mercoledì 12 settembre 2012
Gli americani e le primavere arabe
Come ho già detto qui, loro, i bravi paladini di pace americani, portano la democrazia destabilizzando gli stati e, soprattutto senza sporcarsi troppo le mani di sangue, gli stati membri nato fanno lo sporco lavoro di guerreggiare e poi, il sud d'europa si becca i profughi. E il primo criminale, vince il nobel per la pace...
Dalla Libia alla Tunisia. Il mondo arabo esplode contro l'America. I dimostranti hanno bruciato e calpestato bandiere americane sotto l'ambasciata statunitense a Tunisi, nel corso delle proteste in corso nel mondo musulmano per il film sul profeta Maometto. Un fotografo dell'Associated Press presente sulla scena ha visto i manifestanti distruggere le bandiere, sottolineando che tra i dimostranti c'erano anche donne con indosso il velo integrale islamico niqab. La folla è poi stata allontanata dall'ambasciata dagli agenti intervenuti sulla scena.
Gli scontri a Tunisi: Le forze di sicurezza tunisine hanno disperso, con un fitto lancio di granate lacrimogene, una nuova manifestazione fatta davanti all’ambasciata americana. L’intervento della polizia si è reso necessario quando i manifestanti hanno cercato di avvicinarsi alle porte blindate a protezione dell’ambasciata. Secondo quanto ha appreso l’Ansa, non ci sono stati contatti fisici tra i due schieramenti. Al primo lancio di granate lacrimogene, i manifestanti hanno rapidamente guadagnato, a nord e sud dell’ultraprotetto compound dell’ambasciata, posizioni distanti dalle forze di sicurezza, incolonnandosi lungo le due grandi strade che costeggiano il complesso. I manifestanti appartenevano a movimenti islamici integralisti, soprattutto salafiti. Moltissimi i "barbus" con una forte presenza di donne con il velo integrale. La manifestazione ha rispettato il "copione" di sempre: sono stati sventolati i drappi neri del movimento salafita; sono stati lanciati slogan contro gli Stati Uniti e a "difesa" del Profeta; è stata bruciata una bandiera americana. Tra i manifestanti, riferisce il sito Business nwes, c’era anche il leader islamico radicale Adel Almi. Un’altra manifestazione, convocata sui social network dal partito islamico Al Joumhouri, avrebbe dovuto svolgersi alle 18 locali, davanti al teatro municipale della capitale, che si trova su avenue Bourghiba, la principale strada della città. Ma le autorità hanno negato l’autorizzazione, per cui la manifestazione si terrà in un altro giorno. Al divieto non dovrebbe essere estraneo il fatto che il teatro si trova a poche decine di metri dalla sede del ministero dell’Interno, sempre fortemente presidiata ed ancora circondata, come nei giorni della "rivoluzione" da filo spinato e cavalli di Frisia.
Talebani all'attacco in Afghanistan: I talebani in Afghanistan hanno chiamato a raccolta i loro combattenti per "vendicarsi" su soldati americani per la pellicola girata negli Stati Uniti. Anche il governo afgano ha condannato il film. "Denunciamo con fermezza questo atto dissacrante e dichiariamo la nostra aberrazione per un simile insulto", si legge nella nota in cui si precisa che il Profeta Maometto "è il più grande profeta dell’Islam, una guida per l’umanità e portatore di un messaggio di pace e onestà". Secondo il comunicato, il produttore Sam Bacile e il pastore Terry Jones, che compare nel lungometraggio, "rappresentano una piccola minoranza". Il governo afghano si impegna quindi a impedire la diffusione del film e del videoclip che lo promuove.
Violente proteste al Cairo: Circa tremila manifestanti, in gran parte salafiti, hanno protestato ieri davanti all’ambasciata americana al Cairo. Un gruppetto di manifestanti è riuscito a scavalcare il muro di cinta della sede diplomatica ed ad arrivare all’alto pennone dove normalmente sventola la bandiera a stelle strisce. L’hanno tolta e l’hanno sostituita col drappo nero con la professione di fede islamica "Non c’è Dio al di fuori di Allah e Maometto è il suo profeta". In seguito la bandiera è stata tolta e drappeggiata sul muro di cinta dove in serata rimaneva una decina di manifestanti con striscioni con la scritta in inglese "Rispettate il profeta" e di attacco ai "cani stranieri". L’irruzione all’interno del compound dell’ambasciata americana è stata confermata in serata dal dipartimento di stato e in effetti il pennone continua ad apparire senza bandiera americana. Il tam tam sulla pellicola dal titolo "La vita di Maometto profeta dell’Islam" è rimbalzato sui siti web già da ieri per mano di alcuni esponenti salafiti. L’accusa principale rivolta al film, di cui alcuni spezzoni sono stati resi pubblici attraverso un link diffuso da un avvocato copto negli Stati Uniti che annunciava per ieri la proiezioni della pellicola in occasione dell’undicesimo anniversario dell’attacco alle Twin towers, è di essere pornografico perché mostra scene intime fra Maometto e la prima moglie. È quanto dicono anche un paio di manifestanti davanti all’ambasciata. Lunga veste salafita e barba incolta si limitano a dire: "È pornografico". La chiesa copta ha condannato senza mezzi termini l’iniziativa, così come ha fatto la Lega araba dando atto a esponenti cristiani di avere preso le distanze dal film. In giornata anche l’ambasciata Usa aveva postato una nota sul suo sito web nel quale respingeva con fermezza «le azioni di coloro che fanno abuso del diritto universale di libertà di espressione per ferire il credo religioso di altri». Il ministero degli esteri egiziano ha diffuso una nota per ribadire il suo impegno a proteggere le sedi diplomatiche al Cairo. Qualche ora prima il poster di un manifestante inneggiava al capo di al Qaida. "Bin Laden riposa in pace", la scritta.
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9 commenti:
ed al sentimento religioso dei Cristiani non ci bada nessuno?commedie, filmazzi alla mostra di venezia...etc.etc.non mi sembra che nessuna autorità religiosa sia intervenuta.
Maria Luisa
Purtroppo lo scenario dall'11 settembre in poi, è sempre uguale a se stesso, e si ripete. Ma i wahabbiti dell'Arabia Saudita (dai quali proveniva anche il saudita bin Laden) sono creature uscite del premiato laboratorio Cia e fino a ieri (e anche oggi in Siria) sono gli alleati preziosi degli Americani, messi lì per far fuori le dittature "laiche" (Ben Alì in Tunisia, Gheddafi in Libia, Mubarak in Egitto e oggi Assad in Siria). Ora i servi non fanno più comodo e i loro padroni d'Oltreatlantico ci chiamano tutti a raccolta a difendere il cosiddetto "Occidente". Ma io non ci casco più. Gli Americani sono i nuovi Attila coi droni e dove passano creano solo "terra desolata".
Ele ha ragione: a noi solo profughi e nuovo e fresco denaro da stanziare per qualche guerra "umanitaria". Cioè altri debiti.
Appunto Maria Luisa. Per quanto esecrabili, i fondamentalisti islamici alla loro identità mostrano di tenerci. E di tenerci anche troppo. Noi invece ce ne freghiamo altamente, e il Vaticano è più interessato a far soldi con lo IOR che a difendere la sua fede.
Non che i musulmani siano esenti da colpe eh? Non li scagiono affatto perchè loro, tramite la loro religione sono il popolo più bestiale del mondo ma gli americani non sono secondi a nessuno. Forse non per quanto riguarda la violenza ma per quanto riguarda imbrogli, sotterfugi e altre porcate varie. Hanno armato e pagato profumatamente i "ribelli" per destabilizzare regimi laici. Ora se li tengano quei ribelli così come successe in kossovo e come successe in afghanistan. Li hanno creati loro e loro devono rimediare. Senza rompere i coglioni a stati che in quelle porcate non c'entrano affatto.
Ele, con piloti telecomandati come i droni si possono commettere crudeltà altrettanto "bestiali" senza nemmeno rimetterci uomini né sporcarsi direttamente le mani. La ferocia dei mussulmani integralisti ci fa paura perché selvaggia e rimasta allo stato brado. Sono beduini cresciuti coi cammelli nel deserto.
Quanto al tuo "li hanno creati loro e loro devono rimediare. Senza rompere i coglioni a stati che in quelle porcate non c'entrano affatto", sarebbe bellissimo da applicare se non fossimo dentro alla Nato. L'Italia lo sai bene, è considerata la loro portaerei personale, con oltre 150 delle loro basi. Sarà ben difficile rimanere neutrali e starcene alla larga.
Si, si Nessie, lo so, lo so dal kossovo, lo so dall'iraq, lo so dall'afghanistan e lo so anche dalla libia. Siamo loro servi ma la mia era una speranza più che una affermazione. Basta con 'sto schifo che loro, gli americani sono portatori di pace e gli altri gli fanno le guerre. Ma mi chiedo anche, retoricamente, si intende, se non si facciano schifo da soli... poi, 'sto vittimismo del cazzo, guardacaso appena dopo l'11 settembre e appena prima delle loro elezioni.
Ops, dimenticavo... pochi giorni fa, tal reverendo Jackson, schierandosi apertamente con l'abbronzato nobel per la pace disse che "l'america non sta facendo più guerre". Eccerto, le guerre gliele fanno gli altri occidentali.
Eh, eh! Oltre a fargliele le guerre, se le pagano di loro tasca. Ma se lo dici sei un antiamericanista o un antioccidentalista, come minimo.
Il fare finta di farsi aggredire per poi scatenare guerre mondiali, risale a Pearl Harbour, un trucco provocato per avere il pretesto di dichiarare guerra al Giappone, finita come sappiamo con le atomiche di Hiroshima e Nagasaki.
Chi è causa del suo mal pianga a se stesso.
Per quel he riguarda l'ambasciatore, francamente non è una gran perdita. Difatti si sperticava gioioso per le primavere arabe. Beh, è stato accontentato
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