oggi, quelle stesse sanzioni ci hanno lasciato con bollette alle stelle, industrie in difficoltà e famiglie a rischio. Siamo noi a essere sull'orlo del collasso economico. E la beffa è che, mentre molti miliardi sono stati spesi e centinaia di migliaia di soldati e civili hanno pagato con la vita, il conflitto in Ucraina non sembra nemmeno avvicinarsi a una fine. È davvero difficile pensare che i leader europei credessero seriamente che la Russia sarebbe stata sconfitta militarmente attraverso l'invio di armi, l'escalation della guerra e le sanzioni economiche. Il conflitto tra Ucraina e Russia è asimmetrico, e la Russia ha enormi risorse in termini di territorio, esercito e, soprattutto, capacità nucleare. La "vittoria militare" contro una potenza nucleare non è mai una strategia realistica… è solo molto pericolosa. La verità è chiara: Draghi, e tutti i leader europei che hanno sostenuto la linea delle sanzioni, e ci hanno imposto determinate scelte, non possono continuare a ignorare che le loro politiche hanno avuto un ruolo determinante nelle difficoltà che stiamo vivendo. Non si tratta solo di difendere la pace, ma di riconoscere che le scelte fatte non hanno funzionato come sperato. Draghi deve ammettere l’errore. Almeno quello. Basta arroganza: vogliamo responsabilità! Non può continuare a fingere che le sue decisioni non abbiano avuto un impatto diretto su di noi. Le sanzioni non hanno fatto crollare la Russia, mentre l'Europa ha pagato un prezzo altissimo in termini di energia e inflazione. Inoltre oggi vediamo che la Russia, ha saputo reagire, adattarsi e persino aumentare le sue esportazioni verso paesi non occidentali. Dunque non è più accettabile che Draghi venga a dirci oggi “I prezzi dell’energia sono insostenibili per le famiglie”. Ma dov’è il mea culpa? Molti di noi lo avevano previsto. Le sue scelte ci hanno portato a questa situazione, eppure non c’è nessuna ammissione di errore. Basta con le lezioni da chi ha sbagliato: vogliamo responsabilità, non sermoni! Ammettere la fallibilità delle proprie scelte sarebbe un segno di umiltà e onestà. Ignorarlo sarebbe un atto di superbia e arroganza.


Francesco Santoro

Von Der Leyen e i vaccini

Non mi sembra che sia stato dato il giusto e necessario risalto mediatico alla sentenza della Corte di giustizia europea che ieri ha condannato la Commissione Ue, e quindi la von der Leyen, per aver negato l’accesso ai messaggi telefonici scambiati tra la presidente Ue e l’amministrazione delegato di Pfizer sulla stipula del contratto europeo da 35 miliardi di euro (1,8 mld di sieri anti-covid). Accordo (2021) fatto in tutta segretezza grazie al quale è stato firmato «il più grande contratto mai siglato dall’Ue con le case farmaceutiche». Per questo andava persuasa la popolazione a considerare salvifico il magico fluido. Per questo si è perseguitato chi provava a sottrarsi all’inoculazione. Per questo si è mobilitata la “Scienza”, con il disgustoso strascico di prezzolati intrattenitori dello spettacolo (giornalisti, cantanti, attori, intellettuali…) sguinzagliati in tv. Per questo si sono perseguitati i medici (fino al “suicidio” del povero e generoso dottore Giuseppe Di Donno) che coraggiosamente ritenevano necessaria la cura con farmaci tradizionali. Per questo il governo Conte, tramite l’ineffabile ministro Speranza, ingiungeva il criminale protocollo “tachipirina e vigile attesa"). Per questo il governo Draghi reprimeva ogni forma di resistenza (fino alla vile repressione dei lavoratori portuali di Genova, sindacato dov’eri?)… altrimenti come avrebbe potuto la Pfizer incassare profitti miliardari? Una von der Leyen espressione non di se stessa, ma di quella rabbiosa oligarchia eu-ropea che oggi mette nel conto 800 miliardi per il riarmo anti-russo. Riflettete gente, riflettete!


Antonio Catalano