Il mantra del “ci vuole più Europa” è stato invocato nei modi più variegati, fino al delirio puro di personaggi come Enrico Letta, Lara Comi e soci, che si sono spinti ad invocare l’esercito europeo per fermare il terrorismo. Grazie a Mentana mi sono almeno risparmiato il qualunquismo spicciolo della Boldrini in diretta! Per questo gli sarò per sempre grato…
Ma torniamo seri, perché seri sono gli eventi di questi drammatici giorni.
La logica della dittatura UE rimane invariata ed immutabile nel tempo. Si vogliono le cessioni di sovranità per cancellare gli Stati nazionali, pertanto si prosegue secondo lo schema consueto: problema/soluzione. Al problema terrorismo si risponde con la soluzione delle cessioni di maggiore sovranità, e l’esercito UE è certamente un passo determinante al fine di consolidare il totalitarismo europeo.
Non ripeterò, anche in questo articolo, la consueta lunga spiegazione circa l’illegittimità delle cessioni di sovranità. Mi limito a ricordare solo che le cessioni sono un delitto contro la personalità dello Stato, perché se si cede sovranità lo Stato cessa semplicemente di esistere, venendo meno uno dei sui tre elementi fondati (popolo, territorio e sovranità). In questo pezzo mi interessa invece rimarcare proprio l’odioso analfabetismo funzionale della classe politica più inetta che la storia d’Italia abbia mai visto. E ricordiamo che come ben diceva Benedetto Croce l’unico politico onesto è quello capace e dunque ora siamo davvero al punto più basso di sempre, prima ad una certa disonestà almeno faceva, non di rado, da contrappeso una grande capacità.
Come si può oggi dire, pensando di essere seri e rispettabili, che l’unica risposta al terrorismo è l’esercito europeo? Che diamine dovrebbe fare l’esercito nelle nostre città? Non ci sono nemici visibili da sconfiggere! Il terrorismo è un problema di coordinamento tra i vari servizi d’intelligence, ma tale coordinamento, ovviamente esiste già ed è espressamente previsto nel TFUE. Peraltro la responsabile, dal punto di vista politico, sarebbe quella Federica Mogherini (rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza) che ha pianto unicamente lacrime di coccodrillo a latte, anzi purtroppo a sangue, ormai abbondantemente versato.
Il terrorismo è poi, anche ed ancor prima, un problema di controllo delle frontiere, compito che spetterebbe all’Unione Europea e alla precitata Mogherini. Ferma infatti la libera circolazione tra Stati membri, le frontiere esterne, sulla base degli stessi trattati, andrebbero presidiate. Qual è dunque la ragione per cui i terroristi hanno colpito? L’assenza di un esercito europeo oppure l’assenza di controllo alle frontiere? La risposta è scontata.
Tra le poche parole sensate che ho sentito in questi giorni ci sono sicuramente quelle di Magdi Allam, che con onestà intellettuale non comune a certi benpensanti nostrani, ci ricorda che c’è un problema di radicale contrasto tra la nostra cultura e quella islamica, che ad oggi rende sostanzialmente impossibile qualsivoglia integrazione. L’art. 8 Cost. è, sul tema, altro grande dimenticato. La libertà religiosa incontra il limite della compatibilità con l’ordinamento nazionale, se qualcuno trova l’islam compatibile merita un applauso: anche solo il ruolo che riserva alla donna sarebbe sufficiente per imporne il divieto del culto nel nostro territorio.
Estremamente intelligente è stato poi il commento di Claudio Messora che è andato oltre ricordando su “La 7” che il terrorismo dipende, non solo dall’assenza di difesa dei nostri confini, ma anche dallo sfruttamento sistematico dei paesi arabi che abbiamo messo in atto. Invece di consentire uno sviluppo sostenibile di intere nazioni abbiamo esportato democrazia, sinonimo di azioni imperialistiche in difesa degli interessi economici delle nostre élite finanziarie, al fine di mantenerle sempre sottomesse ai nostri voleri, così creando terreno fertile per un odio, assolutamente giustificato, verso l’occidente. Insomma come ricorda Messora “smettere di bombardarli, aiuta!”, lo capirebbe anche un cieco.
Se invece si fossero sviluppati economicamente e conseguentemente culturalmente sarebbe ben difficile trovare nel 2016 persone disposte a farsi esplodere nella speranza di volare in paradiso circondate da vergini. L’ignoranza è la madre del terrorismo, ma noi li abbiamo voluti tenere in quel barbaro stato! Abbiamo dunque commesso un errore fatale a monte, tentare di sottomettere il mondo ai nostri interessi, ma questo non è una ragione valida per commettere un secondo errore.
Dato un motivo più che valido per odiarci, decidiamo incredibilmente di aprire le frontiere e lasciar sfogare un odio che altrimenti mai avrebbe potuto danneggiarci. Folli due volte. Ma folli non è il termine esatto. Sono scelte deliberate. L’interesse economico imponeva di saccheggiare e sfruttare certe zone del mondo e sempre il medesimo interesse impone oggi l’immigrazione incontrollata sia per obbligarci a cedere sovranità che per modificare alla radice il nostro tessuto economico. Senza guerre il potere economico prima o poi cadrebbe, vittima di un popolo così culturalmente avanzato da comprenderne appieno i crimini.
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