domenica 30 giugno 2024

Elly e il pride

Si incazzi pure qualcuno, ma una cosa la devo proprio dì. Un tempo le battaglie della sinistra erano in salita, scomode, invise al potere, financo pericolose. Si moriva per difendere gli operai, si sparava sui braccianti in protesta: Elly manco lo sa cosa accadde nel 1968 ad Avola probabilmente. Oggi la sinistrucola canta e balla durante manifestazioni talvolta grottesche, alimentando rivendicazioni vuote e tutt'altro che scomode. Quasi tutte le multinazionali, ad esempio, sostengono il pride, alcune lo sponsorizzano. Organizzano corsi di formazione sull'inclusività (finta) e cambiano persino i propri loghi, tingendoli di arcobaleno. La sinistrucola utilizza il terreno dei diritti civili con la stessa logica: fumo negli occhi, nuovo oppio dei popoli, catechesi e celebrazione del politicamente corretto che prova a distrarre dal nulla sul campo dei diritti sociali. Dopo aver diviso gli individui, atomizzato e polverizzato la società, hanno diviso i diritti. Quante sono le donne sfruttate e povere, quanti gli omosessuali? Lo sono insieme agli eterosessuali, ma questo non rileva. Come "includere" chi non ce la fa non è un problema della sinistrucola armocromista. Asterischi e schwa sono il velo da squarciare: mettere un asterisco costa nulla, le multinazionali ce la mettono volentieri una Ə, e la redistribuzione che costa, ma tanto EllySchlein non gliela chiede. All' UE non costa nulla una bella direttiva contro le discriminazioni lgbtq (che vanno ovviamente combattute, laddove si presentino): ciò che in #Europa non si vuole concedere è più spesa pubblica per chi non ce la fa. Ma tanto sta roba la federalista europea che canta e balla non la rivendica. Questo è il tempo delle battaglie confortevoli, della sinistra comoda, di quella simpatica ai potenti.


Savino Balzano 

sabato 29 giugno 2024

Giorgia Meloni, Ursula Von der Layen e la Ue

Ursula von der Leyen è stata confermata presidente della Commissione europea: ma la vera notizia, per quel che ci riguarda, è che Giorgia Meloni si astiene. Ancora una volta compie il gesto di Ponzio Pilato e se ne lava le mani. L'aveva già fatto allorché si trattava di riconoscere la Palestina come Stato, ricordate? E ora ripropone questo non nobilissimo gesto. Proprio ora che avrebbe potuto far valere la propria opposizione alle politiche della Ue, Giorgia Meloni abbassa il capo e si astiene. Non si era proclamata paladina dell'interesse nazionale, della patria e dell'opposizione alle politiche austeriche di Bruxelles? A parole, sì. Ma nei fatti, come prevedibile, con la sua astensione finisce per difendere quell'ordine che a parole diceva di voler contestare. E, con ciò, avvalora la nostra tesi: destra neoliberale e sinistra neoliberale sono il medesimo, figurando come le due ali dell'aquila turbocapitalistica. La loro finta opposizione serve soltanto a far valere l'alternanza che nega l'alternativa e garantisce la tenuta dell'ordine dominante fintamente pluralistico e fintamente democratico. Che vinca la destra bluette o che vinca la sinistra fucsia, vince comunque il banco neoliberale, come sempre. La politica diventa semplice continuazione dell'economia con altri mezzi. Secondo la nostra analisi, con le elezioni europee non si è invertita rotta ma semplicemente si è riconfermato il medesimo: il cameriere con la livrea fucsia è stato sostituito dal cameriere con la livrea bluette, non meno zelante nel servire l'interesse del padronato cosmopolitico, ossia della classe capitalistica transnazionale. Essa decide sovranamente e autocraticamente nel nome del proprio interesse, per poi far apparire democratico con le elezioni il proprio ordine autoritario e tutt’altro che democratico. L'avevamo detto e ora ne abbiamo la conferma: come anche ha sostenuto Giorgio Agamben, l'Unione Europea è una grande impostura, retta strutturalmente su un deficit di democrazia e su una struttura tecnocratica e repressiva. Le elezioni europee servono solo a far apparire democratico e pluralistico un ordine che intrinsecamente non lo è. Ursula von der Leyen deve sempre e comunque comandare, a prescindere dai risultati delle elezioni europee e a prescindere anche dagli scandali come quello legato a Pfizer, del quale curiosamente i giornali e i "professionisti dell’informazione” hanno smesso di parlare proprio in occasione delle elezioni.


Diego Fusaro

martedì 11 giugno 2024

Di sicurezza

Domenica, mio fratello è stato rapinato di una minuscola collanina che indossava e che si vedeva a malapena visto che era anche semi nascosta dal colletto della polo che indossava. Ha fatto in tempo a scendere dall’auto per dirigersi al ristorante e due nordafricani, lo hanno inseguito e uno dei due, gli ha strappato via la collanina. Li ha inseguiti ma poi, per non avere la peggio, ha lasciato stare. In pieno centro, a Bologna all’ora di pranzo. Loro, non hanno niente da perdere, lui, avrebbe rischiato di venire picchiato o peggio. Non è neanche andato a fare denuncia. L’ha ritenuta una cosa inutile. Non c’è più sicurezza in nessun posto. E’ uno schifo. 

lunedì 10 giugno 2024

Ilaria Salis, Sumahoro, Bonelli e Fratoianni

Come accade ad ogni elezione letteralmente chiunque può rasserenare i propri elettori e raccontare di aver vinto. Insomma, la Meloni rafforza il suo primato e quindi ha vinto, il PD è il secondo partito ed il primo votato dai giovani e quindi ha vinto, la LEGA ha fatto eleggere Vannacci e quindi ha vinto, Forza Italia ottiene un ottimo 10% non sfigurando dopo la morte di Berlusconi e quindi ha vinto, Conte prende la stessa percentuale di Tajani e quindi pure lui può dire di aver vinto, persino Calenda che non ha superato la soglia di sbarramento troverà un modo per dire che, tutto sommato, qualcosa di positivo c'è e sfotterà Renzi. Per me qui c'è un solo vincitore e non posso nascondermi: Ilaria Salis. È un cittadino italiano che non rispetta le leggi alle quali siamo tutti chiamati ad ottemperare, occupa abusivamente una casa ed evade 90 mila euro, eppure tdionfa grazie ai voti o al tifo di chi continuerà a prendere uno stipendio da fame mentre lei vivrà nell'opulenza, deridendo  e sovvertendo il sistema della giustizia e l'equilibrio fittizio fra onestà premiante e disonestà punitiva. E assieme a lei vincono Fratoianni e Bonelli indubbiamente. Trionfa il loro sistema di portare alla ribalta la disonestà soprattutto morale come è accaduto con Soumahoro. Certo, è un sistema che piace solo ad una minoranza di italiani, ma comunque cospicua, comunque solida. Non posso e non voglio mentire, soprattutto a me stesso, cercando di addolcire o diluire un esito tanto prevedibile quanto descrittivo di una vivida e connivente stupidità. Ilaria Salis può adesso affermare: "sono riuscita a raggirare Maria e Pino, onesti lavoratori che pagano il mutuo con difficoltà, inventando il personaggio fasullo della guerriera antifascista per coprire le mie azioni illegali, spingendoli a riempirmi di soldi, quelli che loro non vedranno mai, continuando a mangiare pane e ideologia". Decisamente, Ilaria Salis ha vinto.


Giovy Novaro