Che la revisione delle spese per il funzionamento della macchina pubblica fosse in alto mare lo si è cominciato a capire fin da quando il premier Matteo Renzi, quest’estate, ha pubblicamente liquidato il commissario Carlo Cottarelli. La certezza è arrivata con l’aggiornamento del Documento di economia e finanza, in cui il governo ha messo nero su bianco che metà dei 23 miliardi necessari per finanziare la prossima legge di Stabilità arriverà da un aumento del deficit. Il resto? I soliti tagli semilineari ai ministeri e una bella sforbiciata (4-5 miliardi) alle risorse destinate a Regioni e Comuni. Ora IlSole24Ore rivela però da dove arriverà un’altra corposa fetta di risparmi. Sorpresa: assegni sociali e integrazione al minimo delle pensioni. Ebbene sì: allo studio del governo, secondo il quotidiano di Confindustria, c’è un colpo di mannaia da oltre 2 miliardi sulle spese gestite dal ministero del Lavoro. Comprese, appunto, le prestazioni destinate alla fascia più debole della popolazione: gli anziani senza altri redditi. L’idea sarebbe quella di utilizzare il debutto (previsto per l’1 gennaio 2015) del nuovo Isee, l’indicatore della situazione economica da cui dipende l’accesso a servizi sociali e sociosanitari, per “dare una piccola sforbiciata alla parte meno bisognosa della platea che accede a questi sussidi”. Modificando al rialzo i requisiti da rispettare per aver diritto all’assegno sociale o all’integrazione della pensione quando questa sia inferiore al livello minimo, ovvero 501,38 euro al mese. L’operazione è “delicatissima” e il ministro Giuliano Poletti la sta dettagliando con “attenzione massima”, annota il Sole. Ma tant’è. A essere colpiti, se il piano va in porto, saranno anche la decontribuzione sulla contrattazione aziendale e sul Tfr girato dalle imprese ai fondi pensione e i fondi per i lavoratori esposti ad attività usuranti. E, ciliegina sulla torta, verranno ridotti pure i costi di funzionamento di Inps e Inail, che però già oggi possono contare su budget inferiori del 35-40% rispetto a quelli del 2011.
venerdì 10 ottobre 2014
Tagli alle pensioni?
Legge di Stabilità, governo Renzi studia tagli a assegni sociali e pensioni minime. Nei piani dell'esecutivo, secondo IlSole24Ore, c'è un colpo di mannaia da oltre 2 miliardi sulle spese gestite dal ministero del Lavoro. Comprese le prestazioni destinate alla fascia più debole della popolazione: gli anziani senza altri redditi. L'idea è quella di modificare al rialzo i requisiti
Che la revisione delle spese per il funzionamento della macchina pubblica fosse in alto mare lo si è cominciato a capire fin da quando il premier Matteo Renzi, quest’estate, ha pubblicamente liquidato il commissario Carlo Cottarelli. La certezza è arrivata con l’aggiornamento del Documento di economia e finanza, in cui il governo ha messo nero su bianco che metà dei 23 miliardi necessari per finanziare la prossima legge di Stabilità arriverà da un aumento del deficit. Il resto? I soliti tagli semilineari ai ministeri e una bella sforbiciata (4-5 miliardi) alle risorse destinate a Regioni e Comuni. Ora IlSole24Ore rivela però da dove arriverà un’altra corposa fetta di risparmi. Sorpresa: assegni sociali e integrazione al minimo delle pensioni. Ebbene sì: allo studio del governo, secondo il quotidiano di Confindustria, c’è un colpo di mannaia da oltre 2 miliardi sulle spese gestite dal ministero del Lavoro. Comprese, appunto, le prestazioni destinate alla fascia più debole della popolazione: gli anziani senza altri redditi. L’idea sarebbe quella di utilizzare il debutto (previsto per l’1 gennaio 2015) del nuovo Isee, l’indicatore della situazione economica da cui dipende l’accesso a servizi sociali e sociosanitari, per “dare una piccola sforbiciata alla parte meno bisognosa della platea che accede a questi sussidi”. Modificando al rialzo i requisiti da rispettare per aver diritto all’assegno sociale o all’integrazione della pensione quando questa sia inferiore al livello minimo, ovvero 501,38 euro al mese. L’operazione è “delicatissima” e il ministro Giuliano Poletti la sta dettagliando con “attenzione massima”, annota il Sole. Ma tant’è. A essere colpiti, se il piano va in porto, saranno anche la decontribuzione sulla contrattazione aziendale e sul Tfr girato dalle imprese ai fondi pensione e i fondi per i lavoratori esposti ad attività usuranti. E, ciliegina sulla torta, verranno ridotti pure i costi di funzionamento di Inps e Inail, che però già oggi possono contare su budget inferiori del 35-40% rispetto a quelli del 2011.
Che la revisione delle spese per il funzionamento della macchina pubblica fosse in alto mare lo si è cominciato a capire fin da quando il premier Matteo Renzi, quest’estate, ha pubblicamente liquidato il commissario Carlo Cottarelli. La certezza è arrivata con l’aggiornamento del Documento di economia e finanza, in cui il governo ha messo nero su bianco che metà dei 23 miliardi necessari per finanziare la prossima legge di Stabilità arriverà da un aumento del deficit. Il resto? I soliti tagli semilineari ai ministeri e una bella sforbiciata (4-5 miliardi) alle risorse destinate a Regioni e Comuni. Ora IlSole24Ore rivela però da dove arriverà un’altra corposa fetta di risparmi. Sorpresa: assegni sociali e integrazione al minimo delle pensioni. Ebbene sì: allo studio del governo, secondo il quotidiano di Confindustria, c’è un colpo di mannaia da oltre 2 miliardi sulle spese gestite dal ministero del Lavoro. Comprese, appunto, le prestazioni destinate alla fascia più debole della popolazione: gli anziani senza altri redditi. L’idea sarebbe quella di utilizzare il debutto (previsto per l’1 gennaio 2015) del nuovo Isee, l’indicatore della situazione economica da cui dipende l’accesso a servizi sociali e sociosanitari, per “dare una piccola sforbiciata alla parte meno bisognosa della platea che accede a questi sussidi”. Modificando al rialzo i requisiti da rispettare per aver diritto all’assegno sociale o all’integrazione della pensione quando questa sia inferiore al livello minimo, ovvero 501,38 euro al mese. L’operazione è “delicatissima” e il ministro Giuliano Poletti la sta dettagliando con “attenzione massima”, annota il Sole. Ma tant’è. A essere colpiti, se il piano va in porto, saranno anche la decontribuzione sulla contrattazione aziendale e sul Tfr girato dalle imprese ai fondi pensione e i fondi per i lavoratori esposti ad attività usuranti. E, ciliegina sulla torta, verranno ridotti pure i costi di funzionamento di Inps e Inail, che però già oggi possono contare su budget inferiori del 35-40% rispetto a quelli del 2011.
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2 commenti:
Posso dire una volgarità? Che pezzi di merda!!! Non ho altro commento. Ci hanno proprio rotto in tutti i modi.
Criminali, dovrebbero essere impiccati in pubblica piazza. Ma fonzarelli di pontassieve, poco più di un anno fa, non diceva che avrebbe voluto togliere la reversibilità alla nonna perchè ingiusta? Te lo ricordi si? E l'fmi (c'è anche un post più in basso) ha chiesto esplicitamente di tagliare sulle pensioni e sulla sanità. Mica toccano le super pensioni, no, troppo difficile e troppo facile infierire sui soliti poveracci.
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