Nello Yemen una sposa-bambina di otto anni è morta dissanguata per le ferite interne riportate dopo la sua prima notte di nozze. La notizia arriva dal quotidiano britannico Daily Mail, rilanciata dall'agenzia Agi. Il marito, un 40enne al quale la piccola Rawan era stata venduta dal padre, è stato denunciato dagli attivisti per i diritti umani. Le autorità della provincia settentrionale di Hajja, in cui sarebbe avvenuto il fatto, invece hanno smentito la notizia.
LA VICENDA - A raccontare per primo la storia della sposa-bambina, Rawan, è stato il giornalista yemenita freelance Mohammad Radman che afferma di avere testimoni pronti a confermarla. Secondo Radman, le autorità stanno cercando di insabbiare la tragedia. Mosleh Al Azzani, direttore del Dipartimento di indagini criminali della zona tribale di Hardh, dove sarebbe morta la bambina, sostiene di aver contattato la famiglia di Rawan che avrebbe negato sia le nozze che la morte della piccola. Nello Yemen, soprattutto nelle aree tribali e tra le famiglie povere, le spose-bambine sono purtroppo numerose: secondo l'Unicef il 14% delle yemenite si sposa prima dei 15 anni, e sono solo il 48% quelle che superano i 18.
2 commenti:
Un tempo queste notizie mi facevano inorridire. Ora mi fanno ancora inorridire, ma occhio a non cadere nella teoria dell'esportazione dei "diritti umani": sarebbe riaprire un altro fronte di guerra anche in Yemen (non ne avessimo abbastanza!). E attenzione a non cadere nel discorso che tutte queste donne devono lasciare il loro paese per venire nel nostro e trovarvi un refugium peccatorum: sarebbe creare nuovi disordini e nuovi casini, nuovi reati di "femminicidio" e incrementare dell'altra confusione e decomposizione sociale. Se ne stiano a casa loro e che lottino laggiù contro i loro carnefici. Possibilmente, senza le Boldrini di turno. Non darmi della cinica.
Si anche a me, notizie del genere fanno inorridire doppiamente. È certo che devono combattere a casa loro e non portino il loro schifo altrove. Non credo sia cinismo il tuo. È realismo più' che altro. È la penso esattamente come te. Non credo serva che te lo ribadisca, no?
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