domenica 16 giugno 2013

Cineserie ittiche


FIRENZE – Specie tropicali vendute da un magazzino all’ingrosso di cinesi a Prato e spacciate come costose specialità del mare Mediterraneo. E ancora prodotti ittici destinati alla lavorazione e ad alcune mense o a società di catering senza etichette di provenienze e in pessimo stato di conservazione, oppure pesce congelato venduto come fresco da alcuni ristoranti della Versilia e dell’Isola d’Elba. Sono due tonnellate e mezzo i prodotti ittici sequestrati dalla Guardia Costiera della Direzione Marittima della Toscana, diretta dal capitano di vascello Arturo Faraone, ma la sensazione è che ci si trovi di fronte alla punta di un iceberg con ramificazioni in tutta Italia e connessioni all’estero. L’operazione "Moscardino" ha per ora portato alla denuncia di tredici persone a multe per oltre 50mila euro. Solo l’inizio perché sarebbero già pronte molte altre denunce.

SALUTE A RISCHIO - Il blitz, coordinato dal Centro controllo Area Pesca di Livorno insieme alle capitanerie, ha visto l’impiego di 21 motovedette e 154 militari che hanno ispezionato via mare e via terra pescherecci, punti di sbarco, mercati ittici, depositi per la lavorazione, distributori a livello locale e nazionale, ristoranti. Oltre ai pesci esotici venduti come specialità del Tirreno a Prato e a Empoli grazie a un gruppo di commercianti cinesi, i militari hanno anche sequestrato prodotti ittici vietati, pesci sotto taglia. A Livorno la Guardia di Finanza ha scovato quasi mezza tonnellata di cozze, tonno, granchi, bottarga, stoccafisso, calamari, mal conservati e senza certificati di tracciabilità che, come hanno spiegato gli agenti, «una volta somministrati, avrebbero potuto mettere a serio rischio la salute di ignari consumatori». Denunciati alcuni ristoranti della Versilia e dell’Isola d’Elba. In questo caso i titolari degli esercizi avevano spacciato per fresco nelle pietanze portate ai clienti prodotto congelato.

Marco Gasperetti

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