sabato 1 giugno 2013

E' la loro cultura...


Una bambina indiana di 11 anni è stata bruciata viva da due donne, madri di due sue amichette, che hanno voluto punirla per aver «fatto la spia» su un furto di frutta in un orto del villaggio di Balinali, nello Stato orientale di Orissa.

IL DELITTO - In base alle prime indagini, la bambina, di nome Rinki Behera, si è introdotta, mercoledì scorso insieme ad altre due coetanee, nella proprietà di un contadino per rubare alcuni melograni. Per motivi ancora da chiarire, la piccola ha poi rivelato l'identità delle sue complici al proprietario del frutteto che è subito andato ad informare i genitori dell'accaduto. Invece di rimproverare le figlie per il gesto improprio compiuto, le mamme, di nome Moli e Sulochana, si sono procurate una tanica di benzina e sono andate a casa di Rinki. Sfruttando il fatto che la bambina era sola, l'hanno immobilizzata, cospargendola di benzina e appiccando il fuoco. Giunto sul posto, il nonno ha subito dato l'allarme. Trasportata in ospedale, Rinki è però deceduta per le gravi ustioni riportate su tutto il corpo.


Morire di fatica. Per troppo lavoro. Un ragazzino di 14 anni sarebbe morto mentre lavorava in una fabbrica di prodotti elettronici nel sud della Cina. Lo rivela China Labor Watch, una organizzazione con sede negli Usa che si batte per i diritti dei lavoratori in Cina. Secondo le informazioni raccolte, il giovane, Liu Fuzong, sarebbe stato trovato morto nel letto del dormitorio dell'azienda Yinchuan Electronic Company, Ltd di Dongguan, città non lontana da Guangzhou, l'ex Canton, nella provincia meridionale del Guangdong.

LA MORTE - Il giovane, deceduto secondo i documenti ufficiali per «morte immediata» lo scorso 21 maggio, era stato assunto il 27 febbraio usando il documento di un diciottenne. La Yinchuan, azienda di proprietà della 3CEMS Group (che lavora per conto di Samsung, Canon e Sony), produce schede madri per la Asus ed era stata già al centro di denunce per lavoro minorile. Non solo: secondo testimonianze raccolte tra i dipendenti, i giovani operai stesso studenti lavoratori, indipendentemente dalla loro età, lavorano con turni di 12 ore con due interruzioni per consumare i pasti, con la possibilità di lavorare per altre 12 ore di straordinario se la produzione lo richiede. Negli ultimi anni, sono arrivati alla fabbrica diversi studenti del Sichuan, anche di età inferiore ai 16 anni.

5 commenti:

Maria Luisa ha detto...

a proposito di "è la loro cultura"leggi i commenti:
http://www.imolaoggi.it/?p=51743

Eleonora ha detto...

Olè. La società è cambiata. Colpa nostra se andiamo in giro poco vestite. Eh! Però, loro ci rispettano e dunque noi dobbiamo rispettare i loro modi. Compresi quelli di stuprare donne pallide.

Maria Luisa ha detto...

dire che sono arrabbiata è un eufemismo:ma questi australopitechi , incapaci di reprimere i loro istinti,giudicano mancanza di rispetto l'abbigliamento delle occidentali?d'altra parte ci sono dgle scemi come a jesolo che non assumono le donne per non offendere i puri e pii mussulmani.Mi sono iscritta a medicina quando ancora c'era chi pensava che le donne medico fossero poco serie perchè visitavano gli uomini ed ora mi trovo catapultata al neolitico...

Eleonora ha detto...

Chiamarli bestie è sempre dire poco. Anzi, le bestie si comportano molto meglio. Loro no.

Maria Luisa ha detto...

ma forse gli umini di Neanderthal ragionavano con più discernimento