Continua la "vita dura" di Giuliano Amato. Il Dottor Sottile a fine mese, sotto l'ombrellone, si porterà a casa la bellezza di 62 mila euro. Un gruzzoletto che l'ex premier volente o nolente incasserà. A fare il "regalino" estivo è infatti la Corte Costituzionale che ha bocciato il contributo di solidarietà versato da chi percepisce una pensione superore ai 90 mila euro, le cosiddette pensioni d'oro.
Colpa della Consulta - L'ex presidente del Consiglio aveva dichiarato di devolvere mensilmente circa 9 mila euro del suo vitaliazio parlamentare per il fondo di solidarietà. Ma la Consulta pochi giorni fa ha dichiarato incostituzionale il contributo di solidarietà sulle pensioni d'oro varato dal governo Berlusconi nel 2011. Così per l'ex socialista a fine mese ci sarà un mega rimborso di 40 mila euro ai quali vanno sommati i 22 mila che Amato già percepisce di pensione. Amato infatti rientra a pieno titolo nel piano rimborsi che l'Inps ha avviato dopo la decisione della Corte Costituzionale. Un provvedimento quello della Consulta che costringerà l'istituto previdenziale ad un rimborso totale di 40 milioni di euro. Secondo la comunicazione Inps, la variazione dell'importo della pensione e la restituzione delle trattenute "avviene in occasione dei pagamenti di pensione di luglio e agosto".
Maxi rimborso - Questa volta, va detto, la maxi busta paga è "forzata" e non voluta. Ma tant'è. A fine mese arriveranno comunque i soldi. Ed è lui stesso ad ammettere che forse le sue tasche sono fin troppo piene: "E' una pensione alta, lo so, che sta tuttavia sotto il tetto stabilito dal governo Monti per i trattamenti pubblici ed è peraltro inferiore a quella che riscuotono giudici costituzionali, alti magistrati ed altri funzionari, specie se andati in pensione dopo di me", aveva detto poco tempo fa. E aveva aggiunto: "Tanti di voi si troveranno con una pensione miserabile, con cui non potranno vivere e si troveranno a dormire in auto". Vero, ma il problema non riguarda lui.
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