mercoledì 5 giugno 2013
Del non avere un cazzo da fare... insieme a Crocetta
Gay pride con la benedizione del governo Letta. Dopo l'annuncio del presidnete della Camera Laura Boldrini, anche il ministro per le Pari opportunità Josefa Idem ha deciso di partecipare al Gay pride nazionale che si terrà a Palermo il 14 giugno. "È necessario un forte impegno nazionale e europeo - ha spiegato - per garantire parità di trattamento e dignità delle persone".
"Il Pride nazionale punta al Sud, risorsa fondamentale di contaminazione e dialogo. Solo la parità dei diritti può far crescere il nostro paese e farlo uscire dalla crisi", ha spiegato la presidente del comitato organizzatore di Palermo Pride Nazionale, Titti De Simone. Nel segno dei diritti civili la kermesse si aprirà il 14 giugno con convegno al quale sono attese la Boldrini e la Idem al convegno. Mentre in parlamento si riaccende il dibattito sui diritti alle coppie omosessuali, la Idem giustappone il timbro dell'esecutivo sul corteo di Palermo. Una decisione che dà un segnale molto chiaro sia della posizione della titolare delle Pari opportunità sia del governo nel "contrastare ogni tipo di discriminazione" e "garantire parità di trattamento e dignità delle persone" omosessuali. Dal corteo al parlamento, il passo è breve. Nella Capitale, intanto, si muove anche la politica: in discussione in commissione Giustizia alla Camera la legge contro l’omofobia, mentre Giancarlo Galan ed altri esponenti del Pdl hanno presentato un disegno di legge sulle unioni omoaffettive. Ma la chiave di volta, ribadisce il portavoce del Pride romano Andrea Maccarrone, deve essere una parità vera: "Noi chiediamo piena uguaglianza, noi chiediamo il matrimonio ugualitario per le coppie omosessuali". Destra e sinistra si dividono da sempre sull'opportunità di concedere determinati diritti alle coppie omosessuali o se riconoscere legalmente il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Mentre la politica discute nel tentativo di sciogliere un nodo annoso, la Idem ha fatto sapere che ha già iniziato a lavorare con il collega ministro all'Integrazione Cecile Kyenge "per prevenire e contrastare gli odiosi episodi discriminatori" attraverso un "piano biennale nazionale contro il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza". "Molto è stato fatto ma c’è ancora tanto da fare - ha concluso la titolare alle Pari opportunità - ma nulla è impossibile, proprio in un momento di crisi come quello che stiamo affrontando è necessario intervenire sul tema dei diritti".
Il gay pride di Palermo, che ha per madrine Maria Grazia Cucinotta e Eva Riccobono, è stato presentato questa matttina alla Camera dal presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta. "La nostra - ha spiegato il governatore - è una battaglia per una società fuori da qualsiasi ghetto". Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando: "Il Pride è un respiro di cittadinanza. È come un mosaico formato da una serie di cocci di colore diverso: il collante deve essere l’uguaglianza". A Roma, intanto, gli organizzatori del Pride fanno sapere che si sfilerà per "liberare il Paese dai bigottismi e dagli integralismi che lo hanno frenato" e per rivendicare "pari dignità".
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7 commenti:
Sì ma il Papa che lo mena e remena sempre coi poveri,col cibo che si butta via, con la mancanza di dineros, vedo che non spende una parola contro queste pagliacciate omosex che vorrebbero fare la parodia alle famiglie autentiche, tanto per assumerne i diritti, senza doverne sottostare ai doveri.
E me ne sono accorta. L'altro ieri ha tuonato contro il politically correctness e poi? Poi, finita lì.
Eh, e mi sono accorta che ultimamente si parla un pò troppo di soli diritti. E non mi va proprio giù. C'è il dovere solo di farci tartassare di tasse e il dovere di tacere il dissenso?
Da una frase sostenuta nell'articolo
"Il Pride nazionale punta al Sud, risorsa fondamentale di contaminazione e dialogo."
il Sud Italia sarebbe "risorsa di contaminazione e dialogo"
Ma che cacchio significa?
Ma gli è che è "risorsa" perchè è là che attraccano i barconi clandestini. Pensa questi che teste che hanno.
altra perla:
"Solo la parità dei diritti può far crescere il nostro paese e farlo uscire dalla crisi"
capito? se c'è più gaiezza,
il nostro paese uscirà dalla crisi,
>quindi il paese è in crisi non per bolle USA o per mercato viziato e finanziarizzazione dell'economia o usurocrazia,
ma siamo in crisi perchè i gai non avrebbero abbastanza diritti.
E' per quello che la gente razzola nei bidoni dell'immondizia e migliaia di migliaia di aziende chiudono.
Te invece gli dai i "diritti" ai gai(che hanno già) e vedi la crisi svanirà.
Ministri del genere, solo per una questione logica, andrebbero ghigliottinati.
eccone n'artra
http://voxnews.info/2013/06/05/deliri-teutonici-obbligatorio-chiamare-professoressa-i-professori-maschi/
La penso esattamente come te.
La Josefa dovrebbe essersi già dimessa per l'affare delle bagnine donne al lido di Jesolo. Mi pare che non sia intervenuta, mentre avrebbe dovuto reagire con rabbia e determinazione. Ah, già, ma lì andresti contro gli islamici. Potrebbe essere pericoloso...
Oh, ma che scherziamo? E' la loro cultura, guai a toccarla.
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