Il rilancio del turismo avrebbe dovuto essere una delle priorità del governo Letta. Simonetta Giordani, ex responsabile delle relazioni istituzionali di Autostrade Spa, e dunque non propriamente esperta di turismo, è il sottosegretario a cui è stata attribuita la relativa delega. Ma non è dato sapere quali saranno le risorse aggiuntive che verranno messe in campo per rilanciare un segmento produttivo che realizza il 10 per cento del Pil e dà lavoro a circa 3 milioni di addetti. A gettare nello scompiglio il settore è arrivato un emendamento ad un disegno di legge di conversione del decreto legge 26 aprile 2013, n. 43, appena approvato dal Parlamento.
L’emendamento governativo, malamente congegnato nel fissare i termini del trasferimento delle funzioni del Dipartimento del Turismo dalla Presidenza del Consiglio al Ministero dei Beni culturali, congela di fatto l’operatività amministrativa del Dipartimento stesso. Con il risultato che interventi e investimenti in fase di attuazione e programmati saranno bloccati per diversi mesi perché non potranno essere adottati gli atti che sbloccano le relative risorse. “Niente progetti innovativi, niente reti di impresa - si legge in una lettera dell personale dell’ufficio politiche per il Turismo presso la Presidenza del Consiglio – niente fondo per la sicurezza dei turisti in montagna, perdita dei fondi Poat (progetto operativo di assistenza tecnica), blocco dei progetti di eccellenza con le Regioni e delle attività di promozione, già previste, Italia-Usa e Italia-Russia, affossamento di programmi comunitari…”.
Ciò potrebbe accadere perché ad oggi non è stata delegata nessuna Autorità amministrativa per la firma di tutti quegli atti di rilevanza esterna che incidono sul mercato turistico. E che avrebbero potuto essere molto utili in questo difficile inizio della stagione turistica.
L’emendamento comporta una paralisi delle attività a causa delle complesse procedure di trasferimento al ministero dei Beni culturali delle risorse umane, strumentali e finanziarie del dipartimento Turismo. I tempi del trasferimento infatti si allungheranno perché, dopo il Dpcm previsto dall’emendamento stesso, tutte le risorse ora allocate al dipartimento saranno destinate al ministero dell’Economia e delle Finanze per poi essere ritrasferite ad una serie di ministeri sotto il cui cappello ricadono le azioni pianificate dal dipartimento. Senza considerare che nel frattempo dovrà essere creata una struttura ad hoc presso il Mibac o un nuovo dicastero. E ciò richiederà ulteriore tempo.
Rischiano di rimanere sospesi, per almeno 6 mesi, oltre 100 milioni di trasferimenti alle Regioni per i progetti di eccellenza, 8 milioni per le reti di impresa, 10 milioni per i progetti innovativi degli enti locali, oltre 5 milioni per gli ultimi 2 anni di contributi ad enti locali e associazioni per la promozione del turismo, oltre 5 milioni per i Buoni Vacanze, oltre 3 milioni per circa 2000 pratiche di rimborso ai consumatori per il fondo di garanzia, 6 milioni per l’alta formazione professionale, 10 milioni per la programmazione di fondi strutturali. L’E-nit, infine, non vedrà arrivare risorse indispensabili per concretizzare un percorso di agevolazione nel rilascio dei visti turistici (1.600.000 euro) e anche per la promozione dell’Expo (circa 3 milioni).
Al Fatto quotidiano il sottosegretario Giordani ha spiegato che “la decisione di affidare al Mibac la gestione delle politiche per il Turismo è stata una scelta strategica nell’ottica di rilanciare l’economia del Paese”. Certo, aggiunge Giordani, “il trasferimento ha comportato un iter procedurale complesso” e quindi è stata “convocata una riunione”. Due priorità saranno garantite: “lo sblocco dei fondi per i turisti truffati e la riattivazione dei buoni vacanza”. Per il resto si vedrà.
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