domenica 22 luglio 2012
Sul multiculturalismo
Una mamma britannica: “Così ho salvato mia figlia dalle nozze forzate” di Monica Ricci Sargentini
Lei si chiama Zara, il nome è di fantasia per ragioni di sicurezza, ha 17 anni e va molto bene a scuola. Vive in Gran Bretagna. La madre è occidentale, il padre pakistano. Un matrimonio felice finché lui non attraversa un grave momento di crisi economica e cambia di colpo. “Quando la sua azienda è fallita – ha raccontato Yvonne , 46 anni, (anche questo nome è di fantasia) al Daily Star on Sunday - lui è cambiato totalmente. E’ diventato più religioso, mi obbligava a indossare abiti musulmani mentre prima non mi mettevo nemmeno il velo”. E poi, come spesso accade in questi casi, la violenza: “Mi diceva sempre che ero una prostituta e che stavo allevando male nostra figlia. Mi picchiava in continuazione“. Yvonne sopporta finché può ma la tensione sale quando Yousseff obbliga Zara a non andare più a scuola. Poi la goccia che fa traboccare il vaso: la donna sente il marito parlare al telefono con un parente in Pakistan e pianificare il matrimonio della figlia in cambio di una cospicua dote. “Sapevo – racconta oggi la donna – che questo matrimonio sarebbe stato per lo sposo il biglietto di ingresso nel Regno Unito. E non potevo permetterlo. Dovevo salvare mia figlia da una vita da schiava con un completo estraneo. Troppe ragazzine nate in Gran Bretagna vengono sfruttate solo per il visto“.
Così la mamma elabora un piano di fuga. Fa finta di assecondare il progetto del marito che le dà i soldi per organizzazare il viaggio. Non appena Yvonne ha mille sterline in mano prende un taxi all’alba con Zara e si rifugia in una casa d’accoglienza per donne in pericolo: “Sapevo che se ci avesse scoperto avremmo rischiato la vita. I delitti d’onore non sono rari in Gran Bretagna. Oggi, nonostante siano passati cinque anni, ci guardiamo ancora le spalle”. La donna ha deciso di venire allo scoperto e raccontare la sua storia per spingere il governo Cameron a fare qualcosa contro i matrimoni forzati. Il premier ha lanciato una campagna di sensibilizzazione contro la pratica e ha promesso di renderla reato. La ministra dell’Interno ha anche annunciato l’approvazione di una norma che prevede l’ingresso di un coniuge straniero solo se il cittadino britannico guadagna almeno 20mila sterline l’anno. Oggi Zara ha 22 anni e studia legge all’università. Sua madre è fiera di lei: “Ho sacrificato la mia vita ma non avrei mai potuto permettere che la mia bellissima e inteligentissima figlia fosse soffocata in un matrimonio combinato. Penso che questa sia un terribile male che affligge la comunità musulmana e credo che tutte le madri dovrebbero ribellarsi”. In nome di quelle che sono già morte: Shafilea, Nina e tutte le altre.
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