La figuraccia di Renzi sulle statue coperte è stata internazionale, non c’è una sola persona al mondo che abbia difeso la scelta di sottomissione del governo italiano tranne lui, Gianfranco Librandi, l’esponente di Scelta Civica che si avventura sempre a difendere l’indifendibile. A suo insindacabile giudizio, tutto quello che fa Renzi è sacrosanto, miracolato, quasi come se il premier fosse guidato da una mano divina. «Nella polemica sulle statue coperte, io sto dalla parte del cerimoniale di Palazzo Chigi che ha dimostrato sensibilità e professionalità nell’accogliere il presidente dell’Iran Rouhani», ha detto Librandi, pur di difendere il suo punto di riferimento politico. «E alla dirigente darei una promozione, altro che licenziamento: anche grazie a lei, la visita della delegazione iraniana si è rivelata un successo straordinario, che ha garantito all’Italia e alle nostre imprese un business da 17 miliardi di euro. Questo vuol dire promozione del Made in Italy in un nuovo mercato, che si apre dopo la fine delle sanzioni a Teheran, e più posti di lavoro per i nostri giovani».
L’incredibile tesi di Librandi
«Nelle aziende italiane», ha aggiunto Librandi, «quando si accolgono degli ospiti di altra fede religiosa, per esempio quella islamica, gli uffici commerciali fanno di tutto per metterli a loro agio, evitando di servire vino o carne di maiale a tavola. Per ospiti di altre religioni, come quella Indù, si hanno altri tipi di attenzioni. Non si tratta di sottomissione, ma di ospitalità e rispetto. Chi sta polemizzando sulle statue coperte non ha mai fatto business e probabilmente nella sua vita ha viaggiato anche poco. E avendo anche poco da fare accende queste inutili polemiche. Più in generale, come dimostra anche il licenziamento del dirigente Rai che ha anticipato di qualche secondo il countdown di Capodanno, in Italia si sta assistendo a un clima giustizialista, attribuibile, questo sì – conclude Librandi – più a un regime illiberale e totalitario che a un Paese democratico e occidentale. Ritroviamo la ragionevolezza». Appunto.
1 commenti:
Se ne deduce che le tradizioni, la cultura pregressa, la storia di un popolo sono "negoziabili" e asservite alle logiche di mercato. Non valgono più nulla, in sé, per un popolo ridotto senza memoria e senza dignità, e quindi le statue possono essere coperte se si ritiene di infastidire un ospite (che pur non ha chiesto nulla e ha mostrato rispetto) che porta diciassette miliardi di affari commerciali.
E' proprio questa la stringente logica mercatista, nella "società aperta di mercato" di Soros e Goldman Sachs (come la chiamo io), ancor più che del vecchio arnese liberale Karl Popper!
Cari saluti
Eugenio Orso
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