martedì 29 giugno 2021

La legge omofoba di Orban

Ho chiesto ad un amico che vive in Ungheria, di spiegarmi, traducendola, la “terrificante legge omofoba” di Viktor Orban, premier eletto liberamente dagli ungheresi e votata a maggioranza dal parlamento, ecco la sua risposta:


“Provo a spiegarti la legge che hanno fatto, ed é molto semplice. Solo i genitori hanno il diritto di indirizzare la vita dei propri figli. Solo i genitori hanno diritto ad informare i propri figli riguardo la vita sessuale. Viene proibita a qualsiasi organizzazione (ong) a sostituirsi alla normale vita famigliare a qualsiasi livello. Non vengono accettate nessuna forma di interferenza nella normale vita dei bambini la cui potestà viene riconosciuta solo ed esclusivamente ai propri genitori fino al compimento del diciottesimo anno di etá.”

mercoledì 23 giugno 2021

Sul ddl Zan

Sull’avanzamento del progresso…


Siamo arrivati a questo. Lo spartiacque tra luce e tenebra, progresso e regresso, civiltà e barbarie è il DDL Zan. Alessandro Zan, parlamentare PD e militante LGBT, ha l'onore e l'onere di avere dato il proprio nome a questa legge fondamentale. Il futuro dirà di lui, per il momento accontentiamoci del presente. Un presente derelitto in cui un disegno di legge marcatamente ideologico e lobbista frutto di una organizzazione che è una Chiesa a sè, con i suoi dogmi, le sue scomuniche, il suo clero variopinto (e implacabile è soprattutto nei confronti di quegli omosessuali, uomini o donne che non si allineano alle sue direttive), è stato abilmente trasformato in un vessillo di libertà. Se non verrà approvato, dicono i suoi sostenitori, Fedez, Elodie, Paola Turci, Vladimir Luxuria e altri pensosi intellettuali, l'Italia sprofonderà nel buio. Infatti, il DDL Zan fornirà, con il pretesto della difesa dei diritti umani e la lotta alle discriminazioni, una protezione impareggiabile a omosessuali, transgender, trans, e a coloro che, nonostante, l'inequivocabilità dei loro attributi sessuali e del loro aspetto fisico si percepiscono all'opposto di come appaiono. Lo farà facendo in modo che chi ritiene che l'eterosessualità è la norma e la famiglia naturale è quella composta da un uomo e una donna, non possa avanzare critiche o anche opposizione alle famiglie arcobaleno, all'acquisizione di figli da parte di coppie omosessuali tramite la maternità surrogata o la fecondazione eterologa, e altro ancora.


Non è vero che il DDL Zan, come dice il suo promulgatore e insieme a lui i suoi sostenitori, garantisca la liberà di opinione, che, diciamolo, non ha bisogno di Alessandro Zan per essere garantita, essendo già fermamente salvaguardata dall'Articolo 21. Basterebbe leggersi l'Articolo 4 del disegno di legge, il cosiddetto "salva idee" dove è scritto che "ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atto discriminatori o violenti". Tutto sta nella congiunzione "purchè". Come dice il detto, "il diavolo è nei dettagli". Come ha sottolineato Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte Costituzionale,  "Non si può usare il concetto di 'idoneità' nella valutazione di un’idea, chissà quando, come e per quale finalità espressa, e trasformare quella idea in un reato penale". O meglio, sì, si può. Si può in un regime autoritario o totalitario, dove il pensiero è irrigimentato rigorosamente, e insieme ad esso, ovviamente il linguaggio. 


Non sono più i tempi, fortunatamente, dell'"amore che non osa dire il proprio nome" tempi che costarono a Oscar Wilde i lavori forzati, da allora di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, ma non vorremmo che si inaugurassero i tempi in cui ci possano essere dei giudici i quali condannassero un cittadino per avere osato dire che l'omossesualità è una inclinazione statisticamente deviante rispetto all'eterosessualità o che affermi che l'unico matrimonio degno di questo nome è quello tra un maschio e una femmina. Se si dicesse con franchezza e limpidezza che questo disegno di legge è il frutto di una ben precisa ideologia, che ha trasformato l'omosessualità da inclinazione sessuale a strumento politico, si renderebbe solo un servizio alla verità. E se al posto di Fedez ci fosse Pier Paolo Pasolini, avremmo la certezza che vedrebbe in esso l'estensione omologante, coartante e fascistizzante di un brand. Purtroppo ogni epoca ha i testimonial che si merita. 


Niram Ferretti 

martedì 22 giugno 2021

La dittatura delle minoranze…

Come si arrabbiano se non si fa come dicono loro! 


Mentre qui da noi le anime belle dell’antirazzismo si accaniscono contro quei calciatori azzurri che hanno “osato” non genuflettersi prima della partita contro il Galles e il buon Enrico Letta si indigna perché «francamente l’ho trovata una scena pessima», la Ursula von der Leyen dichiara di essere «molto preoccupata» per la legge “omofoba” contro la pornografia approvata la settimana scorsa dal parlamento ungherese. Ma lasciamo stare il calcio e il conformismo antirazzista per provare a capire da dove originano le preoccupazioni della signora Ursula, presidente della Commissione Ue. La legge ungherese parla di «inasprimento delle misure necessarie a combattere la pedofilia» e della «modifica di alcune leggi in materia di protezione dei minori». Il passaggio che fa infuriare i nostri accusatori di omofobia è quello relativo all’obbligo dello Stato di «stabilire norme che tutelino lo sviluppo fisico, mentale e morale dei minori e proteggano la loro identità biologica acquisita al momento della nascita». Non sia mai che i minori non possano – “opportunamente” indirizzati – avviare un percorso di transizione di genere!


La legge inoltre vieta di pubblicizzare e mettere a disposizione dei minori «materiale pornografo e contenuti che raffigurino la sessualità in maniera decontestualizzata, o che promuovano la deviazione dell’identità di genere, la riassegnazione di genere e l’omosessualità». Determinati contenuti devono essere «messi a disposizione dei bambini solo in un momento appropriato alla loro età, per il loro sano sviluppo mentale e spirituale». Semplice buon senso. Ma il punto che letteralmente fa imbestialire i nostri liberisti manipolatori di bambini è quello in cui la legge dice di voler contrastare il fenomeno di «rappresentanti di alcune organizzazioni che tentano di influenzare lo sviluppo sessuale dei bambini attraverso particolari progetti». Per questo si prevede la necessità di «garantire che la cura dei bambini sia limitata a persone o organizzazioni iscritte in un registro ufficiale e costantemente aggiornato». Insomma non possono essere le organizzazioni arcobaleniche i responsabili istituzionali dell’educazione dei bimbi. Loro così abili nel camuffare i propri interventi manipolatori dietri progetti dai nomi “inclusivi”. Come osano questi omofobi impedire la propaganda gender nelle scuole come purtroppo già accade nelle nostre scuole, figuriamoci se dovesse passare il ddl Zan?


Antonio Catalano

venerdì 11 giugno 2021

Non siamo carne da macello

Dicono che la ragazza morta a Genova avesse una malattia del sangue. Sia ben chiaro che questa cosa NON assolve Nessuno. Anzi, evidenzia DUE cose:


1) Vaccinare indiscriminatamente la massa come se si trattasse di una mandria di mucche, senza tener conto dello stato di salute di ciascuno è da CRIMINALI. La necessità di percorsi personalizzati alla vaccinazione era stata evidenziata da anni da parte di medici coscienziosi ed è stata sempre stroncata dai Grandi Virologi di stocazzo. Ora qualcuno deve chiedere scusa a migliaia di genitori di bambini danneggiati.


2) Indurre una ragazzina a rischio mortalità Covid 0 ad iniettarsi un liquido che potrebbe ucciderla e che, nella fattispecie, l'ha uccisa è CRIMINALE. Per la popolazione da 0 a 39 anni non serve cambiare vaccino. Serve NESSUN VACCINO. A prescindere da quello che si pensi del Covid e dei vaccini. Affermare il contrario di fronte ad un dato statistico oggettivo è CRIMINALE.


Concludendo:


Dov'è quello che scriveva su twitter che questi vaccini sono sicuri? Dov'è quella che disprezzava su facebook chi sceglieva di non vaccinarsi? Queste persone ora devono assumersi le loro responsabilità. Devono fare mea culpa. Devono mettere tutta la carica che misero per mandare a morte questa ragazzina e urlare forte e chiara la VERITÀ: "Questi vaccini sono farmaci pericolosi, iniettarli indiscriminatamente a tutti ed indurre individui non a rischio covid ad iniettarseli è criminale". Queste persone ora dovrebbero inginocchiarsi in quegli stessi studi televisivi dai quali hanno ingannato persone innocenti e devono chiedere perdono. Se sono fortunati ci basterà.


Andrea Tosatto

giovedì 10 giugno 2021

I vaccini sono sicuri, credeteci...

È morta Camilla Canepa, la 18enne di Sestri Levante ricoverata domenica al San Martino di Genova dopo una trombosi al seno cavernoso. «Purtroppo, poche ore fa, Sestri Levante è stata colpita da un lutto che mai avremmo voluto vivere», ha dichiarato la sindaca di Sestri, Valentina Ghio. «L’amministrazione comunale e tutta la città si stringono intorno alla famiglia della ragazza scomparsa oggi. In questo momento di dolore esprimo tutto il mio affetto e la mia vicinanza ai familiari di Camilla».


Il ricovero


La ragazza era stata vaccinata con AstraZeneca il 25 maggio nell’open day per gli over 18. Il 3 giugno ha iniziato a manifestare alcuni sintomi, tra cui mal di testa e fotofobia. Il 5 giugno è stata ricoverata all’ospedale San Martino di Genova, dove è stata sottoposta a due interventi chirurgici: uno per la rimozione del trombo e poi un altro per ridurre la pressione intracranica. L’ospedale ha attivato la procedura di segnalazione all’Aifa ai fini della farmacovigilanza, nella quale sono stati indicati anche i farmaci che la 18enne ha assunto dopo la vaccinazione.


AstraZeneca e le fasce di età


Dopo il ricovero di Capena e di un’altra giovane donna immunizzata da poco con AstraZeneca, si è riaperto nella comunità scientifica il dibattito sull’opportunità di somministrare quel ritrovato alle persone under 60. Attualmente, l’EMA non ha dato alcuna indicazione relativa alle fasce di età per questo vaccino e in Italia Aifa ha prodotto una raccomandazione (non vincolante) di utilizzo sopra i 60 anni. Il legame tra vaccini a vettore virale (dunque non solo AstraZeneca ma anche Johnson & Johnson) e la «trombocitopenia trombotica immune indotta da vaccino» (VITT) è stato segnalato dalle agenzie regolatorie e dagli studi scientifici. L’incidenza è molto bassa: secondo i dati di Ema, si tratta di un caso di VITT su 100mila vaccinati. Speranza: «Dal Cts nuove valutazioni, ma i vaccini sono sicuri» Nelle ultime ore, le voci a favore di una revisione delle linee guida su AstraZeneca si sono fatte più numerose. L’8 giugno, ad esempio, sul Corrierel’immunologa Antonella Viola si era espressa così: «Le Regioni devono finirla di fare a gara a chi vaccina di più senza mettere al primo posto la sicurezza. Gli eventi trombotici post vaccino sono rarissimi ma anche un solo episodio è una tragedia». Dal momento che la quasi totalità dei (comunque rari) casi di trombosi associata a carenza di piastrine hanno colpito persone giovani, soprattutto donne, non è escluso che si decida di non somministrare più le dosi alle persone sotto i 50 anni. In attesa di un parere del Cts, il ministro Roberto Speranza è tornato sul tema durante un’audizione in Senato e ha dichiarato: «C’è una discussione all’interno del Cts. Il 7 aprile il ministero della Salute con una circolare ha raccomandato l’uso preferenziale del vaccino AstraZeneca agli over-60 e Aifa ha ribadito che il rapporto beneficio-rischio è più favorevole con l’aumentare dell’età. A fine aprile poi l’Ema ha effettuato nuove valutazioni, concludendo che i benefici della vaccinazione aumentano con la progressione dell’età. Queste valutazioni saranno considerate nel prossimo parere del Cts. I vaccini sono la vera arma che abbiamo contro il virus, tutti i vaccini approvati da Ema e Aifa sono sicuri ed efficaci».


Salvo Sottile

mercoledì 9 giugno 2021

Opacità

Quanti sono morti per inoculazione? 


Noi non lo sappiamo... ma il Ministero della salute, sì. Il Decreto legge 14 gennaio 2021 n. 2, al comma 7 dell’art. 3 recita: ”Per consentire lo svolgimento di attività di sorveglianza immunologica e farmaco epidemiologia, il Ministero della salute trasmette all'Istituto superiore di sanità i dati individuali relativi ai soggetti ... inoculati”. Quindi grazie a questi atti mirati del nostro governo, e ai fondi per essi stanziati, l'Istituto superiore di sanità ha avuto e ha accesso ai dati sanitari dei soggetti inoculati .. ma come ho evidenziato in un mio post precedente, questi preziosi dati non vengono utilizzati per rendere consapevoli i cittadini sulla reale sicurezza dei sieri (informandoci ad esempio di quanti sono i morti e i danneggiati per inoculazione, e cioè quello che dovrebbe essere il compito primario per chi tutela la salute pubblica) ma vengono “elaborati” e usati per propagandare percentuali sull’efficacia dei farmaci (e se avrò tempo, farò un post dove analizzerò come hanno tirato fuori certe dichiarazioni da questi dati).


Personalmente ritengo che la mancanza di trasparenza (che certo non aiuta a sciogliere i dubbi dei molti indecisi che giustamente notano discordanze), sia essa stessa un dato molto significativo e inequivocabile del perché cere informazioni non vengano pubblicate. Quindi, in attesa che un giorno qualcuno tiri fuori questi dati sui morti e danneggiati da inoculazione, noi possiamo fare solo una stima, confrontando l’eventuale eccesso di mortalità di questi mesi con quelli degli anni precedenti. Purtroppo, a oggi, l’Istat sui dati dei decessi, è ferma al mese di febbraio 2021, quando le inoculazioni erano minime .. e anche questo ritardo non è certo un bel segnale. Come possiamo fare quindi ad avere un’idea di quello che sta accadendo realmente? Alcuni di voi mi hanno chiesto ripetutamente questi dati e altri mi hanno segnalato il post di ieri del ricercatore italiano Fabio Franchi 2.0 il quale stima a oggi circa 946.422 decessi in Europa attribuibili a queste inoculazioni... e io quindi direi che per proporzione sulle somministrazioni, circa un decimo si potrebbero stimare per l’Italia.


In passato anch’io ho elaborato i numeri del registro ufficiale dell’Ema sugli eventi avversi dei farmaci, e ho pubblicato dei post che forse qualcuno ricorderà...  in cui erano segnalati migliaia di decessi temporalmente conseguenti alle inoculazioni, oltre alle decine di migliaia di eventi avversi gravi (su cui ovviamente nessun media nazionale si è mai degnato di indagare),  ma poi ho deciso di seguire altri dati a mio avviso meno dipendenti dalle segnalazioni volontarie dei cittadini che spesso non riescono nemmeno a inviare le proprie schede. Oggi infatti, in attesa dei dati ufficiali Istat, mi sto concentrando su una indagine empirica, basata sulla raccolta quotidiana dei necrologi in specifici comuni. Da queste informazioni che ho raccolto, mi risulta un eccesso di mortalità per tutte le cause nel periodo marzo-maggio 2020-2021 del 21,43%. Quindi, provando a calcolare oggi una mia possibile stima, se consideriamo che la media dei decessi mensili in Italia negli anni precedenti è stata di circa 54.000 morti, questa percentuale del 21,43% di eccesso di mortalità nel 2021 si traduce in circa 11.572 decessi mensili potenzialmente (totalmente o in parte) attribuibili alle inoculazioni in Italia. Se moltiplichiamo questi 11.572 decessi mensili, per 5 mesi (da fine dicembre 2020 ai primi di giugno 2021) otteniamo un risultato di 58.000 decessi. Stiamo parlando di calcoli molto approssimativi, ma se anche fossero solo un decimo o un centesimo i decessi reali a causa delle inoculazioni, sarebbe accettabile? quale cifra lo è, considerando poi che rispetto all’anno scorso non risulta cambiato praticamente niente in termini di numeri di ricoverati e deceduti per la nuova malattia?


Francesco Santoro

domenica 6 giugno 2021

Marchisio parli per se stesso

Caro Claudio Marchisio,


a scriverti è un italiano, fiero del proprio Paese e stanco di vederne vituperata l'immagine. Nel rivoltante coro politicamente corretto attorno al suicidio di Seid Visin, la tua è stata una delle voci più orrende da ascoltare. Il cadavere del ragazzo è stato assalito da sciacalli e avvoltoi, affamati di visibilità e tornaconto politico, e tu non sei stato da meno. I motivi del terribile gesto di Seid, poco più che ventenne, sono ancora ignoti. Ma questo non vi ha fermato. Scavando come ossessi nel passato del giovane, avete trovato un post di sfogo su Facebook, in cui Seid lamentava un clima di diffidenza e ostilità nei suoi confronti. Non vi è parso vero. Avete trasformato quel post, scritto quasi tre anni fa, nell'ultima lettera di addio del ragazzo prima del suo suicidio. Avete stuprato la realtà, con violenza. Il resto della vita di Seid, le sue amicizie, i suoi compagni di squadra, l'amore della sua famiglia e della comunità di Nocera, è improvvisamente sparito. Messo da parte, come un orpello fastidioso e inutile. A nulla sono valse le parole degli stessi genitori di Seid, tra cui il grido del padre: "Mio figlio non si è ammazzato perché vittima di razzismo. È sempre stato amato e benvoluto, stamane la chiesa per i suoi funerali era gremita di giovani e famiglie. Basta speculazioni, basta strumentalizzazioni." I piranha arcobaleno hanno percepito una goccia di sangue e sono partiti all'attacco, con una foga che ormai ben conosciamo. Uno spettacolo truculento andato in onda più volte, sempre alla stessa maniera.


Eppure tu sei riuscito ad andare oltre. Non ti è bastato seguire i Saviano, le Boldrini e il resto della marmaglia globalista in questa ennesima vergogna. No. Tu dovevi fare di più, e lo hai fatto. Claudio Marchisio, tu hai insultato l'Italia intera. Proprio tu, che hai indossato la maglia della Nazionale. Proprio tu, che hai portato il tricolore sul petto in due Mondiali. Con un disprezzo e una leggerezza sconcertante hai tacciato l'Italia di essere un paese ”che si rifiuta di essere servito al ristorante da un ragazzo di colore" e che “quando in classe con i propri figli ci sono dei ragazzi di colore storce il naso”. Episodi di intolleranza sono diventati il modo di fare e di pensare di un'intera nazione. L'eccezione è diventata la regola. La macchia scura si è tramutata in un'imponente onda nera capace di spazzare via tutto ciò che di buono esiste ed accade dalle Alpi alla Sicilia. Ti chiedo, Claudio Marchisio: a nome di chi parli? Perché trascini tutti i tuoi connazionali nel fango del razzismo? Ho sinceramente sgranato gli occhi quando, nel tuo scritto, ho letto la peggiore delle accuse possibili: “un Paese che spinge un giovane ragazzo a fare un gesto così estremo è un Paese che ha fallito”. 


Un'affermazione disgustosa. Il tuo odio verso l'Italia è così grande da trascinarla sul banco degli imputati e accusarla di aver “spinto" Seid a togliersi la vita? Nonostante tutti gli ITALIANI, a partire dai genitori adottivi, che lo hanno amato durante la sua esistenza e che piangono la sua scomparsa? Se c'è qualcosa in cui l'Italia ha davvero “fallito”,  è senza dubbio l'aver permesso a gente come te di dettare l'agenda politica e culturale della Nazione. Siete il veleno che ci corrode e ci intossica, ci umilia e ci svende, ci piega e ci condanna. Siete la vera emergenza italiana. “Facciamo un po' schifo. Tutti.”  Così concludi il tuo commento, elargendo un ultimo, corale sputo in faccia. No, Claudio Marchisio, non facciamo tutti schifo. A fare davvero schifo è l'ideologia globalista a cui ti sei votato, per tornaconto personale o semplice stupidità. Io, come italiano, non mi sento rappresentato dalle tue parole e rigetto le tue luride accuse. Come milioni di miei connazionali, non giudico il prossimo né dal colore della pelle né della provenienza. L'unica discriminante, quella sì senza appello, è l'amor patrio. Un sentimento che tu non conosci.


Sei stato un grande calciatore, Claudio Marchisio, ora sei solo un piccolo autorazzista. Uno dei tanti, in questa squallida epoca. Hai guadagnato l'accesso al salotto dei buoni e dei giusti, un salotto esclusivo in cui si mangia aragosta gettandone i resti dal balcone. Non ti chiedo di ritrattare le tue parole, né di scusarti per gli insulti rivolti verso l'Italia. Ti chiedo solo, per coerenza, di evitare di commentare dagli studi della Rai l'avventura della Nazionale agli Europei di calcio. In fondo, sono i colori e i simboli di un Paese che odi e di cui ti vergogni. Un Paese razzista che, parole tue, spinge un ventenne a suicidarsi. Con quale coraggio ne tifi la maglia? Con quale faccia tosta potresti mai celebrarne le vittorie o piangerne le sconfitte? La selezione degli anti-italiani aspettava un campione come te: lascia questa metà del campo, raggiungi l'altra squadra e indossa la tua nuova divisa. Quella senza tricolore, senza Storia e senza dignità.


Matteo Brandi

mercoledì 2 giugno 2021

Alla fiera di Bologna...

Le immagini della ressa alla Fiera di Bologna, in cui centinaia di persone si sono accalcate per farsi il vaccino, urlando e gettandosi addosso alle porte, sono DEPRIMENTI. E ciò che è ancora più sconfortante è vedere tanti giovani in mezzo a quella mandria spaventata, instupidita, isterica. Questa è in assoluto la generazione più indottrinata della Storia dell'umanità, tanto da non rendersi conto del quotidiano ridicolo a cui partecipa. No, non è "l'Italia", è l'Occidente intero.


Ovunque, in questa parte di mondo, assistiamo alle stessa cosa: il crollo dei pilastri morali della società. La debolezza è diventata una medaglia da sfoggiare, il vittimismo uno stile di vita, la dignità un abito fuori moda. Durante l'ultimo conflitto mondiale, le famiglie celebravano il Natale sotto la pioggia di bombe, affrontando la paura, esorcizzandola nella fede e nella comunità. Oggi, davanti ad un virus con una mortalità infima (vicina allo zero soprattutto tra i giovani) ecco scene come quella di Bologna, dove un branco di bipedi terrorizzati si lascia andare ad indecorose scene di panico. E i giovani? Coloro nelle cui vene dovrebbe scorrere il fuoco della ribellione, del coraggio, dell'anticonformismo? Hanno l'elasticità mentale e la vivacità di un centenario, inghiottito dal proprio divano davanti alla tv. Piccoli, colorati conigli tremanti fatti con lo stampino. Sono tutti così? Siamo tutti così? No. Tuttavia, come consolazione, conta davvero poco. Perché questo post non parla di vaccino, né di Covid, bensì di un male di gran lunga più letale.


Matteo Brandi

Festa della repubblica... delle banane

MARIO DRAGHI: "Un Paese perde sovranità quando il debito è troppo alto", perché a quel punto "sono i mercati che decidono", e ogni decisione di policy "deve essere scrutinata dai mercati, cioè da persone che non votano e che sono fuori dal processo di controllo democratico".


Buona  festa della Repubblica! E grazie Draghi per averci ricordato che comandano i mercati e che Repubblica e Democrazia sono oggi inesistenti.


Diego Fusaro