Alzate le mani, anzi no, gli smartphones: questa è una rapina! In Italia si vendono qualcosa come 15 milioni di smartphones ogni anno. Per quanto fossero già in corso numerosi ricorsi la tassa è già attiva dal 7 Luglio. Come già detto il principio che sta alla base di questa tassa è assurdo e persecutorio. Si impone un importo che va da 3 a 5,20 euro per ogni smartphone, perché si presume che il consumatore faccia una copia privata di contenuti multimediali. Solo una piccola percentuale dei consumatori utilizza il telefono per questo scopo. Sono 3 euro fino a 8GB, 4 euro tra 8GB e 16GB, 4,90euro tra 16 e 32GB, 5,20 euro oltre i 32GB. Traducendo in soldoni la maggior parte degli Italiani avrà dei sovrapprezzi persino del 5%. Un’altra stangata silenziosa e perfida che colpisce un prodotto che invece va incentivato e non tassato. Infine ci sono risvolti ancora più inquietanti. La differenza di importo tra smartphones di alta fascia e di medio- bassa è irrisorio. E’ studiata per colpire produttori che operano nell’entry level e mercato medio in termini di prezzi e di performance e soprattutto per facilitare colossi come Samsung ed Apple che tipicamente affidano i rispettivi margini a prodotti molto costosi high end da 32GB e 64GB. Considerando una vendita di 15 milioni di pezzi all’anno la Siae incasserà solo dal prodotto smartphone ben 70 milioni di euro (andranno sommati gli introiti da pc, hard disk, tablet) che finiranno nelle tasche dei vari artisti, produttori ed autori. Quest’ultimi saranno sicuramente molto grati a Franceschini, gli Italiani un po’ meno.
domenica 13 luglio 2014
Franceschini e la tassa preventiva
... quindi, di conseguenza io, dopo aver pagato tale tassa, posso sentirmi libera di scaricare tutto ciò che mi pare...
Franceschini regala 70 milioni ad artisti, autori e produttori
Alzate le mani, anzi no, gli smartphones: questa è una rapina! In Italia si vendono qualcosa come 15 milioni di smartphones ogni anno. Per quanto fossero già in corso numerosi ricorsi la tassa è già attiva dal 7 Luglio. Come già detto il principio che sta alla base di questa tassa è assurdo e persecutorio. Si impone un importo che va da 3 a 5,20 euro per ogni smartphone, perché si presume che il consumatore faccia una copia privata di contenuti multimediali. Solo una piccola percentuale dei consumatori utilizza il telefono per questo scopo. Sono 3 euro fino a 8GB, 4 euro tra 8GB e 16GB, 4,90euro tra 16 e 32GB, 5,20 euro oltre i 32GB. Traducendo in soldoni la maggior parte degli Italiani avrà dei sovrapprezzi persino del 5%. Un’altra stangata silenziosa e perfida che colpisce un prodotto che invece va incentivato e non tassato. Infine ci sono risvolti ancora più inquietanti. La differenza di importo tra smartphones di alta fascia e di medio- bassa è irrisorio. E’ studiata per colpire produttori che operano nell’entry level e mercato medio in termini di prezzi e di performance e soprattutto per facilitare colossi come Samsung ed Apple che tipicamente affidano i rispettivi margini a prodotti molto costosi high end da 32GB e 64GB. Considerando una vendita di 15 milioni di pezzi all’anno la Siae incasserà solo dal prodotto smartphone ben 70 milioni di euro (andranno sommati gli introiti da pc, hard disk, tablet) che finiranno nelle tasche dei vari artisti, produttori ed autori. Quest’ultimi saranno sicuramente molto grati a Franceschini, gli Italiani un po’ meno.
Alzate le mani, anzi no, gli smartphones: questa è una rapina! In Italia si vendono qualcosa come 15 milioni di smartphones ogni anno. Per quanto fossero già in corso numerosi ricorsi la tassa è già attiva dal 7 Luglio. Come già detto il principio che sta alla base di questa tassa è assurdo e persecutorio. Si impone un importo che va da 3 a 5,20 euro per ogni smartphone, perché si presume che il consumatore faccia una copia privata di contenuti multimediali. Solo una piccola percentuale dei consumatori utilizza il telefono per questo scopo. Sono 3 euro fino a 8GB, 4 euro tra 8GB e 16GB, 4,90euro tra 16 e 32GB, 5,20 euro oltre i 32GB. Traducendo in soldoni la maggior parte degli Italiani avrà dei sovrapprezzi persino del 5%. Un’altra stangata silenziosa e perfida che colpisce un prodotto che invece va incentivato e non tassato. Infine ci sono risvolti ancora più inquietanti. La differenza di importo tra smartphones di alta fascia e di medio- bassa è irrisorio. E’ studiata per colpire produttori che operano nell’entry level e mercato medio in termini di prezzi e di performance e soprattutto per facilitare colossi come Samsung ed Apple che tipicamente affidano i rispettivi margini a prodotti molto costosi high end da 32GB e 64GB. Considerando una vendita di 15 milioni di pezzi all’anno la Siae incasserà solo dal prodotto smartphone ben 70 milioni di euro (andranno sommati gli introiti da pc, hard disk, tablet) che finiranno nelle tasche dei vari artisti, produttori ed autori. Quest’ultimi saranno sicuramente molto grati a Franceschini, gli Italiani un po’ meno.
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