mercoledì 16 maggio 2012
Decreto flussi
Nel corso del 2012 il flusso migratorio dalla Libia e dalla Tunisia si è ridotto notevolmente rispetto all'anno scorso. Tuttavia, sono già oltre mille i clandestini arrivati in durante 23 operazioni di sbarco. Proprio per questo il livello di attenzione del governo resta sempre alto: "È costante l’impegno volto alla ricerca di strumenti efficaci di contrasto all’immigrazione illegale". Il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri sta valutando con il ministro del Welfare Elsa Fornero se aprire un nuovo decreto flussi, ma la situazione economica è drammatica. "Non è che abbiamo molta offerta di occupazione - ha spiegato la titolare del Viminale - abbiamo invece fatto il decreto sugli stagionali perchè eravamo sicuri che il mercato li assorbisse".
Nel corso di un’audizione alla commissione parlamentare Diritti umani, la Cancellieri ha spiegato che il governo intende chiudere l’emergenza immigrazione entro fine anno "con il massimo rispetto dei diritti delle persone". "Lo Stato non può continuare a farsi carico di questa situazione, vista anche la crisi economica - ha avvertito il ministro dell'Interno - gli immigrati diventeranno indipendenti o saranno rimpatriati". Adesso il governo ha aperto un dialogo con le Regioni. Entro la fine del mese verrà fatto il punto della situazione per verificare quanti immigrati hanno avuto il permesso umanitario. Il governo farà, quindi, il punto con le commissioni e i ricorsi in modo da "avere un piano per fronteggiare la situazione fino a fine anno, quando si concluderà l’emergenza". Ad ogni modo, la Cancellieri non nasconde il fatto che, qualora il flusso dalla Libia dovesse tornare intenso, ci sarebbero per l'Italia grandi difficoltà. La Cancellieri ha ricordato l’accordo verbale siglato con la Libia nella sua visita a Tripoli del mese scorso. L’intesa con Tripoli prevede, tra l’altro l’intenzione di riprendere i lavori per un centro sanitario a Kufra che sarà realizzato per le esigenze di primo soccorso degli immigrati, a fronte dell’impegno libico ad assicurare idonee condizioni di sicurezza per il personale impegnato nei lavori. Verranno anche effettuati sopralluoghi per verificare il quadro delle esigenze dei centri per immigrati in Libia e sarà anche ripreso un progetto per la realizzazione di un sistema di gestione dei dati per l’anagrafe civile. "Italia e Libia - ha proseguito il ministro - collaboreranno per incoraggiare il rientro e il rimpatrio degli immigrati presenti in Libia verso i Paesi di origine".
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2 commenti:
Ti immagini se una cosa del genere l'avesse detta/fatta Maroni? Apriti cielo! E' la prima uscita del Governo che condivido...
Oh, quante levati di scudi ci sarebbero state contro Maroni. Si, condivido anche io ed è la prima (e unica) volta. Se non c'è lavoro, niente flussi e anzi, farei di più, rimpatrierei i disoccupati oltre ad i clandestini.
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