lunedì 2 luglio 2012

Il silenzio di (quasi) tutti


Roma - Alla fine Francesco Storace è esploso su Facebook : «È da stamane che solo La Destra protesta. Tutti zitti, Lega compresa.... ». Si poteva dire: sarà l’ansia da partita. Ma neppure il Carroccio, notoriamente non interessato alle sorti calcistiche della Nazionale, in effetti ieri commentava. La notizia dell’indagine aperta dalla Procura di Biella sul ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera per reati fiscali, anticipata dal quotidiano La Stampa , è passata sotto silenzio. Zitti tutti. Nessuna reazione da Pdl, Pd e Udc. Voci di critica e richiesta di chiarimenti arrivano soltanto, appunto, da La Destra e dall’Italia dei valori. L’entourage del ministro più potente del governo Monti aveva puntualizzato sabato che nessuna indagine risultava in corso sul ministro. Ma qualora fosse in atto «un accertamento di legalità», sarebbe «del tutto normale per chi ricopre incarichi di questo livello». Vero è anche che dalla Procura di Biella non è arrivata nessuna smentita ai giornali che hanno riportato la notizia. Non smentita uguale conferma, vuole la prassi.

Secondo le indiscrezioni, l’ex amministratore delegato di Intesa Sanpaolo è sospettato di «dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici» e di dichiarazione infedele in merito ad alcune operazioni di arbitraggio fiscale internazionale compiute tra il 2006 e il 2007 da una ex controllata del gruppo Intesa, Biverbanca. Secondo i magistrati, Passera deve rispondere in quanto rappresentante firmatario della dichiarazione fiscale del 2006. Nel silenzio generale, ci pensa l’Idv a chiedere che il ministro riferisca in Aula, e, in caso non lo faccia, che rassegni le dimissioni immediate: «Il ministro Passera venga in Parlamento e chiarisca in modo convincente la sua posizione. In caso contrario le sue dimissioni sono inevitabili», afferma il vice presidente del gruppo Idv alla Camera Antonio Borghesi. Il dipietrista sottolinea come sia il ruolo chiave del superministro tecnico a imporre un chiarimento in tempi rapidissimi: «Il nostro Paese non può avere un ministro che riunisce su di sé incarichi tanto rilevanti indagato. Chi ricopre quei ruoli delicatissimi deve essere esente dal sospetto di aver truffato il fisco per milioni di euro». Storace parla non solo da segretario nazionale de La Destra, ma soprattutto da ex ministro che, indagato, a suo tempo nel 2006, si dimise: «Caro ministro Passera - gli si rivolge direttamente- ora che lei è indagato per frode fiscale, si dimetterà come feci io sei anni orsono? O non vale per i tecnici?». Storace fece un passo indietro quando esplose il «Laziogate», l’inchiesta sulla presunta intrusione informatica degliuomini dell’allora governatore per svolgere verifiche sulle firme raccolte da Alessandra Mussolini. Una vicenda per la quale «di recente l’accusa ha chiesto l’assoluzione», precisa Storace, ricordando le sue dimissioni a inizio inchiesta: «Questi ministri sembrano aver comprato anche l’onore della politica - scrive ancora il leader della Destra su Facebook- Stupisce e indigna che non si levi una sola voce a reclamare chiarezza, verità, dimissioni di Corrado Passera, il ministro del governo antievasione indagato per frode fiscale».

1 commenti:

Nessie ha detto...

Adesso avrai capito perché la Cariatide del Colle aveva tanta fretta di immunizzare Monti col senato a vita, rendendolo intoccabile perfino dalla MAGISTRATURA. L'oro sanno che razza di intrighi e di truffe ci sono dietro.