giovedì 30 luglio 2020

Quelli puliti


Rocco Casalino è tornato a parlare della vicenda che ha travolto il suo compagno, José Carlos Alvarez Aguila, segnalato all'Antiriciclaggio per aver movimentato circa 150mila euro. Soldi, tra l'altro, usati e (in parte) persi dal trentunenne cubano per scommettere in borsa tramite piattaforme di trading online. Il caso che sta creando diversi problemi al capo dell'ufficio stampa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Anche perché ancora nulla sappiamo della provenienza dei denari impiegati da Alvarez. Secondo La Verità, giornale che ha scoperchiato il vaso di Pandora, deriverebbero da vari bonifici effettuati da Casalino, da un'indennità di disoccupazione e da un bonifico arrivato da un conto della società finanziaria Plus500. Casalino si è difeso dalle accuse di aver speculato in Borsa, anche se la sua risposta ha subito creato non poche polemiche. Parlando con un giornalista de La Verità, il portavoce di Conte sarebbe stato quanto più chiaro possibile: "Lo sai in quanto li guadagno 7.000 euro? In una settimana". È questa la risposta data al suo interlocutore, che gli chiedeva informazioni in merito a un bonifico inviato al compagno per una presunta operazione su una piattaforma di trading online.

Casalino si difende: La difesa di Casalino si regge su una questione matematica. Dal momento che lui incassa 170mila euro l'anno non avrebbe alcun senso pensare che possa sporcarsi le mani speculando sul mercato azionario. Non solo: il capo dell'ufficio stampa del premier ha ribadito di non aver mai fornito al compagno informazioni riservate o consigli per scommettere sui titoli in Borsa. "Io posso fare un'operazione come ha fatto De Benedetti che ci ha fatto centinaia di migliaia di euro", ha quindi aggiunto Casalino riferendosi a Carlo De Benedetti, che nel 2015 guadagnò circa 600mila euro facendo "rastrellare" le azioni delle banche popolari salvate in un secondo momento dal governo guidato da Matteo Renzi. Come se non bastasse, al fine di convincere il giornalista che lo stava incalzando su un argomento alquanto spinoso, Casalino ha chiamato Alavarez chiedendogli se avesse mai vinto 7mila euro. La risposta del cubano è secca: "Ma stai scherzando (...) 7.000 euro di cosa? (...). Qui bisogna guardare il conto corrente: lo hai già visto dalla A alla Z. Domani andrò in banca".

Situazione complessa: Nei giorni scorsi Casalino aveva precisato in una nota che Alvarez era "vittima del trading online" e che durante il lockdown sarebbe stato attirato da un sito. "Il call center di una società ricollegabile al sito lo chiamava più volte al giorno fornendogli suggerimenti su dove e come investire, con la prospettiva di un guadagno facile e sicuro", ha spiegato il portavoce. Dal canto suo Alvarez, intervistato dal quotidiano La Repubblica, ha risposto per le rime: "Ci tengo a raccontare come stanno le cose, non sono un ludopatico, sono una vittima – ha chiarito – Le notizie che sono trapelate hanno il solo scopo di screditare Rocco. L’obiettivo di tutto questo è costringerlo a farsi da parte".

mercoledì 29 luglio 2020

Il potere è cosa loro

Diciamoci la verità, bisogna fare i complimenti al PD che si conferma un partito di Potere con la P maiuscola, fatto di professionisti del Potere, di mercanti capaci di trattare con l'alta finanza, con Bruxelles e i banchieri pur di ingrassare i loro deretani e metterlo a quel posto agli italiani. Da 20 anni non vincono una tornata elettorale, e se prendere voti vuol dire democrazia loro hanno aggirato questo problema da tempo perché dove non li vogliono gli elettori c'è sempre un Magistrato o un Presidente della Repubblica pronto a far fuori un avversario o ad affondare un Governo. Da 20 anni non hanno il consenso degli italiani ma si sono presi il potere grazie a Bruxelles, ai mercati e la Magistratura come nel 2011, ed oggi senza voti sono in tutti i posti di comando: Presidente della Repubblica e CSM, Ministri, Sottosegretari, Commisario Europeo e Presidente del Parlamento Ue. Senza voti. Ma la bramosia di potere del PD e di Renzi va ben oltre, senza voti governeranno con "Pieni Poteri" per lo "stato di emergenza" senza emergenza, fesso chi crede che comandi Conte o peggio ancora i grillini. Il primo è un fantoccio che vuole solo stare lì dov'è, i secondi con lo spettro di tornare disoccupati vogliono solo stare lì dove sono. Entrambi credono di comandare. Non comandate niente imbecilli, ancora non avete capito che il PD vi ha inculato e che grazie a voi, senza voti e senza il consenso della gente, continua a comandare il Paese. Zingaretti e Renzi se la stanno spassando, stanno nei posti di comando e comandano senza un voto, loro crescono nei sondaggi e voi sprofondate. Poveri scemi a 5 stelle.

Stefano Zangrillo

Le belle notizie

E dunque l'ex Magistrato Oscurissimo Gherardo Colombo, non pago degli infiniti danni arrecati all'Italia con il colpo di stato giudiziario che ha distrutto la Prima Repubblica, demolito la Costituzione e la Democrazia, consegnato l'Italia alla peggiore coorte di faccendieri e barattieri svendipatria, vuole ora dare il colpo di grazia a questa martoriata nazione. Ha fondato un associazione dotata di mezzi navali che userà per raccogliere migranti in mare da portare in Italia. Totalmente indifferente alle sofferenze del popolo italiano (quelle presenti e quelle future dovute alla sciagura che si abbatterà a causa della crisi economica) vuole portare altri disperati alimentando una terribile guerra tra poveri oltre che una guerra per bande etniche. E già, nessuno ci pensa ma il trasbordo (in una nazione prostrata e ormai impoverita) di milioni di persone da altre nazioni cambierà anche la composizione etnico-antropologica della popolazione: e sottolineo, etnico-antropologiche, nessuno fa razzismo. Ma cacchio, se non si vedono le enormi differenze culturali tra un subsahariano e un italiano bisogna essere cretini. Differenze certamente colmabili, con il tempo e la comprensione, ma per alimentare questi due elementi fondamentali occorrono lavoro, risorse economiche, welfare e diritti per tutti. Cose che ormai non ci sono manco per gli italiani, figuriamoci per altri. E niente, in questo suo gioco perverso l'Oscurissimo Colombo gioca allo sfascio totale, solo per darsi un tono umanitario. Quello che non aveva quando sbatteva in carcere le persone sotto l'atroce teorema del "non poteva non sapere" spesso condannandole anche al suicidio. Questo qui va fermato.

Giuseppe Masala

Gherardo Colombo lancia Resq: "Andremo a salvare gente in mezzo al mare"

Si chiamerà ResQ - People Saving People e avrà una nave per andare in mezzo al mare a salvare le persone in difficoltà. Gherardo Colombo, ex magistrato di Mani pulite, che sarà il presidente onorario, presenta così il battesimo della nuova associazione che punta a dire basta allo stillicidio di vite umane nel Mediterraneo, sia di coloro che muoiono affogati, sia di coloro che vengono riportati nei lager libici. ''Siamo agli inizi - spiega all'Adnkronos - l'idea è nata tra pochi amici, ma sta crescendo l'adesione. L'obiettivo è quello di salvare persone, senza nessun altro fine. Un impegno previsto dalla nostra stessa Costituzione. All'articolo 10 dice che le persone che nel loro paese non possono valersi delle libertà democratiche garantite dalla nostra costituzione hanno il diritto di essere accolte. Non è una facoltà o un privilegio. E' un diritto''. Nessuna polemica con chi ha una visione diversa e a chi dice che già ci sono troppe navi i nel Mediterraneo: ''Avremo una nave, non saranno mai abbastanza, e andremo a salvare tutte le persone che sono in difficoltà in mezzo al mare, la logica è questa: se c'e' una persona che sta annegando in mezzo al mare la si salva. Lo faremmo per chiunque, di qualsiasi tendenza e qualsiasi opinione avesse''. L'ex magistrato non entra e non vuole entrare nella discussione politica: ''Certo non tutti diranno che facciamo bene, tanti diranno che facciamo male, a me non viene da apostrofare come disgraziati quelli che la pensano in modo diverso. Piuttosto - sottolinea - con questa iniziativa si può stimolare il pensiero a riconoscere che tutte le persone sono persone. Anche il singolo che si trova in difficoltà''.

Colombo ritiene che non andare ad aiutare le persone che ''stanno annegando, significa negare un problema epocale di fuga da realtà insostenibili e invivibili. C'è chi sostiene che è meglio andarli ad aiutare a casa loro e che i problemi vanno risolti nelle loro sedi. Ma allora si aprono discussioni a non finire, a cominciare del rapporto che ha l'Italia con il commercio delle armi''. Ecco perché questa iniziativa ''deve rimanere dentro i suoi confini. Al centro c'è l'uomo in un momento di necessità. E non si lascia affogare una persona. L'iniziativa è nata proprio da questa domanda: se io stessi affogando mi piacerebbe che a salvarmi venisse qualcuno? Tutto qui. Al centro del nostro progetto c'e la dignità della persona; tutte le altre questioni e problemi vengono dopo''. L'ideale, sarebbe per l'associazione ''trovare un numero tale di persone che, dando ciascuna 1 euro, ci consentisse di raggiungere i nostri obiettivi che, ribadisco, non sono politici e non vanno a cercare scontro con nessuno: hanno solo il fine di fornire un aiuto concreto, visibile e reale, evitare cioè che le persone muoiano in mezzo al mare''.

Sul linciaggio di Andrea Bocelli

Distrazioni pop di massa (piccola riflessione a titolo personale)

Le idee di Andrea Bocelli sul covid, le sue frequentazioni politiche, le sue esternazioni, la sua musica possono piacere o non piacere. Ovvio, direi, e scusate la banalità. Ma non comprendo il linciaggio mediatico cui Bocelli viene sottoposto. Fra l'altro, va ricordato che la sua fondazione ha donato un apparecchio Tac di ultima generazione all'ospedale di Camerino nella fase in cui era covid center. 

Mi chiedo anche perché ciò  che la sua fondazione ha donato ai terremotati - due scuole, dove altrimenti tuttora non esisterebbero, e un auditorium alla massacrata Camerino che da sola ha più danni dell'intera Umbria - non abbia provocato altrettanta risonanza mediatica. Forse perché sarebbe stato necessario parlare di ricostruzione post sisma, anzi di non-ricostruzione? Di un ospedale smantellato senza preavviso in un sabato pomeriggio, per poter usare 4 postazioni di terapia intensiva, perché la rete sanitaria territoriale (quella che ha salvato la Germania) da noi è  stata fatta a pezzi?

Francamente mi sarei aspettata questa generale levata di scudi social per certe tremende falle nella gestione dell'emergenza, per le mascherine-scherzo fatte di panno spolvero, per le conferenze stampa surreali, per le forniture di dispositivi di sicurezza pagate con denaro pubblico e mai arrivate,  per le vane attese di un tampone e di un ricovero finite con la morte dei malati. Per gli scandali in tempo reale, mentre la gente crepava senza respiro dopo due settimane di sintomi curati con la tachipirina in casa. Per il fallimento ennesimo e tragico del monopolio dell'emergenza. Non saremo per caso diventati una mandria di bovi  (nel senso dialettale-ironico del termine, senza scomodare i quadrupedi), anzi di bovi 2.0?

Dal facebook di Arquata e le altre

Lo stato di emergenza

La legge 24 febbraio 1992 n. 225   (Istituzione del Servizio nazionale della protezione civile) come da ultimo modificata dal D.L. n. 59/2012   (Disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile), all'articolo 5 reca norme concernenti lo stato di emergenza e il potere di ordinanza ad esso connesso. In particolare l'art. 5, comma 1, della legge n. 225/1992, così come novellato dal D.L. 59, prevede che la delibera con cui viene dichiarato lo stato di emergenza:

può essere emanata non solo al verificarsi degli eventi calamitosi, ma anche nella loro imminenza;dispone in ordine all'esercizio del potere di ordinanza, conferendo al Consiglio dei Ministri una competenza attributiva di tale potere; la norma non effettua una previa individuazione del novero dei potenziali destinatari, fatta salva l'indicazione contenuta nel successivo comma 2, che conferisce potere di ordinanza al Capo del Dipartimento per la protezione civile salvo che sia diversamente stabilito con la deliberazione dello stato di emergenza; l'ordinanza deve essere oggetto di intesa con le regioni territorialmente interessate; deve indicare l'amministrazione pubblica competente in via ordinaria per il coordinamento degli interventi successivi alla scadenza dello stato di emergenza.

Il D.L. 59/2012   ha introdotto anche un nuovo comma 1-bis dell'articolo 5, apportando un'ulteriore novità al sistema di protezione civile attraverso l'introduzione di una durata massima dello stato di emergenza, pari a novanta giorni, prorogabile o rinnovabile di regola una sola volta - previa ulteriore deliberazione del Consiglio dei Ministri - di ulteriori sessanta giorni.
(Tratto da atti parlamentari della Camera dei Deputati)

Per tutti quelli che prendono per oro colato ciò che viene propinato da certi personaggi. Come si può vedere lo stato di emergenza in questo caso è una forzatura della legge e la sua proroga non può essere indefinita perché altrimenti è contro legge. Volendolo prorogare occorre una legge apposita e quindi il passaggio in parlamento.

Dalla Tunisia con furore

E forse, tutti i tunisini che stanno arrivando, saranno ex carcerati liberati dallo stato tramite amnistia a causa del Covid.

Arrivano a bordo di gommoni, barche di legno, alcuni addirittura in motoscafo. Arrivano senza attendere l’aiuto delle navi delle Ong, puntando direttamente verso le spiagge e i porti italiani. Su 12.228 migranti approdati sulle nostre coste fino a ieri, circa 9.500 sono giunti grazie agli «sbarchi autonomi» e molti di loro sono poi riusciti a far perdere le proprie tracce, eludendo i controlli e dunque anche l’isolamento imposto dal pericolo di contagio da coronavirus. È questo l’aspetto più grave che sta causando una vera e propria emergenza. Preoccupa la Tunisia. Come riconosce la stessa ministra Luciana Lamorgese «si tratta di flussi incontrollati che creano seri problemi legati alla sicurezza sanitaria nazionale che si riverberano inevitabilmente sulle comunità locali interessate dai centri di accoglienza, dai quali, tra l’altro, i migranti tunisini in particolare cercano di allontanarsi in ogni modo prima del termine del periodo di quarantena obbligatorio». Partono dalla Libia, ma moltissimi arrivano anche dalla Tunisia: ben 5.237, tra loro 4.354 tunisini. Una situazione che rischia di trasformarsi in emergenza nel giro di qualche settimana. Le analisi dell’intelligence confermano che sono almeno 10 mila le persone pronte a lasciare il Nordafrica per raggiungere l’Europa, passando per l’Italia. Proprio in Tunisia è volata ieri la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. La preoccupazione è forte e lei non la nasconde.

La nuova ondata: «In Tunisia assistiamo a una crisi economica molto grave, senza precedenti. Una crisi che riguarda da vicino anche l’Italia perché ha effetti di ricaduta immediata con flussi eccezionali di sbarchi di migranti. La situazione va tenuta costantemente sotto controllo». Raggiungere l’obiettivo non è facile, la titolare del Viminale lo sa bene: «Gestire i flussi migratori di questa entità è difficile in tempi normali, ma ora con le problematiche legate alla diffusione del Covid-19 la situazione è diventata davvero molto complessa». Ecco perché ha rinnovato alle autorità tunisine la volontà di collaborare sia per quanto riguarda i controlli sul territorio, sia alle frontiere marittime. Il personale sarà tunisino, ma l’Italia garantirà il rispetto dell’accordo che prevede l’addestramento delle forze dell’ordine, la manutenzione delle motovedette — comprese quelle non donate dall’Italia — i radar per il pattugliamento delle coste e i motori fuoribordo.

Gli aiuti economici: Questo almeno per quanto riguarda la parte del Viminale. Governo e Unione Europea dovranno occuparsi degli aiuti economici perché, come ribadisce Lamorgese «la crisi tunisina rischia di avere conseguenze gravissime per tutti. Ho potuto incontrare il presidente tunisino Kais Said e il ministro dell’Interno, Hichem Mechichi e ho ricevuto rassicurazioni sulla volontà di affrontarla insieme». Il messaggio di Lamorgese è stato esplicito: «La Tunisia potrà sempre contare con fiducia sul nostro Paese, anche in un contesto economico reso difficile a causa della diffusione del virus Covid-19».

Salvo Sottile

martedì 28 luglio 2020

Non è negazionismo

Francamente trovo scandalosa la pratica di etichettare qualsiasi posizione dissonante come "negazionista" con il fine di creare un parallelismo tra la posizione in discussione e le posizioni di chi nega la Shoa. Ora è toccato al convegno organizzato al Senato sull'emergenza Covid e appellato come  "convegno negazionista". No, mi spiace, al convegno hanno partecipato scienziati rispettabilissimi e con u curriculum a prova di bomba e giuristi con un pedigree invidiabile. Gli argomenti esposti da queste persone sono palesemente da non sottovalutare e proiettano un ombra oscurissima su tutta la vicenda. E questo significa negare l'esistenza di virus ma problematicizzare e guardare le cose da un'altra prospettiva; pratica questa che è il sale stesso della ricerca scientifica in qualsiasi campo. Per esempio, come si fa a dare del negazionista a Sabino Cassese che dice che non ci sono i presupposti per continuare con i petori emergenziali al Presidente del Consiglio dei Ministri. E non mi si dica che Cassese è un uomo di destra perchè è stato per una vita collaterale al PD, all'Unione Europea, alle posizioni rosé e alle posizioni multilateraliste. Solo che quando si supera il segno e la misura a livelli così enormi un minimo di onestà intellettuale (che evidentemente Cassese ha) impone di dire la Verità.  Oppure ancora, cosa gli si può dire alla Maria Rita Gismondo? Che non è titolata per parlare? E' solo la direttrice responsabile di "microbiologia clinica, virologia e diagnostica bioemergenziale" dell'Ospedale Sacco di Milano. Avrà titoli per dire che non fare le autopsia e smaltire i cadaveri nell'inceneritore è stato un crimine? Avrà diritto a dire che non si può confondere positivi con malati per gonfiare le statistiche? Ecco, a me pare che abbia diritto e titoli per dire le cose gravissime che ha detto senza essere bollata come negazionista. E infire, dico e sottolineo per l'ennesima volta, dire che in questa vicenda ci sono troppe cose che non quadrano non vuol dire essere ingrati con i medici e tutti gli operatori sanitari che si sono presi carico di una vicenda enorme rischiando la loro vita. Ma se c'è l'ipotesi che qualcuno lì ha mandati fuori strada per oscurissime motivazioni bisogna dirlo.

Giuseppe Masala

Inoltre: È di ieri , anche se passata sotto traccia dai principali giornali, una notizia. Una notizia che in un paese normale avrebbe fatto cadere molte teste se non lo stesso Governo; grazie alla coraggiosa presa di posizione della Commissione Covid dell’Accademia Nazionale dei Lincei e all’insistenza del dott. Alberto Zangrillo, è finalmente emerso quello che molti già sospettavano: le tabelle della Protezione Civile su cui per mesi si sono basati i quotidiani bollettini di guerra televisivi che hanno tenuto inchiodati davanti al teleschermo milioni di Italiani erano poco più che un mero gioco di fantasia. “Elaborazioni in assenza di dati” sono state infatti tecnicamente definite. Nemmeno, quindi, delle proiezioni del tipo di quelle politiche o elettorali, che almeno certa una riconduzione ad una certa realtà numerica oggettiva, seppur in maniera approssimativa, possono avere. Tradotto dal politichese, quei numeri erano utili solo per generare un clima di terrore. Secondo quanto ha dichiarato Giorgio Parisi, Presidente dell’Accademia dei Lincei, solo la sedicente “comunità scientifica” (leggasi il Comitato Tecnico Scientifico voluto da Conte) ha accesso ai dati autentici, ai veri numeri: “Ignoriamo quando e quante siano venute a mancare le persone per Covid. Quanti siano i contagi effettivi, per quanti giorni siano state ricoverate le persone, il reale quadro clinico di ognuna di esse. Vi ricorderete che i numeri non tornavano mai, sia nel confronto con gli altri anni, sia con il numero delle vittime rispetto al 2015, che in quell’anno furono oltre 50.000, 15.000 più di oggi, senza che bloccassero il Paese. Ci sarà un ridimensionamento di questa storia oscura, ma una cosa la possiamo già dire, che il Governo, dunque il Paese, è stato subordinato alla volontà, a questo punto potremo definirla, fraudolenta del Comitato Scientifico, per mezzo della Protezione Civile. Qui c’è di mezzo l’Istituto Superiore della Sanità. Devono spiegarci perché in Francia, Germania, Spagna, Gran Bretagna, per rimanere ai Paesi demograficamente più importanti, i dati sono di pubblico dominio e qui in Italia, no. È finita? Macché! Il ministro Speranza che avrebbe dovuto spiegare il perché di questa situazione e della colpevole mancata informazione sui dati effettivi dei morti, contagiati, reale pericolosità del virus, ha risposto che dobbiamo chiedere all’Istituto Superiore della Sanità. Ma come! Blocchi l’Italia sei mesi, e non è finita, dei quali, tre, in lock down, e ci vieni a dire che dobbiamo chiedere lumi alla banda Brusaferro? Milioni di Italiani sono alla fame e altri milioni stanno boccheggiando e tu Ministro della Salute ci dici tra le righe che non c’entri nulla? Ma che razza di Paese siamo diventati? “ Dichiarazioni molto forti, queste del Prof. Giorgio Parisi, peraltro uno dei più autorevoli fisici di livello mondiale, che inchiodano la Protezione Civile alle proprie responsabilità e ci impongono un’adeguata riflessione. Una riflessione sull’Italia e sugli Italiani. 

Dal web

venerdì 24 luglio 2020

Da scemolandia è tutto

Tornato il PD al governo, si torna ad un tasso di sbarchi di clandestini che tende ad eguagliare la media di 1000 al giorno del 2014-2017. Oltre al costo diretto dell'accoglienza, che allora era di 5 miliardi di Euro/anno (cui vanno aggiunte spese sanitarie, di pubblica sicurezza, giudiziarie, ecc.), oltre al danno dovuto al violento impatto sociale che solo i benestanti di sinistra ritengono che sia una "percezione" del popolo "razzista", adesso c'è anche il problema Covid-19. Molti sbarcati sono infetti e le strutture di contenimento non contengono affatto (come sempre accettato se non voluto), sicché si sparpagliano senza problemi per tutta la penisola. Quest'ultimo aspetto comporta l'incremento nel conto dei contagiati (che i media governativi definiscono direttamente "malati") ed alimenta quel clima di terrore che il governo è determinatissimo a mantenere e con esso lo "stato di emergenza" prezioso per rendere intoccabile l'esecutivo in carica.

Ora dovrebbero decidersi (se non fossimo in Scemolandia e la logica valesse qualcosa). Se, come insistono ossessivamente a dirci, rimane una situazione di emergenza per il Covid-19, allora occorre fare tutto il possibile (ed anche l'impossibile come si è fatto violando la costituzione nei riguardi della popolazione italiana) per impedire gli sbarchi; se invece ritengono che la pandemia non sia più un'emergenza, al punto da poter "importare" gli infetti "dall'estero" (parole di Gianni Rezza, Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità), allora smettano di affermare l'opposto terrorizzando e sanzionando gli italiani. Ma questa è Scemolandia e la razionalità non ha neppure la cittadinanza, anzi è l'unica clandestina indegna di accoglienza.

Tratto dalla bacheca di Mikael Gambit

Il ministro Lamorgese

Il Ministro dell'Interno Lamorgese, lancia l'allarme Covid dovuto alla movida e agli aperitivi dei ragazzi. Sono sbarcati 11mila clandestini, la percentuale di infetti è del 30% ed ha ben pensato di distribuirli in tutta Italia, ad esempio in Basilicata dove non c'è stato mai un caso, ora ne hanno 30 importati. Aumentano i casi in tutta la Nazione di "evasioni" dai centri di accoglienza. Tra i nuovi arrivi, sono stati beccati anche integralisti islamici, terroristi, ma le stesse forze dell'ordine hanno detto che non ce la fanno a controllare tutti perché sono tanti, quindi, non è escluso che qualche "risorsa" terroristica giri a piede libero. Il Ministro tuttavia ha detto "dobbiamo tendere la mano ai tunisini, stanno vivendo una dura crisi economica" gli italiani no, la mano non si tende mai, anzi, i giovani, i bar, i ristoranti, gli aperitivi e la movida sono il vero problema magari da risolvere con un altro lockdown o per dirla come la grillina Castelli "cambino mestiere". Un problema come lo sono i "Decreti Sicurezza" di Salvini, infatti il Ministro dice "Siamo vicini al traguardo per cambiarli, ci siamo". Che bellezza! Finalmente le ONG potranno incrementare il traffico, le cooperative rosse tornare a mangiare e i "restiamo umani" a brindare, quegli aperitivi lí sono tutti leciti, vero Mattarella? Su questo non ti pronunci?

La colpa è sempre di Salvini

Vorrei analizzare brevemente l’ultima frase aberrante di Matteo Salvini: “Il governo sta spargendo infetti. Magari è una strategia per tenerci sotto lo stato di emergenza fino al 31 ottobre. Non c’è nessuna emergenza sanitaria, chiunque voglia prorogare lo stato d’emergenza è un nemico d’Italia e degli italiani”. Intanto l’uso del verbo “spargere”, spargere infetti. Si sparge il diserbante, lo zolfo sul terreno, il sale sulle strade. Il concime. Salvini non utilizza un verbo che si associa ad esseri umani, perché non li considera esseri umani. E infatti li chiama “infetti”. Infetti, perché non sono individui, ma appestati, virus deambulanti, untori esotici, quindi ancora più pericolosi perché chissà quale variante del virus portano. Magari quello pipistrello/scimpanzè/cous cous. Dimenticando che gli untori, fino all’altro ieri e forse ancora un po’ oggi, eravamo e siamo noi. 

L’avrei voluto sentire chiamare “infetti” gli italiani che stavano morendo a marzo, ad aprile. Vorrei sentirlo chiamare “infetto” il vecchietto sotto il casco ventilato, ancora oggi. Gli è mancato e gli manca il coraggio, come sempre. Forte coi deboli. Aggiunge poi che spargere infetti è una “strategia per prolungare lo stato di emergenza”. E certo. Fanno già il tampone in Libia. Se sei positivo sali, se sei negativo resti a terra sperando che qualcuno ti starnutisca in faccia. Ora, qui siamo oltre il 5g, le scie chimiche, i rettiliani, i microchip sotto pelle, il big foot. Qui siamo al delirio acuto. Il governo che sparge infetti perché vuole controllarci. Perché è un NEMICO. Immaginate di essere nella sala di aspetto di un dentista o dal notaio ed entra uno che inizia a urlare: “Il governo sparge infetti perché vuole controllarci. Perché è un NEMICO!”. Si chiamano i carabinieri, un’ambulanza e si fa portare via, magari commentando “poverino” e ridendoci un po’ su. 

Ecco. Quell’uomo lì, sta al 25%. A spargere idiozie complottiste utilizzando esseri umani la cui unica alternativa nella vita è rischiare di affogare per raggiungere un paese reduce da una pandemia con 35 000 morti, indebitato fino al collo, con l’economia a picco e un politico che li ritiene concime sparso per impuzzolentire il paese. E sì, facciamocene una ragione: un paese in cui un uomo del genere ha quel consenso, è un paese in stato di emergenza. E non sarà il contagio zero, a tirarcene fuori.

L’utile idiota Selvaggia Lucarelli

martedì 21 luglio 2020

Il recovery mes è cosa fatta

Le cose che non vi dicono sulla vidddoria di Gonte:

1. Il fondo è stato dimezzato (ma per loro è una vittoria).
2. Arriveranno nel 2021 e non tutti (la pandemia economica c'è da marzo).
3. I soldi vanno tutti restituiti (TUTTI).
4. Ci sono le condizionalità, stile MES, quindi macelleria sociale.
5. Un politico dovrebbe saper fare una banale analisi costi-benefici:
da una parte i BTP: il costo sono gli interessi, i benefici sono l'assenza di condizionalità e una maggior ricchezza privata se acquistati nazionalmente;
dall'altra il RECOVERY MES: il costo sono le pesanti condizionalità a cui sarà sottomessa la politica economia dell'Italia, i benefici non sono pervenuti.
6. Se non facciamo le arriforrrme ce li levano.

Ma esultate. Fate pure. Abbiamo commissariato il Paese per anni, svenduto una Nazione. Che bello. Festeggiate. Poveri noi.

Si mormora già della cancellazione di quota 100 e della riforma delle pensioni... 

lunedì 20 luglio 2020

Ue e recovery fund

Il recovery fund? Basterebbe un click

Perché non lo capite? Perché uno Stato deve umiliarsi così a elemosinare soldi con trattative estenuanti? Perché uno Stato è diventato alla stregua di un buon padre di famiglia che deve stare attento al proprio bilancio? Perché deve sottostare alla volontà di persone non elette dal proprio popolo per ottenere aiuti anche dopo una pandemia mondiale? Perché non capite che è un controsenso che uno Stato, come l'Italia, debba chiedere aiuto per finanziarsi? Perché non capite che stanno parlando di soldi che servivano ad Aprile? E stanno ancora parlando. Sapete cosa è in gioco qui? Non è in gioco la scelta di quanti soldi dare ad ogni Stato. No. Non si sono riuniti per questo: se lo scopo fosse il benessere dei cittadini non ci sarebbe stato bisogno di questa inutile pantomima: la BCE avrebbe erogato tutta la Moneta di cui ogni Stato dell'UE aveva bisogno. Invece no. Trattative. Trattative di giorni, anzi di mesi, per decidere una cosa che le Banche Centrali del mondo fanno in un secondo premendo un tasto su un computer. E il motivo è che la riunione serve solo a tenere in piedi l'Unione Europea, a nient'altro: devono trovare il modo. Arriveranno i trionfalismi. Vi diranno che ci aiutano. Vi diranno che sono cambiati. Mentre vi stanno prestando soldi che dovevano essere dati mesi fa senza condizioni e in cambio vi chiederanno le riforme. Ricordate la botenza di fuogo? Ecco. Vi diranno la stessa cosa. E voi ci crederete. Ogni volta che si siedono a un tavolo per decidere quanti soldi dare a popoli devastati economicamente è una sconfitta e la democrazia muore.

Economia democratica

sabato 18 luglio 2020

Scappano dal virus

Non solo con il compiacente silenzio continuano a far entrare clandestini infetti che non scappano da nessuna guerra, ora guarda caso, trovano sponda anche dalla Magistratura. Il tribunale di Napoli infatti ha sentenziato "bisogna accogliere in nome dei diritti umanitari perché scappano dal virus". Capito? Finita la balla dello "scappano dalla guerra" la nuova giustificazione per tunisini, algerini, pakistani e chi ne ha più ne metta è servita! Tanto se scoppia una seconda ondata gli italiani saranno rinchiusi, le saracinesche saranno abbassate, le casse integrazioni diventeranno le casse da morto di una Nazione da seppellire. Ci sono migliaia di italiani che sono morti in solitudine altrettanti che non hanno visto più i loro cari nemmeno da morti. Ma dietro quella cazzo di poltrona che vi regge il culo una coscienza ce l'avete?

Stefano Zangrillo

venerdì 17 luglio 2020

Covid

Moriremo di fame ma con la mascherina

Quindi ora risulta che, superando le previsioni di analisti precisi come i sondaggisti, il PIL cinese cresce del 3,2% su base annua, più 11,5% rispetto al precedente trimestre. Gioverà ricordare come abbiano predisposto il set di Wuhan mentre i media (e non solo) guardavano altrove. Aver ignorato le informative di Taiwan grida ancora vendetta al cielo ma nessuno pagherà mai per questo delitto. Chi osava dire la verità veniva messo a tacere, finiva in carcere o passava a miglior vita. Non solo in Cina, in Svezia e in Francia sapevano con certezza da mesi ma tacquero. Si trattava di aspettare e trovare un Paese da usare come formale untore del mondo occidentale, l’Italia pare quasi essersi offerta volontaria. Ad un certo punto chi provava a prendere provvedimenti, o appena appena metteva in guardia del rischio, si prendeva del razzista. ed era tutti un aperitivo, Milano non si ferma, Bergamo nemmeno, abbraccia un cinese, non ci sono prove che si trasmetta da uomo a uomo, il pipistrello, il pangolino, è una influenza, la mascherina non serve, la mascherina solo se si è malati, (poi la mascherina anche per andare al cesso), rischio zero, siamo preparati, stato di emergenza precauzionale e via dicendo. La zona rossa, la zona arancione, la quarantena per decine di milioni di persone sane. Tutto vietato salvo riunirsi contro il fascismo immaginario. Aeroporti sigillati, porti spalancati. 

Presi all’amo li abbiamo pure aiutati mentre, OMS complice, agevolavano la diffusione in tutto il mondo del compagno Covid. Mentre occultavano notizie fondamentali affinché il numero di morti evitabili fosse il maggiore possibile, noi ovviamente li ringraziavamo. Anzi prendevamo letteralmente e felicemente ordini mentre eravamo diventati la Siria. In tutto ciò con l’aiuto delle forze del male occidentali ci hanno accompagnato per manina al disastro economico, imbavagliandoci, mettendoci ai domiciliari. La cura doveva sin dal principio essere peggiore del male eppure sembra che ciò che conti davvero  sia trovare il modo di dare la colpa a Trump, la consolazione massima dei perdenti. C’è di tutto in questo campionario degli orrori, senza trascurare il ruolo dei virologi super star ma solo se affini alla narrativa del terrore, ogni iniziativa pro economia e pro libertà avrebbe aperto i cancelli dell’inferno. Anche adesso con gli ospedali deserti e persino disertati da chi è stato costretto a rinunciare alle cure per malattie davvero letali, come se quelle vite non contassero. E c’è ancora chi guarda ma non vuole vedere, e allora un po’ ce lo meritiamo, sarà il caos, chiederemo di nuovo aiuto alla Cina come vorrebbe il sindaco di Firenze e non solo lui.
E allora moriremo di fame ma con la mascherina.
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Dalla bacheca di Lorenzo Cappellini Mion

mercoledì 15 luglio 2020

Benetton, Conte e i 5s

Ricapitolando: canaglie della risma di Prodi e Berlusconi regalano le autostrade a una famiglia di magnaccioni che ha fatto soldi sfruttando un po' di gente in giro per il mondo. Questi le gestiscono di merda, aumentano tariffe a piacimento e se ne fottono pure di fare la manutenzione, causando la morte di 43 persone. A questo punto cosa direbbe buon senso, logica, civiltà? Arrestiamoli e gettiamo via la chiave, requisendo loro pure i peli del culo per risarcire le famiglie delle vittime. Invece no. Si discute addirittura per 2 anni se continuare a lasciare la rete autostradale nelle loro mani, che è come dire: l'autista di un bus guidava ubriaco e bendato, ammazza tutti i passeggeri e si sta a discutere se affidargli un altro autobus. 

Dopo 2 anni i criminali non solo non risarciscono la collettività per il disastro causato, ma vengono pure pagati per le loro quote azionarie. Perseguirli? IMPOSSIBILE! Ce lo assicurano quelli che ne sanno e noi ci dobbiamo fidare e accettare come normale il fatto che se un criminale ammazza 43 persone, ma si chiama Benetton, è IMPOSSIBILE ed economicamente non conveniente perseguirlo. E tutti a fare la ola: giustizia è fatta! Abbiamo spezzato le reni al criminale. Poteva andare peggio. Questo è il massimo che si può fare. Qualcuno si offende se non mi unisco ai festeggiamenti? A me sembra di vivere in un mondo assurdo, dove l'ingiustizia più macroscopica viene venduta come ineluttabilità. 

Alberto Scotti

Conte cancella i decreti Salvini

La cialtroneria, la disonestà e l'arrivismo di un essere capace di cambiare maggioranza, idee e atteggiamenti come si cambia una mutanda, d'altronde l'indumento in questione serve proprio a preservare le parti intime che ci ricordano molto costui e i suoi soci che del preservare le loro terga sulla poltrona ne fanno una ragione di sopravvivenza. Ci metteva 1 minuto a emanare i DPCM che ci hanno chiuso in casa, chiuso i negozi, le scuole, le spiagge e non muove un dito contro l'ondata di clandestini che ha portato più di 100 infetti in una settimana, anzi è capace solo di affittare navi da crociera da 1 milione di euro al mese o a fare l'agente immobiliare per trovare appartamenti e villette per metterceli dentro. Noi abbiamo dovuto aspettare e stiamo ancora aspettando cassa integrazione, mascherine e ventilatori mentre "l'accoglienza" si fa con un taaac! Per preservare le terga col PD, con la UE ricalcando il baratto renziano migranti-flessibilità adattandolo a migranti-recovery fund. Le terga, quelle che vedete sorridenti in questa foto dove annunciava i "Decreti Sicurezza" che ora vuole abolire per salvare la faccia...scusate le terga...ma che importa faccia e terga e sono tutt'uno.

Stefano Zangrillo

lunedì 13 luglio 2020

Stato di eccezione permanente

Le dittature si instaurano in due modi: con impeto e violenza oppure a piccole dosi e cercando il consenso. Il primo metodo non funziona più. L’Era della tv e dei social-media rende ormai impossibile la strada dei virulenti colpi di stato del passato. Oggi servono volti puliti e metodi gentili. Ma oggi come ieri è pur sempre necessario avere il sostegno del Deep State, media e magistratura compresi. Ed è quello che sta accadendo in Italia da fine febbraio in avanti: decreti-legge che delegano a semplici Dpcm la sospensione delle libertà fondamentali (compresa la libertà personale), protocolli della pubblica amministrazione che derogano alla legislazione ordinaria e infine l’esercizio del potere esecutivo attraverso lo stato di eccezione permanente, lo stato terapeutico. Media asserviti e magistratura silente, se non addirittura accondiscendente. C’è il virus, muti: mettete le mascherine, togliete le mascherine, mettete i guanti, anzi no, osservate le regole sul distanziamento e non lamentatevi. Chiudete la vostra bottega per tre mesi e prendete questi seicento euro. E se farete i bravi ne avrete degli altri. Forse. Ma non scordatevi di pagare le tasse. Il virus! C’è il virus! Certo, il virus c’è stato ed ha causato decine di migliaia di morti, questo è fuori discussione, ma adesso? Chi nega che il virus sia esistito è un imbecille, ma ora la situazione quale è?

Attualmente ci sono, in tutta Italia, appena 67 persone ricoverate in terapia intensiva. Durante la “Fase1”, tanto per essere chiari, il picco fu raggiunto a circa 4 mila. In questi ultimi quattro mesi i posti letto in terapia intensiva sono più che raddoppiati (altri ne saranno realizzati) ed è stata scoperta la cura del plasma, parecchio efficace. Insomma, se anche il virus tornasse, potrebbe essere affrontato con mezzi ordinari e non più eccezionali. Ma ciononostante, il governo Conte intende prorogare lo stato di emergenza fino alla fine dell’anno. E poi a vedersi. Ma dov’è oggi l’emergenza che giustifica la proroga dello stato di emergenza? A chi giova il perenne stato emergenziale? Il colpo è avvenuto con sottigliezza: eravamo abituati a vivere in libertà, ereditata da chi se l’è conquistata col sangue pure per noi, quindi l’avevamo data per scontata. E se la libertà la dai per scontata, la salute diventa (giustamente) il bene più importante da conservare, anche – purtroppo – a scapito della libertà. Tanto quella non conta, ce l’hai già. Prima o poi ci sarà ridata.

Ma siamo proprio sicuri che ci verrà ridata? Credo che la libertà, per come l’avevamo conosciuta fino al 20 febbraio, cioè fino a poco più di quattro mesi fa, non tornerà mai più. Ci stanno già preparando, tant’è che qualcuno degli “scienziati ufficiali” ha categoricamente sentenziato: “durerà anni“. Si tratta dei “soliti scienziati”, gli espertoni che a fine aprile dicevano che – in caso si fosse riaperto tutto (come di fatto è avvenuto da fine maggio) – a giugno avremmo avuto 150.000 ricoverati in terapia intensiva (al 12 luglio ne abbiamo appena 67). Sono proprio questi “scienziati” (comitato tecnico-scientifico e task-force) quelli che hanno consigliato a Conte la proroga dello stato di emergenza. E in emergenza, si sa, è più facile giustificare le limitazioni delle libertà, tanto quelle individuali quanto quelle sociali ed economiche. Come che sia, la libertà e i diritti fondamentali saranno sacrificati – non solo in situazione di emergenza ma soprattutto in regime ordinario – sull’altare del pericolo causato dal virus, reale o fantomatico che sia: il perenne stato di eccezione diverrà la regola ordinaria. Lo stato di emergenza in assenza di emergenza sarà la nuova normalità. Saremo liberi solo se ce lo consentirà il virus, altrimenti saremo nuovamente rinchiusi in casa.

E i primi a consegnarsi alla nuova dittatura, come peraltro hanno già fatto durante il lockdown, saranno quelli che fino a ieri starnazzavano contro i fantomatici “pieni poteri” di Salvini, quelli secondo cui Orban e Trump sono due dittatori. L’epidemia ci ha svelato il vero volto degli ex “strillatori di libertà“: sono stati, proprio loro, i primi a rinnegare la libertà, felici di consegnarsi al tiranno. E poco importa se la Costituzione, di cui si lavano la bocca da settant’anni, è stata calpestata.
Non a caso sono stati proprio loro i primi delatori dei solitari runner di primavera. Oggi, sempre loro, sono i più accaniti tifosi del ritorno dell’epidemia. In fin dei conti non è mai stata la libertà il loro vero valore, ma la comodità del divano. Quel posto da dove – rabbiosi – sono sempre pronti a puntare il dito contro il nemico politico di turno. La libertà è ormai compromessa. Vivremo i prossimi anni col cervello che man mano si abituerà alla normalizzazione dello stato di eccezione. “Cerco un centro di gravità permanente” cantava qualche decennio fa il grande Battiato; oggi purtroppo c’è chi vuole imporre – e addirittura chi è pronto ad accoglierlo a braccia aperte – lo stato di eccezione permanente: l’eccezione che si fa regola. Ma io non intendo arrendermi. Per me non voglio niente, rivoglio soltanto la mia libertà. Semplicemente. Normalmente. Liberamente.

Giuseppe Palma

I dem

Per la terza volta nell'arco di un secolo la civiltà occidentale si trova a dover affrontare una mortifera incarnazione del socialismo. La prima volta fu tra gli anni '20 e gli anni '40, quando prese le forme del nazionalsocialismo (meglio noto ai suoi fan con il nome d'arte di nazismo) e del socialismo fascista. Come andò a finire, è abbastanza noto. La seconda volta si chiamò socialismo sovietico, e la lotta durò dagli anni '50 fino a tutti gli anni '80. In quell'occasione, dopo un centinaio di milioni di vittime e settant'anni di miseria morale e materiale, si risolse in un'imbarazzante implosione ideologica ed economica: in pratica dissero “scusate, ci eravamo sbagliati”. Adesso, dopo una fase di morte apparente, deprivato di una qualsiasi dottrina coerente per quanto folle, il socialismo assassino e suicida è risorto senza più intelletto né anima, incapace di ragionare, e proprio per questo ancora più feroce, infetto e pericoloso. Una sorta di zombie implacabile, cannibale, affamato di vita altrui. Nella sua attuale forma acefala e putrescente, delle sue precedenti incarnazioni esso conserva lo stesso odio inestinguibile per tutto ciò che è libertà e individualismo, ma mescolando confusamente terzomondismo, pauperismo anticapitalista, ambientalismo dogmatico (“cambiamento climatico”), ostilità viscerale verso tutti i valori “borghesi” (dio, patria, famiglia, ordine sociale) e appoggio incondizionato a qualsiasi movimento sovversivo/terroristico (es. Black Lives Matter). In sostanza, venuto meno il progetto sociale e inariditosi l'orizzonte intellettuale della dottrina marxista-leninista, i vecchi metodi sovietici di infiltrazione e indebolimento delle società occidentali da meri espedienti strumentali sono paradossalmente divenuti precetti ideologici in sé. Quanto agli alleati, sono gli stessi di sempre: l'islam totalitario, i ricchi ottusi (oggi detti radical-chic) che tramutano il giusto disprezzo di sé in disprezzo per la società che li nutre, e il capitalismo finanziario o di relazione – negazione del vero capitalismo produttivo – illuso di poter prosperare alleandosi con i fanatici dissennati. Nei primi anni 2000 questo socialismo-non-morto ha fatto ricorso a travestimenti tecnocratico-dirigisti per imporsi (l'Unione Europea). Ora che sente di aver occupato i gangli culturali, economici e di potere della società, non esita ad adottare i metodi più spicci ad esso cari: soppressione delle libertà individuali, controllo del pensiero, stragi di massa, sistematica falsificazione del reale – l'attuale, tragica farsa dell'epidemia è la prova generale di quello che ci attende.  Non so sinceramente che cosa debba accadere ancora per convincervi, ma ho l'ingrato compito di avvertirvi che i nostri deliziosi sfoghi su Facebook stavolta potrebbero non bastare per difendere la democrazia, la libertà e la ricerca della felicità.

Inoltre, penso che Conte, il PD e i Cinque Stelle debbano essere trascinati a processo per i loro crimini, assieme ai magistrati eversivi e golpisti.

Piergiorgio Molinari

venerdì 10 luglio 2020

Il mes

Chi  vuole il mes, umilia gli investitori italiani

Ve lo abbiamo già detto ma è bene ribadire un concetto fondamentale: tutti i partiti e personaggi che appoggiano il MES umiliano gli investitori italiani e l'Italia stessa. La preferenza di questi individui per il MES, rispetto all'emissione di titoli, sta principalmente nel fatto che è un prestito a bassi tassi d'interesse e che quindi ha un basso impatto sul debito pubblico, rispetto ai tassi dei BTP e che, dicono loro, non ha condizionalità. Sul secondo punto ci spendo poche parole: primo perché le condizionalità, previste per legge, non si tolgono a voce, secondo perché nemmeno i BTP hanno condizionalità e dunque, già il preferire un prestito di un istituto straniero e fuori da ogni controllo piuttosto che dare ricchezza ai risparmiatori italiani è abbastanza umiliante e fa riflettere. Ma andiamo al primo punto: i tassi d'interesse. Sapete perché è umliante? Per due ragioni. La prima è che il MES è un PRESTITO PRIVILEGIATO, ossia va restituito prima di tutti gli altri prestiti dal nostro Paese: dunque, chi dice di prenderlo, sta implicitamente dicendo a chi ha investito o sta investendo sui BTP italiani, perché crede magari in questo Paese, che il loro diritto a essere ripagati del loro investimento viene DOPO quello del MES. Bello vero, mettere i propri cittadini in secondo piano? Ma ci siamo abituati. La seconda è che questo ha delle conseguenze ovviamente: se le restituzioni dei BTP sono SUBORDINATE alla previa restituzione delle rate del MES, inevitabilmente i tassi d'interesse sui BTP saliranno.  Quindi, accedendo al MES avremmo, anche su questo fronte, un DOPPIO DANNO: l'Italia pagherà tassi d'interesse più alti, sarà legata mani e piedi alle riforme richieste da fuori e dovrà, in più, ripagare prima il MES e poi i propri cittadini. Insomma, l'ennesima umiliazione per gli italiani.

Economia democratica

giovedì 2 luglio 2020

Conte e la UE

Conte: ma l’ultimatum alla UE, non era di 10 giorni?

Lasciamo anche stare i ricatti di chi, coi soldi nostri da ridare indietro con gli interessi, ci chiede le riforme. Vi rendete conto in che mese siamo? Sono passati mesi. Eravamo a marzo quando tutto è stato chiuso e sono arrivate le promesse. Giustamente, in quel momento, era stato detto che i soldi servivano subito, immediati, senza se, senza ma, c'erano delle famiglie da sostenere, delle imprese, delle vite. Così, Conte diede il suo perentorio ultimatum all'UE: 10 giorni o facciamo da soli. E alla fine, mentre i giornali vi riempiono la testa di solidarietà, di parole, di promesse, indovinate come deve, o dovrebbe, fare l'Italia? Da sola. Sì, perché sul fantomatico Recovery Fund ancora devono parlare, discutere: mi spiace europeisti, è già tardi. Domani è tardi. Oggi è tardi. Un mese fa era tardi. L'UE doveva darci i soldi subito. A maggio a dire tanto. E invece sapete quale è la assurdità? Che i soldi che si possono raccogliere, l'Italia li raccoglie in modi astrusi e complicati, ma con le stesse esatte modalità con cui potrebbe raccoglierli da sola. Vi spiego. Gli acquisti della BCE per tenere bassi i tassi d'interesse potrebbero essere fatti dalla Banca d'Italia. La differenza? Lo farebbe senza alcun limite o problema. E altri verrebbero comunque acquistati dai risparmiatori interessati, come adesso. Il deficit di bilancio aggiuntivo necessario per superare questa crisi sarebbe un intervento normale e inattaccabile. La differenza con adesso? Sì, è vero, le regole sul patto di stabilità sono state sospese ma, preparatevi, perché pagheremo ogni centesimo di deficit effettuato in questo periodo, perché le regole torneranno e di nuovo vorranno, anzi già vogliono, le riforme e i conti in ordine. Ma allora mi chiedo: perché? Perché uno Stato deve sottostare a queste assurde regole ed essere perennemente minacciato se osa aumentare la sua Spesa Pubblica, quando potrebbe farlo tranquillamente per conto suo, senza dover rendere conto a organismi fuori dallo Stato? La cosa bella è che un motivo sensato non c'è. La cosa brutta è che molti italiani sono i primi a difendere questo sistema.

Da Economia Democratica

mercoledì 1 luglio 2020

Gatti, uomini e mostri

In questi giorni le immagini del gatto arrostito dall'ivoriano stanno girando ovunque, suscitando indignazione e rabbia. Il video è decisamente raccapricciante, tuttavia, ancora una volta, il dito sembra risultare più interessante della Luna agli occhi del pubblico. Ciò su cui bisognerebbe concentrarsi non è tanto il gesto scabroso in sé, quanto ciò che esso rappresenta. Ovvero l'insensatezza delle politiche economiche e migratorie degli ultimi anni, entrambe partorite e difese dallo stesso mondo e dagli stessi gruppi d'interesse. Nel marasma della propaganda globalista a reti unificate, le giuste domande vengono soffocate sul nascere. 

Che senso ha riempire l'Italia di immigrati a cui non viene dato alcun futuro se non quello di patire la fame e fare l'elemosina? Che senso ha strillare "porti aperti!" quando la maggior parte di questi individui finisce, nel migliore dei casi, a zappare la terra come bassa manovalanza? Che senso ha parlare di razzismo e fratellanza quando gli unici ad arricchirsi sono coloro che sguazzano nel business dell'accoglienza, la criminalità organizzata (a cui si aggiunge una nuova entrata: la mafia nigeriana) e qualche politico in vena di applausi? Dove sta l'umanità nel gettare persone per strada senza porsi alcuna domanda sulla sicurezza, sull'integrazione, sulla sostenibilità economica, sui contrasti religiosi, etnici e sociali?

Dov'è il progresso nel trasformare le città in tuguri, pur di sfoggiare un multiculturalismo farlocco da spot pubblicitario? E come fanno coloro che si spacciano per tolleranti a tifare, allo stesso tempo, per le politiche di austerity che impediscono allo Stato di aiutare gli indigenti? Come fanno questi rivoluzionari di Capalbio a non accorgersi della distruzione del tessuto sociale, della guerra tra poveri, dell'annientamento della classe media in favore di una polarizzazione settecentesca? La risposta a queste domande mostra la realtà in tutta la sua gravità: sulla piastra, assieme al gatto, ci siamo tutti noi.

Matteo Brandi

Sempre la solita solfa

Riforme, riforme a ancora riforme. Questo ci chiede la Merkel, quindi la Germania, cioè l’Unione Europea. Eppure la nostra classe politica – la peggiore degli ultimi 30 anni – ha sempre ubbidito a tali ordini.  E infatti siamo il Paese, che di riforme, ne ha fatte più di tutti. Ma cosa intendono gli unionisti con riforme? Beh, intendono la riduzione delle pensioni e l'aumento dell’età pensionabile, per esempio. Intendono i tagli al sistema sanitario pubblico e la sua privatizzazione. Entrambi fattori che ci sono costati carissimi in termini di vite perse durante la crisi scatenata dal coronavirus. Intendono la riduzione dei salari. Intendono il taglio delle protezioni sociali per disoccupati e disabili. Intendono la riduzione delle tutele dei lavoratori¹. Come se non bastassero le drastiche riduzioni realizzate negli ultimi 30 anni: dall’abolizione della scala mobile del 1992 al Pacchetto Treu del 1997; dalla legge Biagi del 2003 al Jobs Act; dalla legge Fornero al decreto Poletti del 2014.

Riforme che hanno introdotto il lavoro interinale, liberalizzato i contratti atipici, che hanno consentito accordi sindacali al ribasso rispetto ai Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro, che hanno favorito la precarizzazione. Le riforme che ci ha chiesto l’Unione Europea, la nostra classe politica di servi le ha sempre fatte. Come quelle che ci impose la BCE con la lettera dell’agosto del 2011 firmata da Draghi (quello che qualcuno vorrebbe come salvatore della Patria) e Trichet. Lettera in cui si chiedevano privatizzazioni su larga scala, in particolare nella fornitura dei servizi pubblici locali (decreto Sblocca Italia; l’ulteriore riforma del sistema della contrattazione salariale collettiva e la revisione delle norme che regolano il licenziamento e l'assunzione dei dipendenti (Jobs Act); l’aumento dell’età pensionabile (riforma Fornero); l’introduzione di  una clausola di riduzione automatica del deficit (Fiscal Compact); l’introduzione del pareggio di bilancio in costituzione; l’abolizione di alcuni strati amministrativi intermedi come le province (decreto Salva Italia)².

E a cosa ci hanno portato le riforme imposte dalla peggior classe politica italiana attraverso l’applicazione del vincolo esterno? A 28 anni di avanzo primario (dalla firma del trattato di Maastricht nel 1992). L’avanzo primario è quando lo Stato spende in stipendi, beni e servizi per i cittadini meno di quanto gli tolga in tasse e balzelli (al netto degli interessi passivi sul debito): più di 1000 miliardi di tagli³. Al crollo degli investimenti sono crollati. Sia di quelli pubblici che di quelli privati: -18,5% solo tra il 2007 e il 2014⁴. Ad avere il 75% dei lavoratori italiani con salari fermi ai livelli dei primi anni 80⁵. Al crollo dei consumi interni: -14,5% negli ultimi 10 anni per quanto riguarda la piccola distribuzione⁶. Alla chiusura di un numero spaventoso di botteghe e negozi: 178.000 imprese artigiane in meno (-12,1%) negli ultimi 10 anni⁶.

Con quali conseguenze?

4,5 milioni di poveri assoluti e 9 milioni in condizioni di povertà relativa. Quasi 14 milioni di inattivi e più di 2 milioni di disoccupati. 12 lavoratori su 100 che vivono sulla soglia della povertà. 4,3 milioni di lavoratori part time, di cui 2 su 3 involontari. Ma evidentemente non basta. Per avere uno strumento tardivo e inutile – anzi dannoso – come il Recovery Fund, l’Unione Europea ci chiede altre riforme lacrime e sangue. Non saranno contenti finché non ci distruggeranno del tutto. Perché siamo ancora la seconda potenza manifatturiera d’Europa. Perché abbiamo tra i risparmi privati più alti al mondo. Perché grazie ai nostri nonni e ai nostri padri che – a differenza nostra – non hanno vissuto al di sotto delle loro possibilità, siamo tra le popolazioni con la maggior percentuale di cittadini che posseggono la casa in cui vivono. Perché nonostante tutto abbiamo un indebitamento privato ridicolo. Non c’è futuro per noi dentro la gabbia unionista. Solo miseria e disperazione.

[FONTI

¹ https://emmaclancy.files.wordpress.com/2020/02/discipline-and-punish-eu-stability-and-growth-pact.pdf
² http://www.costituzionale.unige.it/lara.trucco/Lettera.pdf
³ https://scenarieconomici.it/studio-esclusivo-litalia-ha-pagato-3-900-miliardi-di-interessi-dal-1980-219-del-pil/
⁴ https://www.linkiesta.it/2019/11/italia-ilva-venezia-investimenti
⁵ https://www.facebook.com/gilberto.trombetta.7/posts/2875392802685280
⁶ http://www.cgiamestre.com/wp-content/uploads/2019/11/consumi-negozi-artigiani-09.11.2019.pdf]