martedì 15 maggio 2012
Riforma del welfare
La mannaia del governo sta per abbattersi anche sul welfare: le prestazioni assistenziali come assegni di accompagnamento per gli invalidi, quello per i nuclei familiari con tre minori a carico, le borse di studio o la tariffa sociale per l'energia elettrica rischiano, nei piani del premier Mario Monti e del ministro Elsa Fornero, di restare gratuiti per una fascia decisamente più ristretta dei contribuenti, mentre la stragrande maggioranza degli italiani finirà per pagare una sorta di ticket a crescere in proporzione a reddito e altri coefficienti.
Arriva il ticket - L'obiettivo del governo, sottolinea Repubblica, è quello di "razionalizzare" la spesa statale e redistribuire i guadagni sulle fasce più deboli sotto forma di prestazioni. La chiave di tutto è l'Isee, l'indicatore della situazione economica attivo dal 1998 e decisivo per servizi come asili nido, assistenza domiciliare, diritto allo studio, assegni di maternità. Sarà più difficile accedere al fondo previsto perché verranno rivisti i criteri indicatori: peseranno di più le rendite finanziarie, quella catastale della casa (in aumento grazie all'Imu), pensioni sociali, gli assegni familiari. Il governo ha poi intenzione di imporre una soglia di reddito massimo per poter usufruire degli assegni del welfare: per quanto riguarda gli assegni di accompagnamento per gli invalidi si parlerebbe di 15mila euro di reddito Ise. Chi guadagna di più, dovrà pagare. Stesso meccanismo, come detto, per assegno per i nuclei familiari con almeno tre minori, quello di maternità per le donne prive di copertura assicurativa, l'erogazione delle borse di studio, tariffa sociale dell'energia elettrica: sopra una certa soglia di reddito Ise si dovrà pagare un ticket. Un po' come accadrà per la riforma del sistema sanitario studiata dal ministro per la Salute Renato Balduzzi: i servizi gratuiti diventeranno sempre meno.
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