domenica 21 luglio 2013
Crisi, disoccupati ed esodati sono meno importanti
Stop alla discussione in Parlamento sui temi etici e politici perché è necessario dare la priorità all’economia. La proposta arriva dai parlamentari Pdl Maurizio Lupi, Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Maurizio Sacconi che al termine della Summer School di formazione politica Sorrento 2013 organizzata dalla fondazione Costruiamo il Futuro, “interpretando il pensiero degli oltre 400 giovani partecipanti e dei numerosi parlamentari presenti”, hanno deciso di lanciare una moratoria sui temi etici. ”Nel momento in cui l’Italia affronta una straordinaria depressione civile, economica e sociale combinata con una persistente fragilità politico-istituzionale – spiegano – appare necessario evitare l’introduzione di elementi divisivi nel senso comune del popolo con particolare riferimento ai principi della tradizione, dalla vita alla famiglia naturale, alla libertà educativa”.
Pd: “A breve sarà introdotto il reato di omofobia” – Una proposta bocciata dal Partito democratico dove Walter Verini, capogruppo democratico in commissione Giustizia alla Camera e Ivan Scalfarotto che, al contrario, spiegano come ci siano “tutte le condizioni per una rapida e unanime approvazione del testo che introduce finalmente in Italia il reato di omofobia. Il lavoro svolto in commissione Giustizia – aggiungono – è stato molto approfondito e costruttivo. Siamo davvero all’ultimo miglio e la Commissione potrà licenziare un testo di grande civiltà che tiene conto di tutte le sensibilità”. Verini e Scalfarotto, quindi non ritengono “che siano necessarie moratorie di alcun genere: siamo alla fine e non all’inizio del percorso. Il testo è già calendarizzato in Aula per il prossimo 26 luglio, prima la stessa Aula approverà il ‘dl del fare‘ e riteniamo che questo traguardo di civiltà possa e debba essere obiettivo condiviso da tutti”.
Parlamentari Pdl contro la moratoria – Il Pdl, però, non è compatto sulla proposta di sospensione dei temi etici. Tra le voci critiche ci sono Sandro Bondi, Giancarlo Galan, Stefania Prestigiacomo e Maurizio Gasparri e per il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri “i temi non possono essere elusi” . ”La mia convinzione personale – dice Bondi – è che un confronto aperto e costruttivo anche sui cosiddetti temi etici, per ricercare soluzioni ragionevoli e punti di equilibrio, non sia affatto divisivo del ‘senso comune del popolo”. Anche Galan insiste sull’importanza del dibattito perché, spiega, “è nostro preciso dovere trovare soluzioni, dare risposte, predisporre misure in grado di abbattere le barriere che quotidianamente incontrano i cittadini. Questo vale tanto in termini economici che civili”. Prestigiacomo, infine, concorda con Bondi e Galan ed evidenzia che il confronto “rientra fra i compiti che la politica non può evitare. Se non è la politica ad occuparsene saranno la cronaca ed il legislatore”.
Pd: “Proposta bacchettona” – Contro la moratoria proposta dal Pdl anche il deputato Dario Ginefra trova “anacronistica e bacchettona. La Chiesa di Papa Francesco – prosegue – è molto più moderna di certa politica”. In più, aggiunge, “non sono i ministri, per fortuna, a determinare l’agenda del Parlamento e come dice Bondi un confronto aperto e costruttivo anche sui cosiddetti temi etici, per ricercare soluzioni ragionevoli e punti di equilibrio, non è affatto divisivo, ma restituisce al legislatore il suo compito: ammodernare la legislazione al senso comune degli italiani”. Interviene sul tema anche il deputato Pd Sandro Gozi. ”Adottare una legge contro l’omofobia -scrive su TazebaoNews - o riconoscere le unioni civili non è una questione etica, ma di civiltà minima. Peraltro – conclude Gozi su TazebaoNews – una moratoria sul tema rischia di essere un boomerang proprio per l’attuale maggioranza. Al Parlamento deve essere lasciata autonomia d’azione”. Infine per Andrea Marcucci, presidente Pd della Commissione cultura a Palazzo Madama “sui temi etici e sui diritti civili, altro che moratoria, serve una marcia in più. Le leggi contro l’omofobia e per il riconoscimento delle coppie di fatto attendono da troppo tempo”.
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