Gentile Signor Berlusconi,
stiamo vivendo dei giorni decisivi, non per il Pdl o per il governo Letta, ma per l’Italia e, di conseguenza, come è sempre successo nella lunga storia che abbiamo alle spalle, anche per l’Europa. Mi sono decisa a scriverle questa lettera perché lei è l’unica persona che sia in grado oggi di prendere una decisione fortissima. Si tratta di una decisione indispensabile per non far sparire dalla storia l’Italia come nazione, e non uccidere gli italiani come popolo: abbandonare l’euro ritornando alla sovranità monetaria, uscire dall’Unione europea che è stata creata per eliminare gli Stati nazionali, e combattere, con la forza del Pdl, ma soprattutto con la forza di tutti quegli italiani che amano l’Italia, contro i governi euro-comunisti, a cominciare da quello Letta. Credo di avere il diritto di rivolgerle questo appello in base al fatto che le mie previsioni, con venti anni di anticipo sulla situazione catastrofica attuale, si sono verificate alla lettera. Erano previsioni basate sul metodo scientifico, più certe di quelle statistiche e d’opinione sulle quali Lei è solito regolare le scelte, come i fatti hanno dimostrato. Il mio primo libro Contro l’Europa è stato pubblicato da Rizzoli nel 1997. Da allora ho scritto su questi argomenti centinaia di articoli, molti dei quali pubblicati da “Il Giornale”, e altri due libri, sempre pubblicati da Rizzoli: La dittatura europea e Dopo l’Occidente. C’era tutto: la crisi economica, la vittoria del comunismo, il dispotismo dei banchieri, l’invasione immigratoria, il fallimento del progetto europeo, la conquista africana e islamica dell’Italia e dell’Europa, la fine del cristianesimo, la psicosi ugualitaria.
Il Direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, mi ha chiamato al telefono immediatamente dopo l’annuncio delle dimissioni di Ratzinger, gridandomi: “Allora Ida, questo è “dopo l’Occidente?”. Sì, questo è dopo l’Occidente. Ossia la fine della civiltà europea e il mondialismo ugualitario al potere. Un Gesuita a capo dei cattolici né è la prova più sicura. Gesuitismo e “accomodamento” sono la stessa cosa (ha subito ricevuto sorridendo la signora Bonino: questo è l’accomodamento). Ma io ho il dovere, oltre che la passione per la verità e l’amore per gli italiani, proprio perché so che siamo quasi al momento dell’agonia, di chiedere con tutte le mie forze di salvarci a chi è in grado di farlo. Lei ha soltanto questo modo per rimanere alla storia, come ritengo desideri e voglia, in quanto i passati vent’anni di berlusconismo hanno “accompagnato” l’unificazione europea, la moneta unica, la distruzione degli Stati, l’ugualitarismo comunista, la cancellazione della borghesia, come avrebbe fatto qualsiasi altro governo e quindi non hanno inciso nella storia. Non chieda la grazia; non costringa gli italiani, visto che lei è un italiano, a vergognarsi insieme a Lei. Galileo è stato condannato, dopo un terribile interrogatorio e la tortura, agli arresti domiciliari, non per due o tre anni, ma a vita, e l’Inquisitore, il gesuita Cardinal Bellarmino, ha intimato, come pena aggiuntiva, che fossero cercate e bruciate in un rogo pubblico tutte le copie del Dialogo dei Massimi Sistemi, causa prima del processo e della condanna. Eppure Galileo, prigioniero nella piccola stanza di Arcetri, ha continuato a corrispondere e discutere con tutti gli scienziati del mondo sul funzionamento dei Massimi Sistemi e gli italiani non hanno avuto paura di trascrivere il Dialogo e di nasconderne, pena la morte, decine di copie a un Tribunale che possedeva strumenti di ricerca molto più efficienti di quelli del Tribunale di Milano, e le hanno nascoste tanto bene che sono arrivate fino a noi. Questa è la storia vera degli italiani, non quella di vigliacchi e mafiosi, stereotipo costruito appositamente da coloro che ci governano per trattarci come un popolo indegno della libertà.
Lei, Signor Berlusconi, potrà continuare a dirigere il partito anche dagli arresti, eventualmente anche dal carcere, perché tornare alla sovranità, all’indipendenza, alla difesa del territorio e dell’identità italiana dall’annientamento europeo e immigratorio, significa ricominciare a credere di avere un futuro, per sé, per i propri figli, per l’Italia, e avrà tanti italiani a incoraggiarlo e ad esaltarlo quanti non ne ha ancora mai avuti. Crede, forse, che l’imposizione del pensiero politicamente corretto (strumento ben diverso dalla censura dell’espressione ) non abbia influito nel mettere a tacere i desideri più profondi e più veri della maggioranza degli italiani? Quale libertà è possibile a chi è costretto a “pensare” a “sentire”, quello che vogliono i governanti? Crede davvero che i problemi degli italiani siano l’Imu o l’aumento dell’Iva? Tacere, anzi essere “accoglienti”, davanti all’invasione della propria terra è talmente contro natura che il “Laboratorio per la distruzione”, quel potere che silenziosamente dirige i politici d’Occidente, ha programmato l’immigrazione come arma assoluta per indurre i popoli d’Europa, e prima di tutto gli italiani, al suicidio, all’estinzione volontaria. Per questo non si fanno più figli: non fa figli chi sta per uccidersi. La nostra è ormai con tutta evidenza una società patologica; la psicosi dell’ugualitarismo ha raggiunto i centri del sistema logico e crea, come sempre nelle ossessioni fobiche, forme di realizzazione fuori dalla realtà, fuori dalla natura. Purtroppo le diagnosi di patologie psichiatriche di un gruppo non vengono quasi mai prese in considerazione per ovvi motivi: non c’è il corrispettivo sicuro della “normalità”. Tuttavia ci sono stati esempi recenti nella storia dai quali i nostri governanti potrebbero apprendere qualcosa: l’implosione della Russia sovietica, dopo i suoi “lavaggi del cervello”; gli stermini finali della Cambogia, lo stesso Libretto rosso e la sua smisurata esaltazione in Cina. Tutte patologie dovute all’ossessione dell’ugualitarismo. È indispensabile fermare questa ossessione. Lei può farlo, signor Berlusconi. La prego di farlo.
1 commenti:
Forse è carta e penna ( o tastiera e polpastrelli) sprecata. Ma lei certamente lo sa, ma ci prova lo stesso. Berlusconi è a un passo dalla galera, e l'unico modo per cambiare il corso della storia è fare quel che gli suggerisce la Magli. Non lo farà. Le critiche a Bergoglio e ai gesuiti sono più che giuste.
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