Nel frattempo, il parere di Goldman Sachs: "Italia: la vera sorpresa del 2013"... qui.
martedì 27 novembre 2012
E' bastato appena un anno...
"La sostenibilità futura del Servizio sanitario nazionale potrebbe non essere garantita". A lanciare l'allarme è il presidente del Consiglio Mario Monti che, intervenendo in videoconferenza a Palermo alla presentazione del progetto del nuovo Centro per le biotecnologie e la ricerca biomedica della Fondazione Rimed, ha ricordato l'importanza della ricerca per attirare nuovi capitali. "Il premier non può permettersi certe preoccupazioni sulla sostenibilità del sistema sanitario nazionale dopo averlo ridotto all’osso - ha ribattuto duramente la Cgil - se il governo ha intenzione di privatizzare, come denunciamo da mesi, lo dica". "Non sono tante le occasioni per me e per i ministri per guardare l’oggi con conforto e il domani con grande speranza, anche per questo mi dispiace non essere stato con voi". Il quadro tratteggiato dal Professore è tutt'altro che ottimista. Secondo il premier, infatti, la crisi economica ha colpito tutti. E il settore sanitario non fa eccezione. "La sostenibilità futura dei sistemi sanitari nazionali, compreso il nostro di cui andiamo fieri - ha avvertito il presidente del Consiglio - potrebbe non essere garantita se non si individueranno nuove modalità di finanziamento per servizi e prestazioni". "La posta in palio è altissima", ha continuato Monti precisando come "anche l’innovazione medico-scientifica, soprattutto nella fase dell’industrializzazione, deve partecipare attivamente alla sfida". Ciò considerando il parametro costo-efficacia un parametro di valutazione non più residuale, bensì di importanza critica.
A fronte di queste criticità la ricerca e l’innovazione nel campo delle scienze della vita sono, a detta del premier, i presupposti per un sentiero di crescita virtuoso, in grado di generare investimenti esteri, miglioramenti, e occupazione di qualità. Per lanciare l'appello a investire in questo settore Monti non poteva, infatti, scegliere un'occasione migliore della presentazione del progetto del nuovo centro per le biotecnologie e la ricerca biomedica della Fondazione Rimed che nascerà vicino Palermo. "Si tratta di un processo di sviluppo che tutti sottoscriverebbero come miglior lascito per le future generazioni - ha spiegato il premier - siamo contenti di aver creduto come governo in questo progetto". Il Professore ha, quindi, sottolineato come siano soprattutto i giovani ricercatori che lavoreranno nel nuovo centro i protagonisti di questa iniziativa, che porterà alla messa a punto di nuove terapie e nuovi presidi per migliorare la qualità di vita dei malati. Il centro della Fondazione Rimed rappresenta, appunto, uno "slancio in avanti dell’Italia, in stretta collaborazione con gli Stati Uniti". "È anche un punto concreto di riferimento per un paese come l’Italia che ha dovuto negli ultimi 12 mesi concentrare le proprie energie per rivedere la luce dopo una fase che ha rischiato di vederci travolti dall’emergenza finanziaria", ha concluso Monti parlando del nuovo centro come l'esempio di "un’Italia d’avanguardia e che sa distinguersi nel mondo".
Come nella Seconda guerra mondiale. "Le misure di austerità varate dal governo Monti hanno causato il maggior calo dei consumi registrato in Italia dal secondo conflitto mondiale". A emettere la sentenza ci ha pensato l'Ocse, che ha scattato una fotografia impietosa del nostro Paese. Disoccupazione alle stelle, crescita che non si vede, pil tagliato e incertezza politica. Tutti elementi presenti e segnalati dall'Organizzazione parigina nel suo nuovo outlook.
"Il consolidamento fiscale, pari quest’anno a quasi il 3%, ha indebolito la domanda interna, e i consumi privati sono scesi al tasso maggiore dalla Seconda Guerra Mondiale", ha affermato l’organizzazione. Che poi ha parlato di un "tasso di disoccupazione in Italia, stimato al 10,6% nel 2012, destinato a salire all’11,4% nel 2013 e all’11,8% nel 2014". È quanto prevede l’Ocse. Se ciò non bastasse, ad aggravare la situazione, c'è anche il deficit del paese che, secondo l'Ocse, sarà "pari al 3% del Pil nel 2012 e al 2,9% nel 2013". Stime riviste radicalmente al ribasso (la precedente previsione era di un deficit/Pil allo 0,6% per il 2013). Insomma, la crescita non c'è. E stenterà ad arrivare nel 2013, al contrario delle previsioni del ministro dell'Economia, Vittorio Grilli. La vera sorpresa risiede però nella soluzione prospettata dall'Ocse, ossia continua con l'agenda Monti e varare una nuova stretta fiscale nel 2014 per rispettare l’obiettivo di una riduzione del debito al 119,9% del Pil nel 2015. Una nuova manovra, dunque. Perché "le riforme varate dal governo Monti, in particolare quella del mercato del lavoro, riusciranno a sollevare l’Italia da una decade di stagnazione economica e l’esecutivo che gli succederà dovrà proseguire sulla stessa linea di riforme strutturali e consolidamento fiscale" dal momento che "una marcia indietro danneggerebbe sia la fiducia dei mercati che la crescita".
Bisogna affrettarsi, secondo l'Ocse, perché "nonostante le riforme strutturali in Italia per il ritorno alla crescita e il risanamento dei conti pubblici sono ben avviate, l’attività economica in Italia dovrebbe continuare a contrarsi nel breve tempo come conseguenza della stretta di bilancio, dell’indebolimento del clima di fiducia e della stretta creditizia". In serata, Palazzo Chigi ha diramato un comunicato che non tiene in considerazione le cose negative del rapporto Ocse, ma si concentra solo su quelle (poche) positive. "Il governo prende atto della valutazione positiva dell’Ocse, in particolare per quanto riguarda il risanamento del bilancio, gli effetti delle riforme e la conferma che l’Italia raggiungerà il pareggio di bilancio in termini strutturali nel 2013 e nel 2014, come questo governo si era impegnato a fare e come richiesto dalle norme Ue. Unito al sostegno fornito all’attività economica, questo significa che Italia è stata in grado, fino a questo momento, di evitare lo scenario peggiore, in altre parole un circolo vizioso tra austerità e recessione". Il governo, d'accordo con l'Ocse, sottolinea come "l’occupazione sia rimasta notevolmente resiliente fino a questo momento" e che "il tasso di disoccupazione è aumentato soprattutto perché più persone, in particolare le donne, stanno entrando nel mercato del lavoro".
Nel frattempo, il parere di Goldman Sachs: "Italia: la vera sorpresa del 2013"... qui.
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3 commenti:
Magari se negli ultimi 10 anni si fossero risparmiati quei 250 milioni di euro all'anno buttati per curare tutto ai clandestini, riservando a loro solo le emergenze (e poi una bella espulsione), invece di ricucirli ogni volta che si prendono a bottigliate e fargli anche la pulizia dentale gratis come accade nelle regioni rosse...
... oggi la sanità italiana starebbe meglio!
Le cure ai clandestini costano 250 milioni
Sul crollo dei consumi, qualcuno dei grandi economisti che ci governano, magari potrebbe dirci quanto incide il fatto che ogni anno una cifra pari a circa mezzo punto di PIL (7.4 miliardi di euro) viene sottratta ai consumi italiani e trasferita dagli immigrati con le rimesse a vitalizzare l'economia dei loro paesi di origine.
Rimesse degli immigrati in aumento. Dall'Italia 7,4 miliardi nel 2011
Notare che, mentre noi somari italiani ogni mese che passa abbiamo sempre meno soldi, e tagliamo anche sul cibo, per i poveri immigrati derelitti la crisi pare non esistere, anzi nel 2011 sono riusciti a risparmiare più che in tutti gli anni passati.
Ma per loro niente redditest, sarebbe razzista.
Ioleggo, serve che ti dica che sono daccordo con te? No, non serve visto che la pensiamo allo stesso modo.
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