Uno "ius soli temperato" per i figli degli immigrati nati in Italia. Cosi' il Ministro per l'integrazione Cecile Kyenge intervenuta a Radio24 a "24 Mattino" rilancia a proposito della questione sulla cittadinanza. Uno ius soli basato sul numero degli anni in cui i genitori si trovano in territorio italiano. E a questo proposito, il Ministro ha ricordato che "ci sono venti proposte diverse in Parlamento. La mia prevede cinque anni di residenza. Come ministro - ha detto ancora - ho posto un problema non per imporre un modello ma con l'obiettivo di suscitare un dibattito nel Paese per adattare la normativa alla realta' italiana di oggi. La mia proposta di legge da deputata era quella dello ius soli temperato che e' l'unica forma presente in Ue". Riferendosi poi alla definizione "migranti o immigrati clandestini", il ministro ha detto che "deve cambiare la politica dell'immigrazione" ed anche la "terminologia". Bisogna capire in sostanza, "cosa e' il fenomeno migratorio, il perche' le persone si spostano dai loro paesi. Gia' questo potrebbe essere una rivoluzione, capirne le motivazioni". Rispondendo ad una domanda sul fatto di ritenere se il reato di clandestinita' debba essere abolito, il ministro ha detto che "se un immigrato arriva in Italia, che sia immigrato o clandestino lo si accerta dopo, non a priori" e che "sul reato di clandestinita' si pone una riflessione che tiene conto dei costi/benefici per il Paese. E' una valutazione indipendente dalle ideologie".
venerdì 12 luglio 2013
Ebetismo
Paladina dei clandestini. Ius soli, la Kyenge rilancia: cittadinanza ai figli minori se genitori in Italia da 5 anni
Uno "ius soli temperato" per i figli degli immigrati nati in Italia. Cosi' il Ministro per l'integrazione Cecile Kyenge intervenuta a Radio24 a "24 Mattino" rilancia a proposito della questione sulla cittadinanza. Uno ius soli basato sul numero degli anni in cui i genitori si trovano in territorio italiano. E a questo proposito, il Ministro ha ricordato che "ci sono venti proposte diverse in Parlamento. La mia prevede cinque anni di residenza. Come ministro - ha detto ancora - ho posto un problema non per imporre un modello ma con l'obiettivo di suscitare un dibattito nel Paese per adattare la normativa alla realta' italiana di oggi. La mia proposta di legge da deputata era quella dello ius soli temperato che e' l'unica forma presente in Ue". Riferendosi poi alla definizione "migranti o immigrati clandestini", il ministro ha detto che "deve cambiare la politica dell'immigrazione" ed anche la "terminologia". Bisogna capire in sostanza, "cosa e' il fenomeno migratorio, il perche' le persone si spostano dai loro paesi. Gia' questo potrebbe essere una rivoluzione, capirne le motivazioni". Rispondendo ad una domanda sul fatto di ritenere se il reato di clandestinita' debba essere abolito, il ministro ha detto che "se un immigrato arriva in Italia, che sia immigrato o clandestino lo si accerta dopo, non a priori" e che "sul reato di clandestinita' si pone una riflessione che tiene conto dei costi/benefici per il Paese. E' una valutazione indipendente dalle ideologie".
Uno "ius soli temperato" per i figli degli immigrati nati in Italia. Cosi' il Ministro per l'integrazione Cecile Kyenge intervenuta a Radio24 a "24 Mattino" rilancia a proposito della questione sulla cittadinanza. Uno ius soli basato sul numero degli anni in cui i genitori si trovano in territorio italiano. E a questo proposito, il Ministro ha ricordato che "ci sono venti proposte diverse in Parlamento. La mia prevede cinque anni di residenza. Come ministro - ha detto ancora - ho posto un problema non per imporre un modello ma con l'obiettivo di suscitare un dibattito nel Paese per adattare la normativa alla realta' italiana di oggi. La mia proposta di legge da deputata era quella dello ius soli temperato che e' l'unica forma presente in Ue". Riferendosi poi alla definizione "migranti o immigrati clandestini", il ministro ha detto che "deve cambiare la politica dell'immigrazione" ed anche la "terminologia". Bisogna capire in sostanza, "cosa e' il fenomeno migratorio, il perche' le persone si spostano dai loro paesi. Gia' questo potrebbe essere una rivoluzione, capirne le motivazioni". Rispondendo ad una domanda sul fatto di ritenere se il reato di clandestinita' debba essere abolito, il ministro ha detto che "se un immigrato arriva in Italia, che sia immigrato o clandestino lo si accerta dopo, non a priori" e che "sul reato di clandestinita' si pone una riflessione che tiene conto dei costi/benefici per il Paese. E' una valutazione indipendente dalle ideologie".
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
4 commenti:
dalla fine articolo:
""sul reato di clandestinita' si pone una riflessione che tiene conto dei costi/benefici per il Paese. E' una valutazione indipendente dalle ideologie".
Appunto nella valutazione costi/benefici non c'è nessun beneficio per noi e solo costi. Che non ci possiamo permettere.
Non c'è spazio, non c'è case, non c'è lavori, non c'è più nulla nemmeno per noi, non ce n'è da mantenerne altri.
basta prese in giro.
Josh, ti correggo e perdonami. Per noi non c'è più niente; nè case, nè lavoro, nè sanità e nè welfare. Per gli altri tutto questo c'è. Clandestini compresi. Poi, è inutile ribadirlo, l'ebete oculista non vede in italia lo schifo creato dai suoi simili in ogni dove. Anche nei centri storici.
altro incarico dove potrà far danni:
http://www.imolaoggi.it/?p=55926
Uh, finiamo la serata ad incazzature?
Posta un commento