lunedì 22 aprile 2019

Gli "adoratori della Pasqua"

Bombe in Sri Lanka su chiese e resort, nel giorno di Pasqua. Oltre 700 persone coinvolte, morte e ferite. È un non specificato “terrorismo religioso”. Per certo, non sono le Tigri Tamil e nemmeno i buddhisti, non se la prendono con turisti e cristiani.

Scrive Giuseppe Masala nel suo facebook: "Hillary Clinton e Barack Obama nel loro tweet di condoglianze per gli attentati terroristici dello Sri Lanka non riescono a scrivere manco la parola "cristiani" e si inventano di sana pianta il neologismo "Easter worshippers". Adoratori della Pasqua. Sembrano due personaggi usciti da un romanzo gotico dell'800. O se preferite due demoni del film l'Esorcista. Pure il nome cristiani gli da fastidio."

sabato 20 aprile 2019

Auguri!


Greta va a Roma


In sella ad una bicicletta ricavata da vecchi numeri di Repubblica, Greta Thunberg raggiunge finalmente Roma. Ad accoglierla si precipita il fior fiore della gioventù italiana. Ragazzi svegli, cresciuti coltivando il dubbio e il libero pensiero, immuni alla propaganda mediatica e con le idee chiare. “Lo spread scioglierà i ghiacci?” chiede preoccupato un laureando alla giovane svedese. “Salviamo i pinguini dai fascisti!” tuona un’attivista. “L’omofobia del governo dell’odio distrugge ettari di foresta tropicale” precisa un giovane appena assunto da Open, mentre dietro di loro un cartellone recita “migranti = energia green”. Dopo un paio di selfie e trecentosette libri venduti, Greta si dirige pedalando verso il Vaticano, imboccando il lungotevere assieme al suo folto seguito. Estasiati dalla sua presenza, gli automobilisti romani abbandonano la tradizionale compostezza, scendono dalle vetture e le dedicano una lunga ovazione.

La Thunberg ricambia sorridendo e domanda incuriosita alla guida: “what is levatedarcazzo?” Bergoglio accoglie Greta gettandosi ai suoi piedi, tuttavia la svedese non si lascia intimidire e lo redarguisce severamente: “gli ultimi studi dimostrano che le preghiere aumentano la CO2”. Pronta la replica del Pontefice: “con me, pratica diminuita del 70%”. Soddisfatta, Greta osserva Piazza San Pietro e sospira: “salveremo questo mondo?”. Bergoglio la guarda con dolcezza: “tutto è possibile, con Allah.” La Thunberg decide di pranzare in una trattoria di Trastevere, dove chiede una Carbonara vegan, dei carciofi alla giudia allevati liberi e un caffé ecosolidale. Poco dopo, Greta rimonta in bici con la pancia piena e un solo dubbio “what is magnaenunrompe?” È il turno del Senato, dove la ragazza si commuove: “qui il riciclo funziona benissimo!” Al Quirinale, Mattarella abbraccia Greta come fosse sua nipote: la prende in braccio e le racconta la favola dell’Italietta che da sola non ce la fa. Il Presidente della Repubblica conclude la visita facendo suonare in onore della Thunberg l’inno nazionale. Con le note della Marsigliese ancora nelle orecchie, Greta raggiunge Piazza del Popolo. È un tripudio di persone. Oltre a tanti millennials, pronti a rinunciare persino ad un giorno di scuola, si presentano decine di politici. “Amiamo gli animali” dice uno di loro, accarezzando un grosso giornalista al guinzaglio “e loro amano noi!” L’evento è totalmente ecosostenibile. Cento operai precari che corrono in una ruota alimentano i fari del palco e un contatore del debito pubblico. Uno spettacolo che fa scendere una lacrima ad Emma Bonino: “manca solo George”.

Greta incanta tutti con un discorso magistrale. “Abbiamo solo cinquant’anni per votare alle europee e scongiurare due gradi di Brexit” esclama con forza. In collegamento da Bruxelles, Juncker le dedica un brindisi e la festa si conclude con la folla che balla sul palco, trascinata da una scatenata Boldrini. Infine, tra la costernazione di tutti, Greta monta sulla sua bicicletta, manda un bacio agli astanti e corre a grandi pedalate verso la sua Svezia. Alcuni cercano di lanciarsi nel cestello. “Portami nel Nord Europa civile e aperto!” supplica un ragazzo aggrappato alla bici, prima di lasciare la presa e finire schiacciato da un camioncino dell’Ikea. Greta è felice. Roma l’ha rapita e la giornata è stata molto proficua: ha incontrato grandi statisti, ha parlato con il Papa, ha scambiato idee con l’intellighenzia d’Italia. Ed ha venduto novecentosedici libri, inciso due dischi e girato uno spot per la Nike davanti al Pantheon. Mentre le luci ambrate del Raccordo Anulare le illuminano il viso e un casellante le tributa un ultimo saluto da dietro la Gazzetta dello Sport, Greta Thunberg ripensa sorridendo a tutto ciò che di bello ha visto. Tante sono le domande che si accavallano nella sua mente. Quanto è maestoso il Colosseo? Quanto sono grandi i Fori Imperiali? “And what is limortaccitua?”

martedì 16 aprile 2019

Sciacalli

A me, piacerebbe sapere come si fa a dar credito a Saviano e alla Murgia. Come è possibile farli ancora vomitare pubblicamente idiozie del genere. Come?




Quando c’era la Murgia al Governo (2017) i morti furono più del triplo, ma nessuno criminalizzava le ONG, come la mettiamo?
Eppure i “corridoi umanitari” li avevano “garantiti” eccome...
Dati: IOM - UN Migration

lunedì 15 aprile 2019

Notre Dame de Paris

Non esulto come fanno i musulmani. I francesi non li sopporto ma non esulto. Ciò che brucia, è storia, arte, religione e radici. E ho il cuore a pezzi.

venerdì 12 aprile 2019

Bergoglio in ginocchio

Se questo è un papa

Oggi, 11 aprile 2019, Bergoglio ha inscenato l'ennesimo episodio stravagante e  dissacratorio che va a ad arricchire il suo  già nutrito repertorio di gaffe e comportamenti pubblici discutibili. 
Incontrando una delegazione composta dal Presidente e dai vicepresidenti del Sud Sudan si è inginocchiato prostrandosi a turno dinanzi ciascuno di loro.

Mentre le sue ginocchia non si piegano mai davanti al Santissimo Sacramento, dinanzi al quale rimane ritto come un palo, si mette qui a carponi in un improvvisato  bacio della pantofola non previsto e non richiesto al presidente di uno Stato e ai suoi vicepresidenti attoniti e imbarazzati.

Tanto ostentatamente rifiuta per se stesso, quegli onori che gli spetterebbero di diritto in quanto, almeno in apparenza, vicario di Cristo,  quanto elargisce con disinvoltura gesti plateali e sproporzionati a coloro ai quali non spettano affatto dimostrano per l'ennesima volta con un gesto eloquente, il totale disprezzo del suo status e un sottile ribaltamento dei ruoli. Queste patetiche esibizioni di miserabilismo che fanno il giro del mondo sui media, accrescendo tra le masse stolte il mito del papa umile e dai gesti spontanei, non ingannano certo coloro che avendo compreso chi è costui e quali sono i suoi piani riconoscono che tali gesti,studiati a tavolino, hanno  l'unico scopo di umiliare l'istituzione del papato.

Raramente infatti abbiamo assistito a immagini così ignobili e disturbanti con le quali per l'ennesimo volta Bergoglio prende in giro i cattolici e la Chiesa intera come istituzione fornendo di essa l'immagine plastica di come lui la vorrebbe : prostrata, ridicola, sottomessa al mondo e pervasa da un patologico senso di colpa.

domenica 7 aprile 2019

Il potere stabile della sinistra

Dal facebook di Stelio Fregola

Credo che gli argomenti semplici siano spesso vincenti, e ieri ho notato che sono stati rimessi in circolo in qualche post. In questo caso l'argomento semplice è che molta gente ancora non capisce la differenza tra governo "eletto" e poteri stabili.  La "sinistra" (dunque come devo ripetere sempre, tutto ciò che gira intorno al "centro nevralgico PD" ma soprattutto ai suoi scissionismi) detiene i poteri stabili di questo Paese da almeno cinquant'anni. Che vada al governo o meno. Significa che questi ultimi grosso modo (con qualche sfumatura che non cambia la visione d'insieme) hanno un'idea di società assolutamente simile se non addirittura identica al "partito madre".

Questi poteri stabili sono rappresentati da una parte consistente della magistratura, dai sindacati, dal 90% della stampa e della televisione. E quando qualcuno dall'interno prova a rompere o comunque a indebolire questo schema viene azzannato senza pietà, come è successo a Renzi (che non è un dissidente sul progetto generale, ma uno che voleva cambiare le carte in tavola a sinistra, tutto qui). Ciò non toglie che sui temi cardine di famiglia, figli, adozioni, economia, globalizzazione, immigrazionismo e liberismo la visione sia assolutamente identica, a parte sfumature singole che non mutano il progetto d'insieme, perché l'ostilità di questo o quel politico verso una di esse viene schiacciata dalla preponderante maggioranza degli altri, rendendo impossibile un cambiamento di rotta anche nelle singole fattispecie. E questo spiega perché lo stesso Renzi disse evidentemente una fesseria quando al Senato dichiarò, poco dopo l'insediamento del nuovo governo "ora siete voi l'establishment".

No, l'estabishment è quello sopra descritto. E non è elettivo. Invertirlo è sempre un problema, perché anche quando ai vertici della TV pubblica arrivano uomini portatori di idee abbastanza diverse (e mi riferisco alla Rai) questi pure devono far fronte a tutto il contesto ostile che li circonda, rendendo difficile fare ogni singola mossa. La stessa Rai, pur cambiando linea editoriale, non è finora riuscita a proporre alternative discontinue rispetto alla cultura dei "poteri stabili". "Povera Patria" non è minimamente paragonabile a "Carta Bianca" della Berlinguer o a "Che Tempo che fa" di Fazio. O a qualsiasi talk show del panorama di La7. È un programma sicuramente più sovranista, in cui si è tentato di introdurre voci un pochino più libere come quella di Alessandro Giuli, questo sì, ma al momento c'è poco altro. Ed è difficile che ci sia, perché i poteri stabili non permettono con tanta facilità alla nuova corrente di insediarsi e di espandersi.

Cosa visibile anche al di fuori della Rai, dove Nicola Porro ci prova alla grande e lo fa alla grande con la sua zuppa, con un freno a mano decisamente più tirato in televisione (meglio di quanto faceva in Rai, in ogni caso). Porro, Giuli o chi per loro non sono i primi ad introdurre temi di dissenso rispetto ai poteri stabili. Ma la sensazione è che si muovano sempre nel guado, dovendo stare attenti ad ogni singola mossa, mentre una Berlinguer o una Myrta Merlino possano esprimere le proprie idee fischiettando. E se per caso a qualcuno viene in mente di farle fuori, hanno un esercito di ideologhi da strapazzo pronti a urlare allo scandalo antidemocratico e a rimetterle tranquillamente al loro posto.
Non invidio per nulla il lavoro di Marcello Foa, Carlo Freccero e Gennaro Sangiuliano.  Che non mi illudo mi leggano sia chiaro, ma con la magia dei social non si sa mai. È un messaggio chiaramente rivolto anche a loro, nella speranza che un giorno ce la si possa fare davvero.

mercoledì 3 aprile 2019

Esempi...

La ribellione al congresso per le famiglie... Se chi ha fatto parte di quel congresso viene definito "medievale", chi era contro quel medioevo, cosa esattamente era? No, perchè io non l'ho capito...