Come va l'Italia? Male, maluccio? Io direi molto maluccio. E come va il mondo, il pianeta Terra? Forse meglio. La buona notizia è che a detta dei climatologi il riscaldamento del nostro pianeta sembra che si sia fermato. Si intende, le previsioni sul clima non sono mai certe; sono, in verità, estrapolazioni ricavate da statistiche o da modelli matematici. Anche così, quali le possibili spiegazioni? Potrebbe essere che la crisi economica ha molto ridotto le emissioni di gas serra, pareggiando così il conto, e cioè pareggiando l'eccedenza di anidride carbonica che non veniva assorbita in precedenza dagli alberi e dal mare. Dall'altra parte c'è la controindicazione che i ghiacciai (Himalaya a parte) continuano a sciogliersi e soprattutto che il mitico «passaggio a Nord Ovest» (o inversamente «passaggio a Nord Est») tra la Groenlandia e il Polo Nord si è aperto, che è diventato transitabile quantomeno nella stagione estiva. Con tutto ciò resta fermo che gli esseri umani contribuiscono al cambiamento climatico anche se sussistono fluttuazioni climatiche naturali che entrano nella partita e che non sappiamo prevedere. Anche così le previsioni restano che a lungo periodo le temperature aumenteranno di almeno due gradi entro la fine del secolo. Dicevo che al momento sul clima ci sono buone notizie. Ma non esageriamo. Buone per gli anziani di oggi, non per i bambini di domani.
Le notizie sono pessime invece sul fronte demografico. Cento anni fa eravamo meno di due miliardi. Oggi siamo più di sette miliardi; e mentre le previsioni erano che fino a poco tempo fa questa crescita si sarebbe arrestata a circa 9,6 miliardi di persone nel 2050, l'ultima previsione o meglio proiezione della Agenzia ad hoc delle Nazioni Unite è che nel 2100 saremo quasi 11 miliardi. Beninteso, è sicuro che a questi 11 miliardi non arriveremo mai, visto che saremo decimati dalla fame, dalla sete e probabilmente anche dalle guerre per procurarsi cibo ed acqua. Già, l'acqua. Il fiume Giallo, in Cina, non arriva più alla foce perché tutta la sua acqua viene prelevata dall'agricoltura. Il lago Aral fino al 1969 era il quarto lago del mondo; ed oggi non esiste più. Il lago Victoria, in Africa, è la foce del Nilo, il fiume più lungo del mondo. Il guaio è che è un lago poco profondo, al massimo 80 metri, e che si sta sempre più svuotando. Un serissimo guaio per il Sudan e ancor più per l'Egitto che ha già 83 milioni di abitanti. Tornando al disastro demografico, i Paesi che più contribuiranno a questo disastro saranno in prevalenza Paesi africani (Nigeria in testa); ma anche l'India sorpasserà la Cina (che ha attuato un controllo delle nascite) arrivando a un miliardo e 600 milioni di persone. Ma non voglio tediare il lettore con troppi numeri. Però qualcuno dovrebbe occuparsene e preoccuparsene. In Italia noi abbiamo testé creato un ministero dell'Integrazione retto dalla simpatica figura di Cécile Kyenge, che però di integrazione non sa niente. Il suo chiodo fisso è lo ius soli ; e la conseguenza di questa irresponsabile fissazione sarà una ingente crescita, prevalentemente africana, della popolazione italiana. Ma allora perché non creare per lei un nuovo ministero dell'Immigrazione? O meglio ancora dell'Immigrazione e dell'Occupazione? Essendo professionalmente una oculista la nostra ministra Kyenge dovrebbe allungare la vista sugli italiani che sono già tali e che non trovano lavoro.
4 commenti:
Sartori, un fiore nel deserto di Via Solferino.
Prima o poi metteranno a tacere anche lui.
Sartori ha quasi 90 anni, ergo non ha nulla da perdere. L'essere così anziano gli permette di poter dire ciò che vuole senza temere conseguenze. Insomma, ha un piede nella fossa, quindi non ha paura di eventuali ritorsioni. Altri non hanno questa fortuna.
Beh, considerato che Priebke ha 100 anni con tanto di badante ed è ancora considerato "il male assoluto", occorre dire che il Sartori 90enne, è comunque un coraggioso. Non è mai tardi per essere messi al gabbio. O per avere l'ostracismo. Specie di questi tempi.
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