Egregio direttore, sono indignata e spaventata. Stamane (ieri, ndr), stazione di Roma. Treno delle 12.50 Freccia Argento per Venezia. Sul marciapiede del binario una cinquantina di zingari strappavano letteralmente i bagagli di mano ai turisti che, intimoriti, accettavano di farsi aiutare. A un turista che non ha accettato hanno sputato sulla gamba. Nella carrozza di prima classe ho trovato 30, dico 30, di questi signori ai quali ho urlato di scendere immediatamente. Mi hanno minacciata, stessa sorte a un'addetta delle ferrovie che li cacciava dai binari. È intervenuta la polizia che ci ha detto di averne altri 50 in ufficio da identificare. Che sta succedendo? Lettera firmata
Lei quindi, cara signora, ha commesso il reato di definire per «etnia» la banda di ladri che in queste settimane si sta impossessando delle nostre stazioni ferroviarie. E non solo a Roma. Anche a Firenze e a Venezia la situazione è diventata insopportabile, come da noi già documentato. E le aggiungo che per questo siamo già stati indagati dallo Stato solerte e dai vertici burocratici della nostra categoria. Ma dove pensa di vivere, signora mia? Siamo un Paese civile, non si può più dire che gli zingari non mandano i figli a scuola ma sui marciapiedi a fare accattonaggio. Bisogna parlare di ragazzi migranti vittime di problematiche complesse. Guai a mettere all'erta le vecchiette da volontarie vestite in modo simile alle gitane che si offrono di portare la spesa a casa. Non parliamo di sconsigliare di mandare il proprio bambino a giocare nel campo rom del quartiere.
Equilibrio, signora, serve equilibrio. Non mi sorprenderei se nei prossimi giorni ricevesse una denuncia per procurato allarme con l'aggravante del razzismo. E le va bene che non è giornalista, altrimenti si ritroverebbe anche disoccupata e quindi squattrinata. A differenza di quei simpatici, al massimo problematici, signori che lei ha incontrato sul treno e che a sera, protetti dalla presidenza del Consiglio e dall'Ordine dei giornalisti, si spartiscono il bottino della giornata. Esentasse.
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