Oggi alle ore 11.00, presso la Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Ministra per l’integrazione e le politiche giovanili Cécile Kyenge e la Viceministra con delega alle pari opportunità Maria Cecilia Guerra hanno avviato i lavori della Cabina di regia politica che, con le competenze di tutte le Amministrazioni, intende dare impulso all’attuazione della Strategia nazionale per l’integrazione di Rom, Sinti e Caminanti 2012-2020. L’obiettivo è quello di individuare nuove linee di indirizzo delle politiche di inclusione delle comunità rom e sinte: il Tavolo interministeriale ha visto la partecipazione, fra gli altri, del Ministro per gli Affari Esteri Emma Bonino, del Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Interno Domenico Manzione, del Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Rossi Doria, del Sottosegretario di Stato al Ministero di Giustizia Giuseppe Beretta e del Sottosegretario di Stato al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Giuseppe Castiglione. Nel corso della riunione, la Ministra Kyenge ha sottolineato come persiste ancora oggi "un’immagine stereotipata delle Comunità di Rom, Sinti e Caminanti presenti in Italia perché troppo spesso continuano ad essere alimentati stereotipi ed ansie collettive per i quali deve ammettersi una responsabilità della politica, dei media e, in particolare dei new social media che, come dimostrano i recenti casi di cronaca, impattano direttamente in ambiti strategici come quello della scuola". La Ministra ha quindi ribadito la necessità di “unire le forze, al fine di assicurare l’adeguatezza delle risorse rispetto agli obiettivi prefissati, di colmare i gaps esistenti, integrando, di volta in volta, le politiche scelte in base alle esperienze e ai bisogni manifesti e, infine, di continuare a garantire un confronto serrato tra tutte le istituzioni su metodologie, priorità e risorse, per l’inclusione sociale delle comunità rom e sinte”. È stato inoltre evidenziata l’esigenza di promuovere, in collaborazione con l’UNAR – Punto di Contatto Nazionale per l’attuazione della Strategia, “un maggiore coordinamento delle politiche di inclusione di Rom e Sinti in ambito regionale e di favorire lo sviluppo di piani locali di integrazione sociale, d’ intesa con i comuni, oltre allo sviluppo di linee di indirizzo tematico a livello nazionale sui fronti dell’occupazione, della salute, dell’educazione e delle politiche abitative”. I quattro assi primari d’intervento sono stati richiamati anche dalla Viceministra Guerra la quale, intervenendo anche sulla difficile condizione di marginalità in cui versano le donne Rom, ha affermato che "la prospettiva di genere, inserita ormai in quasi tutti i programmi in materia di pari opportunità, impone l’individuazione dei fattori discriminatori tra uomo e donna, l’analisi delle disparità anche culturali e la formulazione di specifici obiettivi che, nel caso delle donne e delle fanciulle rom richiede un sforzo aggiuntivo in considerazione della loro esposizione alle forme multiple di discriminazione, in quanto donne ed in quanto membri di una minoranza". Proprio oggi infatti si apre a Helsinki - ha ricordato la Guerra- la quarta conferenza internazionale delle donne Rom organizzata dal Consiglio di Europa per discutere di questi temi.
martedì 17 settembre 2013
Kashetu Kyenge, rom, sinti e camminanti...
Dal comunicato stampa: Convocato oggi il Tavolo interministeriale per l’attuazione della Strategia nazionale per l’integrazione di Rom, Sinti e Caminanti 2012-2020
Oggi alle ore 11.00, presso la Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Ministra per l’integrazione e le politiche giovanili Cécile Kyenge e la Viceministra con delega alle pari opportunità Maria Cecilia Guerra hanno avviato i lavori della Cabina di regia politica che, con le competenze di tutte le Amministrazioni, intende dare impulso all’attuazione della Strategia nazionale per l’integrazione di Rom, Sinti e Caminanti 2012-2020. L’obiettivo è quello di individuare nuove linee di indirizzo delle politiche di inclusione delle comunità rom e sinte: il Tavolo interministeriale ha visto la partecipazione, fra gli altri, del Ministro per gli Affari Esteri Emma Bonino, del Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Interno Domenico Manzione, del Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Rossi Doria, del Sottosegretario di Stato al Ministero di Giustizia Giuseppe Beretta e del Sottosegretario di Stato al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Giuseppe Castiglione. Nel corso della riunione, la Ministra Kyenge ha sottolineato come persiste ancora oggi "un’immagine stereotipata delle Comunità di Rom, Sinti e Caminanti presenti in Italia perché troppo spesso continuano ad essere alimentati stereotipi ed ansie collettive per i quali deve ammettersi una responsabilità della politica, dei media e, in particolare dei new social media che, come dimostrano i recenti casi di cronaca, impattano direttamente in ambiti strategici come quello della scuola". La Ministra ha quindi ribadito la necessità di “unire le forze, al fine di assicurare l’adeguatezza delle risorse rispetto agli obiettivi prefissati, di colmare i gaps esistenti, integrando, di volta in volta, le politiche scelte in base alle esperienze e ai bisogni manifesti e, infine, di continuare a garantire un confronto serrato tra tutte le istituzioni su metodologie, priorità e risorse, per l’inclusione sociale delle comunità rom e sinte”. È stato inoltre evidenziata l’esigenza di promuovere, in collaborazione con l’UNAR – Punto di Contatto Nazionale per l’attuazione della Strategia, “un maggiore coordinamento delle politiche di inclusione di Rom e Sinti in ambito regionale e di favorire lo sviluppo di piani locali di integrazione sociale, d’ intesa con i comuni, oltre allo sviluppo di linee di indirizzo tematico a livello nazionale sui fronti dell’occupazione, della salute, dell’educazione e delle politiche abitative”. I quattro assi primari d’intervento sono stati richiamati anche dalla Viceministra Guerra la quale, intervenendo anche sulla difficile condizione di marginalità in cui versano le donne Rom, ha affermato che "la prospettiva di genere, inserita ormai in quasi tutti i programmi in materia di pari opportunità, impone l’individuazione dei fattori discriminatori tra uomo e donna, l’analisi delle disparità anche culturali e la formulazione di specifici obiettivi che, nel caso delle donne e delle fanciulle rom richiede un sforzo aggiuntivo in considerazione della loro esposizione alle forme multiple di discriminazione, in quanto donne ed in quanto membri di una minoranza". Proprio oggi infatti si apre a Helsinki - ha ricordato la Guerra- la quarta conferenza internazionale delle donne Rom organizzata dal Consiglio di Europa per discutere di questi temi.
Oggi alle ore 11.00, presso la Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Ministra per l’integrazione e le politiche giovanili Cécile Kyenge e la Viceministra con delega alle pari opportunità Maria Cecilia Guerra hanno avviato i lavori della Cabina di regia politica che, con le competenze di tutte le Amministrazioni, intende dare impulso all’attuazione della Strategia nazionale per l’integrazione di Rom, Sinti e Caminanti 2012-2020. L’obiettivo è quello di individuare nuove linee di indirizzo delle politiche di inclusione delle comunità rom e sinte: il Tavolo interministeriale ha visto la partecipazione, fra gli altri, del Ministro per gli Affari Esteri Emma Bonino, del Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Interno Domenico Manzione, del Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Rossi Doria, del Sottosegretario di Stato al Ministero di Giustizia Giuseppe Beretta e del Sottosegretario di Stato al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Giuseppe Castiglione. Nel corso della riunione, la Ministra Kyenge ha sottolineato come persiste ancora oggi "un’immagine stereotipata delle Comunità di Rom, Sinti e Caminanti presenti in Italia perché troppo spesso continuano ad essere alimentati stereotipi ed ansie collettive per i quali deve ammettersi una responsabilità della politica, dei media e, in particolare dei new social media che, come dimostrano i recenti casi di cronaca, impattano direttamente in ambiti strategici come quello della scuola". La Ministra ha quindi ribadito la necessità di “unire le forze, al fine di assicurare l’adeguatezza delle risorse rispetto agli obiettivi prefissati, di colmare i gaps esistenti, integrando, di volta in volta, le politiche scelte in base alle esperienze e ai bisogni manifesti e, infine, di continuare a garantire un confronto serrato tra tutte le istituzioni su metodologie, priorità e risorse, per l’inclusione sociale delle comunità rom e sinte”. È stato inoltre evidenziata l’esigenza di promuovere, in collaborazione con l’UNAR – Punto di Contatto Nazionale per l’attuazione della Strategia, “un maggiore coordinamento delle politiche di inclusione di Rom e Sinti in ambito regionale e di favorire lo sviluppo di piani locali di integrazione sociale, d’ intesa con i comuni, oltre allo sviluppo di linee di indirizzo tematico a livello nazionale sui fronti dell’occupazione, della salute, dell’educazione e delle politiche abitative”. I quattro assi primari d’intervento sono stati richiamati anche dalla Viceministra Guerra la quale, intervenendo anche sulla difficile condizione di marginalità in cui versano le donne Rom, ha affermato che "la prospettiva di genere, inserita ormai in quasi tutti i programmi in materia di pari opportunità, impone l’individuazione dei fattori discriminatori tra uomo e donna, l’analisi delle disparità anche culturali e la formulazione di specifici obiettivi che, nel caso delle donne e delle fanciulle rom richiede un sforzo aggiuntivo in considerazione della loro esposizione alle forme multiple di discriminazione, in quanto donne ed in quanto membri di una minoranza". Proprio oggi infatti si apre a Helsinki - ha ricordato la Guerra- la quarta conferenza internazionale delle donne Rom organizzata dal Consiglio di Europa per discutere di questi temi.
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4 commenti:
mi sembra di vivere in un manicomio
A me sta cosa mi fa impazzire: noi... loro li vogliono integrare, ma quelli non ne hanno alcuna intenzione. Noi la chiamiamo ipocritamente "integrazione", per loro, cioè i rom, sono solo diritti pretesi e succhiati alla linfa di questo Paese ormai moribondo. Sono millenni che i rom e tutta la baracca non si integrano, non si integreranno mai. Ma lo stato italiano continua a volerli integrare. Ha ragione Maria Luisa: è un manicomio
Avete letto si i commenti alla pagina? E' evidente che si, lo stato italiano vuole integrarli a spese del contribuente ma gli italiani (o comunque i commentatori di kashetu) dicono che è battaglia persa con gli zingari.
Manco avevo aperto il link...
Sì, i commenti parlano chiarissimo! Chissà come mai, a parte il solito paio di filorom, guarda un po', i commentatori sono tutti d'accordo... Ma chi crede che Kashetu prenderà in considerazione la voce degli italiani, che mi pare al 98% chiedono solo una cosa?
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