venerdì 25 maggio 2012
E dove sta la novità?
Per evitare gaffes, abbiamo rispolverato il dizionario della lingua italiana. Anzi, due. Per l’Aldo Gabrielli, Hoepli, “indottrinare” significa «insegnare i princìpi fondamentali di una dottrina, di un’ideologia, generalmente politica, specialmente in modo dogmatico». Il Sabatini Colletti è più frizzante. “Indottrinare” vuol dire «ammaestrare, istruire qualcuno specialmente per propaganda politica». Nessuno, insomma, riconosce accezioni positive. Il Pd di Roma, però, usa questo concetto senza alcun imbarazzo.
"Volontari cercasi" - Martedì alle 17.46 sulla bacheca di Facebook della federazione romana dei Democratici è infatti comparso uno strano annuncio. «A.A.A. VOLONTARI CERCASI», l’incipit, per niente originale. Sotto la spiegazione: «Per le esigenze del Dipartimento Comunicazione del PD Roma, si ricercano le seguenti figure di volontari». Vediamole: « Democratici Comunicatori Porta a Porta - età compresa fra i 16 e i 60 anni, meglio se auto o moto muniti, disponibili a frequentare un corso di indottrinamento presso la Federazione di Roma, da impiegare nei contatti “porta a porta” da Novembre 2012 ad Aprile 2013. (100 posti)». Quindi: «Democratici Comunicatori della Rete - età compresa fra i 16 e i 70 anni, dotati di computer e connessione ad Internet, buona conoscenza della rete, dei blog e dei social network, disponibili a frequentare un corso di indottrinamento presso la Federazione di Roma, da impiegare nella diffusione delle notizie relative al PD e nel contrasto della disinformazione propalata sulla Rete. (100 posti)». Infine, con rispettivamente due e tre posti a disposizione, «Programmatori Democratici Junior» e «Grafici Junior».
"Ma è uno scherzo?" - A parte le curiose differenze nel range di età dei due profili, di quel Porta a Porta maiuscolo che richiama la trasmissione di Bruno Vespa, del concetto di «disinformazione propalata», non è sfuggita ai visitatori del sito quella disponibilità richiesta «a frequentare un corso di indottrinamento» presso la Federazione. «Ma è uno scherzo?», chiede Maurizio Z., che commenta per primo. «Hanno già le divise pronte e chi si mostra refrattario all’indottrinamento rischia il campo di lavoro in Siberia!», alza il tiro Gianna C.. Stefano M., chiede di correggere il tiro: «Poi non vi meravigliate se le uniche elezioni che vince il PD sono quelle in cui il candidato leader non è del PD: parlate di indottrinamento come se fossimo nella Cina di Mao!».
"Chiamiamolo corso d'aggiornamento" - Per fugare ogni dubbio che si potesse trattare di un falso o di un errore è intervenuto direttamente l’autore dell’annuncio, che non è un vecchio nostalgico della falce e martello, ma un quarantasettenne proveniente dalla Margherita, per giunta responsabile Comunicazione del Pd romano. Gianluca Santilli non smentisce, anzi: «Vabbè, chiamalo corso di aggiornamento, chiamalo come ti pare, ma quello è», scrive.
I quadri del Pci - Discorso finito. Certo, rispetto a trenta anni fa, gli indottrinandi sono fortunati: la Federazione romana è dietro l’angolo. Un tempo, invece, il Partito Comunista italiano, se decideva di investire su un “quadro”, poteva spedirlo anche molto lontano. Le tre scuole del Pci dove si sono formate migliaia di dirigenti comunisti, infatti, erano ad Albinea in Emilia Romagna, a Faggeto Lario sul lago di Como, e ai Castelli romani, a Frattocchie. Certo, ai tempi i docenti erano di altissimo livello e, spesso, l’ “indottrinamento” era in realtà soprattutto istruzione di personale politico che frequentemente veniva dalle fabbriche e non aveva potuto studiare. Adesso, invece, temiamo si tratti solo di propaganda. Comunque sia, dopo un florilegio di critiche e sbertucciamenti, i commenti al “post” sono scomparsi. Ma l’annuncio no. E la Rete, come si sa, conserva tutto.
di Paolo Emilio Russo
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