sabato 29 aprile 2017

Ong e procuratori

Qui, si parlava di Ong, di tratte e di clandestini. Qualche giorno fa, un solerte procuratore di Catania, l'unico a voler fare il proprio mestiere, disse che in alcune ong ci vedeva qualcosa di oscuro. Poco dopo, lo "scrittore" Saviano, guidava la levata di scudi contro il procuratore, contro Di Maio e contro chi ha più di qualche dubbio su tali Ong. Anatema contro quegli stronzi razzisti che pensano sia in corso una destabilizzazione in italia! Che siano tutti maledetti! Dopodichè, si sono mossi altrettanto velocemente, il ministro degli interni e il guardasigilli che, con fare MAFIOSO, hanno detto di non generalizzare e di stare attenti a rilasciare certe esternazioni. Chi tocca i clandestini muore, chi tocca le ong, muore lo stesso. L'osservatore romano si accorge che c'è qualcosa che non va... ma sono solo dichiarazioni fatte a casaccio. Buzzi diceva che con l'immigrazione clandestina ci si fa più soldi che con la droga... E dunque, scopriamo che sotto accusa non ci finiranno le ong (lautamente sovvenzionate anche dai potenti della terra), bensì, ci finirà il procuratore...


Il Comitato di presidenza del Csm vaglierà le dichiarazioni del procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro, sulla vicenda delle Ong. Lo comunica il vicepresidente di Palazzo dei Marescialli, Giovanni Legnini, interpellato sulla vicenda. «Dopo aver sentito i capi di Corte e il presidente della Prima Commissione, Giuseppe Fanfani — afferma Legnini — sottoporrò il caso all’esame del Comitato di Presidenza alla prima seduta utile fissata per mercoledì 3 maggio». Legnini, comunque, ricorda che «spetta al ministro della Giustizia ed al procuratore generale della Cassazione di valutare se sussistono o meno i presupposti per l’esercizio dell’azione disciplinare». Dal canto suo Orlando ha già fatto sapere: «È facoltà del Csm muoversi in questo senso».

L’Osservatore Romano: sospetti non privi di fondamento

Ma mentre lo scontro politico tiene banco, arrivano anche le parole dell’Osservatore Romano, che suonano a sostegno dei sospetti espressi dalla procura di Catania: «Non bastano gli orrori della guerra, gli stenti di fughe interminabili, i rischi del mare aperto, lo sfruttamento economico e sessuale. Sulla pelle dei migranti — scrive il giornale della Santa Sede — sta emergendo un ennesimo scandalo: il sospetto, che purtroppo non sembra totalmente privo di fondamento, di una manipolazione a fini economici e politici anche delle operazioni di salvataggio». L’Osservatore poi aggiunge: «la paura che venga meno lo sforzo generoso di molti per il salvataggio dei migranti non deve portare a semplificare il problema negandone l’esistenza». Il giornale vaticano aggiunge che «le polemiche di questi giorni non aiutano a chiarire la questione. È necessario liberare il campo da posizioni preconcette o utilitaristiche, così come è indispensabile tenere costantemente presente il dovere di salvare i migranti anche dallo sfruttamento che può essere fatto del loro dramma».

Gli sconfinamenti delle Ong tedesche

Sul piano dei fatti, due sono gli elementi che potrebbero divenire oggetto di indagine. Il primo è che le navi delle Ong non conducano mai le persone salvate al porto più vicino ritenuto sicuro, come prescrive il codice di navigazione (che potrebbero essere Tunisi o Malta) ma compiono lunghi viaggi verso l’Italia. Il secondo sono gli sconfinamenti in acque territoriali libiche già rilevate più volte da parte di navi di soccorso private. Questi sono stati compiuti dall’imbarcazione Iuventa della ong tedesca Jugend Rettet, dalla Vos Prudence di medici Senza Frontiere, dalla Sea Eye e dalla Sea Watch di altre due organizzazioni tedesche.

Zuccaro depone anche in Parlamento

Tornando alla questione Csm. Il fascicolo che verrà aperto a carico di Zuccaro dovrebbe essere almeno all’inizio a tutela del magistrato stesso. Ma il Csm non sarà l’unica sede istituzionale in cui verranno esaminate le gravi affermazioni del magistrato siciliano. «Il 9 maggio ascolteremo in audizione il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro». È quanto annunciato da Federico Gelli, presidente della Commissione inchiesta migranti dopo il caso sollevato da Zuccaro sulle Ong.

Il ministro Orlando: «Contano le sentenze»

«Dopo aver sentito i capi di corte e il presidente della prima commissione, Giuseppe Fanfani, sottoporrò il caso all’esame del comitato di presidenza alla prima seduta utile fissata per mercoledì 3 maggio» aveva affermato Legnini. Sulla polemica suscitata dalle parole del procuratore Zuccaro è poi intervenuto anche il ministro della giustizia Andrea Orlando: «Non bisogna generalizzare, bisogna fare le indagini: se qualcuno va punito va punito. Le discussioni di carattere generale sono utili se producono anche fatti concreti e sentenze» ha detto il ministro intervenendo a un’iniziativa del Pd a Campi Bisenzio (Firenze).

«Fascicolo a tutela di Zuccaro l’eretico»

Nella bufera esplosa attorno alle parole del procuratore Zuccaro c’è anche chi si schiera a sua difesa, a partire dallo stesso Csm: Pierantonio Zanettin, componente laico dell’organo di autogoverno conferma che una pratica a carico del magistrato catanese sarà aperta, «ma a tutela di Zuccaro». «Il dottor Zuccaro — sottolinea Zanettin — è notoriamente magistrato serio e riservato e non merita certamente di essere lasciato solo in queste ore di fronte agli attacchi della politica, che pare non condividere le sue ipotesi investigative, eretiche rispetto alla narrativa ufficiale del fenomeno della immigrazione nel nostro Paese».

L’hashtag di Di Maio

Il M5s scende in campo a sua volta con decisione schierandosi dalla parte del pg di Catania. Luigi Di Maio ha lanciato addirittura un hashtag su twitter, appositamente dedicato alla vicenda, #rispettoperzuccaro. «Massimo rispetto per il procuratore Zuccaro che denuncia un fatto gravissimo: ONG che potrebbero essere state finanziate dai trafficanti — scrive Di Maio sul blog di Beppe Grillo —, il ministro della Giustizia e il ministro dell’interno minimizzano o mettono in dubbio questo allarme». Altri due parlamentari del M55, Angelo Tofalo e Vito Crimi hanno chiesto che Zuccaro possa essere sentito dal Copasir, il comitato che controlla i servizi segreti.

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