Il processo per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone continua ad andare per le lunghe. Mentre il governo indiano smentisce una trattativa per una risoluzione consensuale, il tribunale di Nuova Delhi ha fissato per il 20 febbraio 2015 la prossima udienza, vale a dire oltre tre anni dopo l'arresto dei due fucilieri, avvenuto il 15 febbraio 2015. Per quella data potrà essere presente in aula anche Latorre che, dopo il malore che lo ha colpito a metà settembre, ha avuto il permesso di trascorrere la convalescenza in Italia, con l’impegno scritto di fare ritorno in India dopo quattro mesi. Ieri, però, la testata locala Economic Times aveva parlato di una proposta avanzata dall’Italia per una "soluzione consensuale" del caso. La questione sarebbe passata nelle mani dell’ex potente capo dei servizi segreti indiani e attuale Consigliere per la Sicurezza nazionale del governo Modi, Ajit Doval. Un portavoce del governo indiano però ha smentito presunti negoziati, precisando che "se c’è qualcosa che non è stato ancora finalizzato, non penso sia opportuno renderlo di dominio pubblico"
mercoledì 15 ottobre 2014
Il caso marò
Marò, prossima udienza fissata per il 20 febbraio. Il tribunale vuole aspettare il ritorno di Latorre, ma così fa passare oltre tre anni dall'arresto di Franco Grilli
Il processo per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone continua ad andare per le lunghe. Mentre il governo indiano smentisce una trattativa per una risoluzione consensuale, il tribunale di Nuova Delhi ha fissato per il 20 febbraio 2015 la prossima udienza, vale a dire oltre tre anni dopo l'arresto dei due fucilieri, avvenuto il 15 febbraio 2015. Per quella data potrà essere presente in aula anche Latorre che, dopo il malore che lo ha colpito a metà settembre, ha avuto il permesso di trascorrere la convalescenza in Italia, con l’impegno scritto di fare ritorno in India dopo quattro mesi. Ieri, però, la testata locala Economic Times aveva parlato di una proposta avanzata dall’Italia per una "soluzione consensuale" del caso. La questione sarebbe passata nelle mani dell’ex potente capo dei servizi segreti indiani e attuale Consigliere per la Sicurezza nazionale del governo Modi, Ajit Doval. Un portavoce del governo indiano però ha smentito presunti negoziati, precisando che "se c’è qualcosa che non è stato ancora finalizzato, non penso sia opportuno renderlo di dominio pubblico"
Il processo per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone continua ad andare per le lunghe. Mentre il governo indiano smentisce una trattativa per una risoluzione consensuale, il tribunale di Nuova Delhi ha fissato per il 20 febbraio 2015 la prossima udienza, vale a dire oltre tre anni dopo l'arresto dei due fucilieri, avvenuto il 15 febbraio 2015. Per quella data potrà essere presente in aula anche Latorre che, dopo il malore che lo ha colpito a metà settembre, ha avuto il permesso di trascorrere la convalescenza in Italia, con l’impegno scritto di fare ritorno in India dopo quattro mesi. Ieri, però, la testata locala Economic Times aveva parlato di una proposta avanzata dall’Italia per una "soluzione consensuale" del caso. La questione sarebbe passata nelle mani dell’ex potente capo dei servizi segreti indiani e attuale Consigliere per la Sicurezza nazionale del governo Modi, Ajit Doval. Un portavoce del governo indiano però ha smentito presunti negoziati, precisando che "se c’è qualcosa che non è stato ancora finalizzato, non penso sia opportuno renderlo di dominio pubblico"
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