Che cos'hanno in comune una bambina inglese bianca, un veterano di cent'anni il parlamentare Nick Timothy? Il criminale Keir Starmer, l'Agenda del WEF, la furbizia della Polonia e Danilo. Andiamo con ordine e cominciamo a dire che ai dirigenti delle scuole del Regno Unito è stato caldamente "consigliato" di trattare la questione delle bande di clandestini musulmani che stanno sventrando il Paese come semplice "disinformazione". Per la precisione, la direttiva fornita agli insegnanti è stata: "se dovesse uscire il tema degli stupratori musulmani, spiegate agli alunni che si tratta di fake news online". Intervistata durante una marcia di protesta, una ragazzina bianca ha confessato che una parte dei compagni di classe è stata indotta dagli adulti a chiamarla "razzista" e lei non comprende la ragione visto che ha solo paura delle violenze sessuali quotidiane che altre ragazzine come lei stanno subendo senza che la Polizia intervenga per proteggerle.
Intervistato in una trasmissione televisiva, un veterano della II Guerra Mondiale, con la voce strozzata dalla commozione, lasciando impietriti i conduttori televisivi, afferma che ciò per cui ha combattuto e per cui i suoi compagni sono morti non vale il risultato perché ciò che lui osserva ogni giorno nel suo quartiere, nella sua città e nel suo Paese è degrado, depravazione, criminalità e sottomissione della civiltà britannica a quella islamica. Il parlamentare Nick Timothy, viene chiamato "cane" al termine della partita Aston Villa-Maccabi Tel Aviv, da un gruppo di islamici lì presenti. Un agente di polizia, seguendo le direttive governative, interviene per invitare il deputato a fingere di non aver sentito e gli chiede di allontanarsi. Timothy, sbigottito, chiedendo al poliziotto se ritenesse che egli fosse un cane, ottiene come risposta un ulteriore "per cortesia, ignori quelle parole e si allontani". Questo perché in UK puoi essere arrestato per una offesa del genere se il destinatario dell'offesa è un musulmano, ma non il contrario.
Non conoscevo Danilo fino a questa mattina, quando ha commentato un mio post affermando che sono razzista (non è una novità) e che lo stupro avvenuto 48 ore fa a Firenze per opera di due africani è un episodio isolato e che le statistiche vedono gli italiani essere i principali autori di stupri. Sappiamo tutti ormai che così non è: il 48% delle violenze sessuali è di matrice straniera, laddove gli stranieri rappresentano il 9% della popolazione totale (nello specifico la proporzione a Firenze è 54% - 15%). Come potete ben intuire, ho sprecato tempo in quanto a Danilo non importa nulla della matematica che è scienza democratica e perennemente veritiera. Ciò che a lui importava era semplicemente validare se stesso per autoassolversi anche oggi, uscendo vincitore aprioristicamente da una discussione che non può ammettere verità empiriche ma solo dogmatiche. La situazione della Polonia è limpida, inattaccabile. Il Paese con il più basso tasso di stupri in tutta Europa: dato che viaggia di pari passo alla fermezza con cui ha sempre respinto di partecipare alle quote di distribuzione degli immigrati (sono ormai noti gli interventi dei suoi europarlamentari dove si vantano di non essere caduti nella trappola in cui si sono infilati spontaneamente Francia, Belgio, Germania, Italia, Spagna).
Starmer è un mostro, odiato dalla maggioranza del Regno Unito, insultato ogni giorno ad ogni sua dichiarazione, minacciato di morte, eppure gli riconosco un merito, una qualità che è una dote preziosa se vuoi essere un leader progressista, un vassallo al servizio di chi ha architettato il piano di sostituzione etnica in Europa: la non curanza. Restare imperterriti, fingendo di avere il popolo dalla sua parte; spostare la discussione sullo scenario internazionale, sulle mire espansionistiche di Mosca: agire come se non esistano migliaia di bambine violentate dalla comunità pakistana, come se non circolassero ovunque riprese raccapriccianti di afghani che accoltellano Wayne Broadhurst Keir. Tutto questo richiede una avidità morale glaciale che lo rende il soggetto più idoneo per il ruolo di "cavallo di Troia", piazzato per distruggere l'occidente britannico, finanche sapendo che avrà il tempo contato, ma provando ad aprire una ferità talmente profonda che ricucirla sarà impossibile. Tutto ciò però non può avvenire senza la complicità di milioni di figure imprescindibili: dirigenti scolastici, forze di polizia, giornalisti. Esattamente ciò che abbiamo vissuto negli anni della finta pandemia: è una fetta di popolazione, offertasi alla causa e invogliata dall'idea di poter dare sfogo alle proprie perversioni, a permettere che il Sistema di cui essa fa parte collassi, illudendosi che essa sarà esente dalla mareggiata che non ha mai fatto alcuna distinzione quando si trattava di avanzare sulla terra ferma. E così vale per la famiglia reale, presa totalmente dal cambiamento climatico e dalle battute di caccia alla volpe nella loro tenuta scozzese, indifferente alle fiamme che divorano un mondo con il quale non contaminarsi. Questa non è una storia. Questa è la storia, quella dei nostri tempi, quella che riguarda anche noi, vittime dei medesimi aguzzini, traditi da chi ci sta accanto, abbandonati ad una sopravvivenza sempre più irraggiungibile. Se tempi tranquilli producono uomini deboli che a loro volta creano tempi avversi, ora siamo esattamente qui: ad affrontare i tempi avversi e soprattutto il nemico che ci siede accanto.
Giovy Novaro
