domenica 13 gennaio 2013
Moralizzazione e scelte civiche...
Moralizzazione e scelte civiche di Dagospia
Minestrone Monti a tavola! Il prof ha imparato subito il Cencelli della politica: nella sua lista insieme gay e papalini, cattolici adulti e fondamentalisti vaticani, testimonial da tg e signori delle tessere (Casini acchiappatutto). Della serie "volti buoni solo per la tv": dopo aver inondato i tg con la campionessa ipovedente già cantante fallita, Annalisa Minetti, l'agendista stregone la piazza solo quinta dietro ai fedelissimi smontezemolati Calenda e Simoni. Anche il rappresentante del forum dei giovani Carmelo Lentino difficilmente sarà eletto: cannibalizzato in calabria dai politici locali, finisce quarto. In toscana, candidato al numero 3, un ex consigliere di amministrazione MPS, banca che Monti ha salvato a suon di miliardi proprio per il disastro del vecchio cda Mussari. L'ex dominus del corriere Abramo Bazoli, scalzato da Cariplo Guzzetti e abbandonato da Mucchetti, tenta di recuperare: piazza il genero Gitto con Monti.
Era stata tra i volti più graditi dai telegiornali: dal giorno dell'annuncio a Radio Montecarlo mercoledì scorso, la cantante e campionessa paralimpica Annalisa Minetti candidata nelle liste del Professor Monti ha inondato tv, siti e giornali. "Annalisa Minetti, cantante, atleta paraolimpica che ha stabilito il record del mondo della categoria ciechi a Londra 2012: rappresenta bene cosa cerchiamo negli italiani da valorizzare: gente che sa e vuole affrontare le difficoltà e le supera", aveva detto il premier. Supera le difficoltà, ma non tutte. Specialmente quelle della spartizione delle poltrone.
La Minetti buona, infatti, è finita nella lista "Con Monti per l'Italia" solo al quinto posto nel collegio Lazio 1, dietro ai fedelissimi di Montezemolo Carlo Calenda e Marco Simoni (Italia Futura). Una posizione decisamente poco favorevole: per essere eletta, la Lista Monti dovrebbe raggiungere da sola almeno il 10% dei voti, ma oggi i sondaggi danno al 10 l'intera coalizione che sostiene il Prof., compresi Udc e Fli. Altro caso di annuncio non proprio premiato, il trentatreenne esponente di punta del Forum dei Giovani, Carmelo Lentino. In Calabria è finito al quarto posto, dietro i politici locali Carolina Girasole e Sergio Nucci. Una posizione difficilmente eleggibile, se si pensa che nel 2008 l'Udc portò a casa in quel collegio 2 deputati con l'8%. Spulciando le liste di "Scelta civica", però, salta fuori un'altra sorpresa. In Toscana, al numero 3 della lista, compare Alfredo Monaci, che nel curriculum vanta la poltrona di consigliere di amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena da aprile 2009 ad aprile 2012, non riconfermato con l'arrivo di Alessandro Profumo. Incredibile, ma vero: Monti mette in lista un amministratore della Banca che il suo governo è stato costretto a salvare a suon di miliardi dei contribuenti per la mala gestione degli anni passati, quando nel cda presieduto da Mussari sedeva anche lo stesso Monaci. Della serie: tutto quanto fa spettacolo. O, nel caso specifico, fa lista. Sì, insomma, può portare voti, da mare a Monti. Il professore, che ci apparve in loden e ci ha lasciato in braghe di tela, è arrivato col fiatone, sul filo di lana, a ritoccare disperatamente il suo puzzle. La sua impresa di cucire insieme nomi, aree, mentalità, tradizioni, professioni diversissime tra loro, pur di strizzare l'occhio al maggior numero di elettori possibili.
E così, tra le carte che ha voluto giocare in fotofinish, c'è quella di Gianluigi Cimmino, patron e fondatore della Yamamay, azienda di grande trend nel campo della biancheria intima, che ha legato il suo brand fortunato anche alle campionesse d'Italia, bustocche della pallavolo. Cimmino, pizzicato pure dagli strali di Saviano, e, tra l'altro, docente di Marketing alla seconda Università di Napoli, sarà capolista di «Scelta Civica» in Campania. E dall'intimo al reparto sportivo, con gli assalti in punta di fioretto cui è pronta la super mamma e super campionessa di scherma, Valentina Vezzali, ma anche con la performance di una splendida atleta paralimpica come Annalisa Minetti, la cantante non vedente che ha partecipato anche al Festival di Sanremo e a Miss Italia. Sport in questo caso che tocca o dovrebbe toccare, secondo il Professore, anche le corde di una certa sensibilità. Le stesse che dovrebbe sollecitare la candidatura di Mario Marazziti uno dei principali punti di riferimento della Comunità di Sant'Egidio. E i cattolici, dove li mettiamo? Anzi, dove li mette il premier uscente? Li mette pure in pole position: nelle sue liste ci sarà infatti anche Gian Luigi Gigli, classe 1952, professore di neurologia all'università di Udine, già direttore del dipartimento di Neuroscienze. Giova ricordare che Gigli è il neurologo che si è battuto perché non venisse interrotta l'alimentazione e l'idratazione a Eluana Englaro, è stato presidente della Federazione internazionale delle associazioni dei medici cattolici e, in questa veste, ha organizzato tre importanti congressi internazionali.
È stato nominato da Giovanni Paolo II membro ordinario della Pontificia accademia per la vita partecipando in prima fila alla battaglia contro l'eutanasia.
Ma anche gli omosessuali vanno accontentati si è detto Monti. E quindi ecco che il sobrio premier, giusto per ricordarlo, ha pescato per la sua lista anche Alessio De Giorgi, un protagonista del mondo omosex, prima come veltroniano, poi soprattutto renziano e poi come supporter dei tecnici centristi, amici del Vaticano per il tramite del professor Ichino, con il quale è candidato al Senato in Toscana. De Giorgi è un imprenditore di successo, infatti dal 1999 è inventore e titolare del locale Mama Mia di Torre del Lago, dove ogni estate si eleggono mister gay e miss drag queen. Il suo è stato il primo matrimonio tra persone dello stesso sesso: quando queste unioni si chiamavano Pacs ed è avvenuto nel 2002 al consolato francese di via Giulia, a Roma, con una cerimonia decisamente vistosa. Sempre per «Scelta civica» merita attenzione un'altra illustre quanto «casuale» candidatura individuata dal Prof, quella di Gregorio Gitti, genero di Giovanni Bazoli, grande e storico amico di Monti. Quel Monti che non si è mai sentito, per carità, condizionato dalle banche in ogni suo atto di governo e di carriera. E poi ancora un omaggino alla letteratura con Edoardo Nesi, scrittore ed ex imprenditore di Prato che si candiderà in Toscana per la Camera. Precisino e attento a tutto, l'ex uomo in loden. O no?
Un difficile vertice - durato oltre due ore - tra Monti, Fini, Casini e Riccardi. E alla fine la lista centrista ha avuto il via libera anche al Senato (tutti i candidati). Il leader dell'Udc fa la parte del mattatore. Pier Ferdinando Casini sarà capolista di "Con Monti per l'Italia" in cinque regioni: Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia. Enzo Moavero è l'unico membro dell'attuale governo in corsa per Palazzo Madama. Il ministro per gli Affari Europei è terzo in lista nel Lazio, alle spalle di Casini e di Giulia Bongiorno (Fli).
In Lombardia - la regione chiave per la vittoria finale, ormai ribattezzata l'Ohio italiana - il professore, come annunciato, schiera il tridente: Gabriele Albertini, Pietro Ichino, Mario Mauro, seguìti dal finiano Benedetto Della Vedova. Mario Sechi, ex direttore del Tempo, è invece capolista in Sardegna. A guidare la lista in Umbria è Linda Lanzillotta, in Piemonte Andrea Oliverio. Due ex esponenti di spicco del Pd che hanno ottenuto una testa di serie: si tratta di Pietro Ichino (in Toscana, ma è anche secondo in lista in Lombardia) e Alessandro Maran (in Friuli Venezia Giulia). A parte Della Vedova, Alessandro Ruben (quarto in Puglia), Giuseppe Consolo (quinto in Campania) e Mario Baldassarri (quarto in Sicilia) sono i 'finiani' di Futuro e Libertà che spiccano nella lista di Mario Monti al Senato. In 'pole position' nel Lazio c'è Giulia Bongiorno, candidata anche a governatore della regione. Per quanto riguarda l'Udc - oltre a Casini, che fa la parte del leone - si segnalano Roberto Rao (quarto in Lazio), Mauro Libè (secondo in Emilia-Romagna), Antonio De Poli (secondo in Veneto), Michele Trematerra (secondo in Calabria) e Salvatore Ruggeri (secondo in Puglia). Alessio De Giorgi, direttore di Gay.it, è quarto nella lista in Toscana. Mentre sono ancora al lavoro i partiti di Fini e Casini per mettere a punto le rispettive liste per la Camera, si è dunque completato il quadro delle liste che fanno direttamente riferimento al premier. E Monti parte ora con la battaglia per le firme: "Sottoscrivi il cambiamento! Firma con #Monti per l'Italia! @scelta_civica", scrive su twitter. La formazione del professore ha così avviato la campagna in diverse città italiane per la raccolta delle firme necessarie alla presentazione delle liste.
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