mercoledì 21 agosto 2013

Il ricco e il povero (mutande in faccia)

Crocetta è il "Paperone" d'Italia: guadagna 330 mila euro all'anno, molto più di Barack Obama. E' tra i governatori più pagati del Paese. Ma a gravare sulle casse siciliane è l'intero costo della sua giunta: 2 milioni di euro contro i 400 mila di quella lombarda

La lotta ai costi della politica si ferma sullo stretto di Messina. In Sicilia i "Paperoni" della politica continuano a riempire le loro tasche. Uno dei "ricconi" dell'Isola è proprio il governatore Rosario Crocetta. Dalla Regione siciliana Crocetta percepisce per il proprio incarico 81 mila euro lordi (il 10 per cento in meno rispetto allo scorso anno). A questa cifra vanno sommati altri 230 mila che il governatore riceve da Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento regionale, come deputato. Il totale, come racconta l'Espresso, è da capogiro: 311 mila euro lordi all'anno. Molto di più del lombardo Roberto Maroni, che percepisce per i due incarichi di presidente della Giunta e di consigliere regionale 208 mila euro lordi all'anno, e del toscano Enrico Rossi, 154 mila euro. Crocetta è tra i politici più pagati d'Italia.

Più di Obama - Ma anche del mondo. Il suo stipendio è superiore a quello percepito dall'inquilino della Casa Bianca. Barack Obama percepisce un'indennità di 400 mila dollari, ma ha rinunciato al 5 per cento, per cui il suo stipendio annuo è di 380 mila dollari: che corrispondono a circa 287 mila euro. Ben lontano dai 331 mila euro del governatore siciliano. Ma a pesare sulle casse siciliane non è solo l'indennità di Crocetta, ma l'intera giunta del governatore. La giunta regionale siciliana costa, per le indennità dei propri componenti, cinque volte quella della Lombardia. Confrontando il bilancio 2013 della Regione siciliana con quello della Lombardia, infatti, emerge che Rosario Crocetta e i suoi assessori costano 2 milioni 331 mila euro all'anno, contro i 442 mila del Pirellone. Insomma della lotta ai costi della politica e delle promesse di tagli alle indennità fatte da Crocetta durante la campagna elettorale non resta che una cifra: 331 mila euro. Obama chiederà di sicuro un'adeguamento della sua indennità?


Ignazio Marino dopo aver chiuso le strade vuole riaprire le casse. Il suo stipendio non gli basta più e dopo soli due mesi dalla sua elezione parla già di un "riequilibro del suo salario". Il sindaco di Roma guadagna 4500 euro al mese. I suoi assessori 3600. Cifre che in tempo di crisi, con gli italiani che arrancano tra salari bloccati a 800 euro, appaiono di tutto rispetto. Ma per un sindaco che va in bici a quanto pare quei 4500 euro sono pochi. Così al Venerdì confida: "Amministriamo bilanci miliardari e responsabilità enormi. Ammetto che forse con la battaglia sui costi della politica si è ecceduto. Ma prima o poi bisognerà riequilibrare".

La vita dura del sindaco - Insomma Marino aspetta che passi la bufera anticasta, poi sarà prontissimo ad alzare il suo stipendio. E per giustificare il rialzo parla della sua giornata lavorativa che definisce davvero "faticosa". "Prima riunione alle 8 del mattino per l'agenda di giornata - racconta- . Alle 23 l'ultima di bilancio. Poi a casa a mezzanotte. Niente mondanità. Sveglia alle sei del mattino. Dodici giorni di ferie per gli assessori, per me sette". Per una vita così 4500 euro sono davvero pochi. Lui avverte: "Non è un buon momento per rivendicazioni salariali". Ma alla fine cede e sottolinea: "Prima o poi bisognerà riequilibrare". Le promesse di una politica che costi il giusto sono solo un miraggio in un'estate romana.

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