giovedì 27 settembre 2012
Liberi tutti? Di nuovo...
«Ho rinnovato l'auspicio che proposte volte a incidere anche e soprattutto sulle cause strutturali della degenerazione dello stato delle carceri in Italia trovino sollecita approvazione in Parlamento». Il messaggio di Giorgio Napolitano è chiaro e arriva in un passaggio della dichiarazione diffusa dopo aver ricevuto al Quirinale il professore Pugiotto e altri firmatari di una lettera aperta sui temi della situazione carceraria.
LA REALTA' CARCERARIA - Il Presidente della Repubblica fa riferimento alle proposte «già in avanzato stadio di esame, per l'introduzione di pene alternative alla prigione» e rileva che «restano nello stesso tempo aperte all'attenzione del Parlamento, in questa legislatura ormai vicina al suo termine e in quella che presto inizierà, sia le questioni di un possibile, speciale ricorso a misure di clemenza, sia della necessaria riflessione sull'attuale formulazione dell'art. 79 della Costituzione che a ciò oppone così rilevanti ostacoli». E poi aggiunge che la realtà carceraria italiana «non fa onore al nostro Paese e ne ferisce la credibilità internazionale e il rapporto con le istituzioni europee».
LA COSTITUZIONE - Recita l'articolo 79 della Costituzione: «L'amnistia e l'indulto sono concessi con legge deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera, in ogni suo articolo e nella votazione finale». «La legge che concede l'amnistia o l'indulto stabilisce il termine per la loro applicazione». «In ogni caso l'amnistia e l'indulto non possono applicarsi ai reati commessi successivamente alla presentazione del disegno di legge».
I DETENUTI - Secondo gli ultimi dati sono 66.271 i detenuti reclusi (compresi nel totale dei detenuti anche quelli in semilibertà) nei 206 istituti di pena italiani, a fronte di una capienza regolamentare di 45.568 posti. I numeri sono del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) al 31 agosto 2012. Poco meno di un terzo ossia 23.773 sono i detenuti non italiani (che rappresentano il 35,8% della popolazione carceraria) minima è la componente femminile il 4,2% del totale dei detenuti ovvero 2.826 donne (di cui 1.133 straniere). Al 30 aprile 2012, sono 54 i bambini sotto i 3 anni che vivono in carcere con le madri (51 detenute).
LE REAZIONI - E sulle dichiarazioni di Napolitano è intervenuta anche il ministro della giustizia Paola Severino: «Condivido pienamente le meditate parole del Presidente della Repubblica. Ho più volte sollecitato io stessa - ha aggiunto il Guardasigilli - l'accelerazione dell'itinerario parlamentare, credendo profondamente che le misure alternative possano essere una soluzione strutturale al problema del sovraffollamento carcerario e della rieducazione del condannato». «Trovo infine estremamente realistico - ha concluso il ministro Severino - il richiamo del Presidente Napolitano alle procedure imposte dall'art. 79 della Costituzione per l'adozione di misure di clemenza cui il Parlamento può decidere di far ricorso, ove sussistano i presupposti di un'intesa politica di larga maggioranza».
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4 commenti:
Mi sembra giusto: Sallusti dentro e le "risorse" fuori. Tutto come da copione mondialista.
Nessie, lo sai che lo abbiamo pensato anche io e il mio compagno?
Poi, invece di parlare di indulto e addirittura di amnistia, non sarebbe ora che i delinquenti stranieri vengano riportati nelle loro patrie galere? Perchè sono proprio quelli che affollano le nostre carceri. Ma è evidente che i detenuti extracomunitari fanno comodo a qualcuno. Pensa quanti stupratori nordafricani saranno felici di continuare a stuprare altre donne italiane.
Così si alimenta la voglia di giustizia fai da te ...
Massimo, bhe, ad ogni azione corrisponde una reazione. E sarebbe pure giusto alla fin fine. Quando lo stato manca o premia i delinquenti... meglio essere armati, no?
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