venerdì 11 maggio 2012

Equità, più soldi al sud... tanto per cambiare


MILANO - Il governo riprogramma la destinazione di fondi europei (già a bilancio) per 2,3 miliardi alle aree di fragilità del Paese, le regioni Sud. Il piano anti-povertà che il governo chiama «di azione e coesione» è stato presentato a Palazzo Chigi dal premier Mario Monti e da alcuni ministri, tra cui Fabrizio Barca, ministro per la Coesione, e Elsa Fornero, ministro del Welfare. Le voci più significative del piano riguardano i servizi alle persone non autosufficienti (anziani, malati, disabili), alla cura dell' infanzia, alla dispersione scolastica. Circa 900 milioni sono destinati alla competitività delle imprese.

RIGORE E CRESCITA - «Il rigore che abbiamo chiesto al Paese non è stato un cedimento a logiche e politiche decise da altri in altri luoghi ma l'opposto cioè l'invito a condividere uno scatto di orgoglio, un'assunzione di responsabilità per un futuro migliore», ha affermato Monti presentando il piano. «Ci sono molti modi per diventare colonie di altri paesi. Noi amiamo il sistema internazionale, siamo protagonisti attivi in Europa ma vogliamo avere lo stesso grado di autonomia e decisione responsabile che hanno gli altri paesi ed eravamo sul punto di perdere questo grado di autonomia», ha aggiunto Monti. L'Europa deve fare di più per la crescita ma «già oggi l'Europa, a saperla leggere, scrutare e penetrare, dà certi margini di crescita che spesso non sono utilizzati come in Italia è avvenuto per lungo tempo».

LA FASE 2 -«La Fase 2 del Piano di azione coesione - si legge in una nota - sposta fondi sottoutilizzati o allocati su interventi inefficaci o ormai obsoleti, di programmi operativi nazionali o programmi operativi interregionali e quindi gestiti dalle amministrazioni centrali dello Stato, per un valore pari a 2,3 miliardi di euro».

CURA DELL'INFANZIA - Dei 2,3 miliardi di fondi per il Sud 730 milioni andranno a cura dell'infanzia (400 milioni) e degli anziani non autosufficienti (330 milioni). Lo spiega una nota del ministero per la Coesione. Altro intervento di peso è quello per la promozione e lo sviluppo delle imprese e della ricerca (740,7 milioni).

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