A febbraio ha patteggiato due anni per abusi su minori, ma la pena è stata sospesa e don Luigi Mantia è stato mandato a Pumenengo (Bergamo) in una parrocchia rimasta senza parroco fino a settembre. Non solo: è stato persino scelto per accompagnare i ragazzi dell'oratorio della vicina Casirate d'Adda in vacanza a Zambla, nella val Brembana. La notizia ha fatto scoppiare un polverone tra i genitori dei piccoli, anche se la Curia di Cremona rassicura che il sacerdote non li accompagnerà in montagna. Don Luigi, tra l'altro, si è sempre dichiarato innocente nell'inchiesta sugli abusi a due bambini di 8 e 12 anni: ha patteggiato solo per chiudere la vicenda in fretta, sostiene. Ma la sentenza continua a pesare sulla sua reputazione come una spada di Damocle, nonostante a Pumenengo sia riuscito a riconquistare la fiducia dei parrocchiani. A nulla vale che il vicario di Casirate don Pierluigi Fontana (che ha invitato il prete alla vacanza) sia pronto a mettere la mano sul fuoco in favore di don Mantia. "All'inizio quando sono arrivato a Pumenengo pensavano che mangiassi i bambini - racconta il sacerdote incriminato - Poi hanno visto che persona sono. Ora la vicenda processuale non è un problema per nessuno, qualcuno ci ironizza quando da fuori gliela fanno notare. Faccio quel che serve alla comunità: se serve dico messa, confesso, seguo il centro ricreativo e nel caso accompagno i ragazzi alle Vele".
venerdì 12 luglio 2013
L'orco che accompagna i bambini
Patteggiò per abusi su minori, ora il prete accompagna i ragazzi dell'oratorio in gita. Polemiche nel bergamasco per la decisione di invitare don Luigi Mantia alla vacanza in montagna dell'oratorio di Casirate d'Adda di Luisa De Montis
A febbraio ha patteggiato due anni per abusi su minori, ma la pena è stata sospesa e don Luigi Mantia è stato mandato a Pumenengo (Bergamo) in una parrocchia rimasta senza parroco fino a settembre. Non solo: è stato persino scelto per accompagnare i ragazzi dell'oratorio della vicina Casirate d'Adda in vacanza a Zambla, nella val Brembana. La notizia ha fatto scoppiare un polverone tra i genitori dei piccoli, anche se la Curia di Cremona rassicura che il sacerdote non li accompagnerà in montagna. Don Luigi, tra l'altro, si è sempre dichiarato innocente nell'inchiesta sugli abusi a due bambini di 8 e 12 anni: ha patteggiato solo per chiudere la vicenda in fretta, sostiene. Ma la sentenza continua a pesare sulla sua reputazione come una spada di Damocle, nonostante a Pumenengo sia riuscito a riconquistare la fiducia dei parrocchiani. A nulla vale che il vicario di Casirate don Pierluigi Fontana (che ha invitato il prete alla vacanza) sia pronto a mettere la mano sul fuoco in favore di don Mantia. "All'inizio quando sono arrivato a Pumenengo pensavano che mangiassi i bambini - racconta il sacerdote incriminato - Poi hanno visto che persona sono. Ora la vicenda processuale non è un problema per nessuno, qualcuno ci ironizza quando da fuori gliela fanno notare. Faccio quel che serve alla comunità: se serve dico messa, confesso, seguo il centro ricreativo e nel caso accompagno i ragazzi alle Vele".
A febbraio ha patteggiato due anni per abusi su minori, ma la pena è stata sospesa e don Luigi Mantia è stato mandato a Pumenengo (Bergamo) in una parrocchia rimasta senza parroco fino a settembre. Non solo: è stato persino scelto per accompagnare i ragazzi dell'oratorio della vicina Casirate d'Adda in vacanza a Zambla, nella val Brembana. La notizia ha fatto scoppiare un polverone tra i genitori dei piccoli, anche se la Curia di Cremona rassicura che il sacerdote non li accompagnerà in montagna. Don Luigi, tra l'altro, si è sempre dichiarato innocente nell'inchiesta sugli abusi a due bambini di 8 e 12 anni: ha patteggiato solo per chiudere la vicenda in fretta, sostiene. Ma la sentenza continua a pesare sulla sua reputazione come una spada di Damocle, nonostante a Pumenengo sia riuscito a riconquistare la fiducia dei parrocchiani. A nulla vale che il vicario di Casirate don Pierluigi Fontana (che ha invitato il prete alla vacanza) sia pronto a mettere la mano sul fuoco in favore di don Mantia. "All'inizio quando sono arrivato a Pumenengo pensavano che mangiassi i bambini - racconta il sacerdote incriminato - Poi hanno visto che persona sono. Ora la vicenda processuale non è un problema per nessuno, qualcuno ci ironizza quando da fuori gliela fanno notare. Faccio quel che serve alla comunità: se serve dico messa, confesso, seguo il centro ricreativo e nel caso accompagno i ragazzi alle Vele".
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