venerdì 27 luglio 2012
Placido, Rossi Stuart e Vallanzasca
Allora, quando ero una adolescentina, ero leggermente irrequieta e, di tanto in tanto, si, ne combinavo una tanto che, a seconda di quel che combinavo, mia nonna e mia madre mi dicevano che "o ne facevo più io che Carlo in francia", oppure (non ricordo di preciso però), "ero come o peggio di Vallanzasca". Di "Carlo" non ho mai saputo quale re fosse perchè non ce n'era soltanto uno e, sinceramente, non ho mai voluto approfondire. Di Vallanzasca, conoscevo la storia e in effetti, mi ci incazzavo parecchio sulla cosa. Era si, il bel Renè... ma era un assassino efferato. Qualche sera fa, complice il fresco, ho deciso di vedermi il film di Placido su, appunto, Vallanzasca. Non è come Romanzo Criminale. Purtroppo, in Vallanzasca si lascia trasportare un pò troppo dall' "umanità" del bel Renè che di umano non ha assolutamente niente ma, il film si apre con una semplicissima e altrettanto chiarissima frase: "C’è chi nasce santo, chi nasce per essere una guardia… Io sono nato per fare il ladro". Insomma, a me il film è piaciuto così come mi piacque Romanzo Criminale. L'ha esaltato? Senza dubbio si, e ha ragione la critica ad averlo stroncato e che forse di un film dove si esalta troppo il criminale non ce n'era alcun bisogno. Tuttavia, ad esempio, il giudizio che ho dato all'ex bel Renè, non è cambiato di una virgola e, invece che 4 ergastoli mai scontati, ne doveva avere uno ma vero e fino alla fine dei suoi giorni. Ma, credo che la sorpresa più grande del film e di questo a Placido lo ringrazio per davvero, è stata la grandissima interpretazione di Kim Rossi Stuart. Anche se ho sempre pensato che fosse uno dei migliori attori italiani. Comunque, qui la recensione del film. E dico che, nonostante tutto, vale la pena di vederlo.
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