Un paio di commenti: "Da un articolo del Dott. Bracalini: In Vaticano si entra solo se autorizzati, con precise modalità, un permesso rilasciato dal Governatorato, e che può essere rifiutato “qualora ricorrano giusti motivi”, e che comunque è temporaneo. E veniamo al divieto di accesso. L’interdizione scatta, dice l’articolo 12, “quando sussistano giusti motivi”. E “coloro che si trovano nella Città del Vaticano senza le necessarie autorizzazioni o dopo che siano scadute o revocate possono esserne allontanati”. Si viene “allontanati”, non più cacciati con la forza pubblica, ma comunque allontanati. Come gli italiani chiedono si faccia con i clandestini che sbarcano sulle nostre coste. Salvo essere ammoniti dalla Chiesa (che in Vaticano non vuole clandestini) che così si pecca di egoismo e indifferenza. Allora caro il mio Papa, come la mettiamo? Modifica la legge e beccate un po' de feccia pure tu!"
"Non si tratta di diffidenza etc...etc...ma di pragmaticita'. Semplicemente non si puo' accogliere i milioni e milioni e milioni di migranti pronti ad approdare in Italia ed anche eventualmente trasferirsi nel resto Europa, se per caso qualche paese possa derogare almeno una volta ai flussi gia' contingentati. Perché manca una condizione di fondamentale affinché tutti quelli che arrivano si sentano a loro agio (non dico integrati...). Manca il lavoro. Non é possibile illuderli, farli arrivare e poi abbandonarli buttati o nei centri o per strada. E nemmeno si puo' pensare che la forma assistenziale di cui fruiscono all'arrivo, possa essere mantenuta in eterno. Occorrono politiche di investimento nei loro paesi per tenerli, giustamente, li'. E il Papa dovrebbe anche lui predicare in questo senso. Anche perché molti di quei paesi sono potenzialmente molto ricchi grazie a risorse naturali minerali, molto piu' dell'Italia e dell'Europa Certo, cosa a parte sono i profughi da situazioni che si spera siano momentanee. Poi anche una buona campagna di controllo delle nascite in tutti quei paesi andrebbe predicata. Altro che crescete e moltiplicatevi. Ammesso che quando almeno meta' Africa avra' "invaso e fagocitato" forse l'Europa ma senz'altro l'Italia, poi dove andra' a cercare nuove terre con il tasso di natalita' altissimo di quei paaesi?"
"Che Papa ipocrita! Hanno appena inasprito le leggi sull'immigrazione in Vaticano e si permette di predicare agli altri? Ma perché non la fa finita e si leva dai piedi, che tanto ormai si è capito che ha preso il posto di Benedetto XVI solo per accelerare la caduta della Chiesa! La mezzaluna sventolerà su San Pietro e bergoglio sarà felice di essere il servo prediletto del capo imam! Che schifo! Il prossimo carico di "migranti" li preleviamo con un C-130 militare direttamente dalla Libia e ancora in volo li scarichiamo in vaticano senza paracadute. Il Papa tollererà tutte quelle "risorse", lui è il bene..."
Bisogna accogliere i migranti, perché la sola tolleranza non basta. Gli Stati, inoltre, dovrebbero cooperare di più e la Chiesa dovrebbe farorire la "cultura dell'incontro". Questo, in sintesi, il messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale del migrante e del rifugiato che si celebrerà il prossimo 18 gennaio.
"Serve una cooperazione internazionale": La cooperazione dei diversi Paesi è, secondo il Papa, fondamentale: "Quando un gran numero di persone lascia i luoghi d'origine e intraprende il rischioso viaggio della speranza nessun Paese può affrontare da solo le difficoltà connesse a questo fenomeno, che è così ampio da interessare ormai tutti i Continenti nel duplice movimento di immigrazione e di emigrazione. I movimenti migratori - aggiunge - hanno assunto tali dimensioni che solo una sistematica e fattiva collaborazione che coinvolga gli Stati e le Organizzazioni internazionali può essere in grado di regolarli efficacemente e di gestirli. Nonostante i loro generosi e lodevoli sforzi - afferma il Papa parlando dei Paesi che accolgono i migranti - è necessaria un'azione più incisiva ed efficace, che si avvalga di una rete universale di collaborazione, fondata sulla tutela della dignità e della centralità di ogni persona umana". Ai governi chiede anhe un maggiore sforzo per il traffico di esseri umani: "La lotta contro il vergognoso e criminale traffico di esseri umani, contro la violazione dei diritti fondamentali, contro tutte le forme di violenza, di sopraffazione e di riduzione in schiavitù deve essere più incisiva".
"Ostilità agli immigrati anche dalla Chiesa": Bergoglio parla anche delle ostilità verso gli immigrati anche da parte della Chiesa: "Non di rado i movimenti migratori suscitano diffidenze e ostilità, anche nelle comunità ecclesiali, prima ancora che si conoscano le storie di vita, di persecuzione o di miseria delle persone coinvolte. La vocazione della Chiesa a superare le frontiere - aggiunge - e a favorire il passaggio da un atteggiamento di difesa e di paura, di disinteresse o di emarginazione ad un atteggiamento che abbia alla base la "cultura dell'incontro", l'unica capace di costruire un mondo più giusto e fraterno. La Missione della Chiesa, pellegrina sulla terra e madre di tutti, è amare Gesù Cristo, adorarlo e amarlo, particolarmente nei più poveri e abbandonati; tra di essi rientrano certamente i migranti ed i rifugiati, i quali cercano di lasciarsi alle spalle dure condizioni di vita e pericoli di ogni sorta". Il Papa si augura anche una Chiesa senza frontiere in modo che sia "la madre di tutti" perché "nessuno va considerato inutile, fuori posto o da scartare".
"Non basta la semplice tolleranza": "Cari migranti e rifugiati, voi avete un posto speciale nel cuore della Chiesa, e la aiutate ad allargare le dimensioni del suo cuore per manifestare la sua maternità verso l'intera famiglia umana", afferma il Papa. E data l'enorme vastità del fenomeno "non può bastare la semplice tolleranza", anche se "apre la strada al rispetto delle diversità e avvia percorsi di condivisione tra persone di origini e culture differenti". "I movimenti migratori - continua - sollecitano ad approfondire e a rafforzare i valori necessari a garantire la convivenza armonica tra persone e culture". Perché "le migrazioni interpellano tutti - aggiunge - non solo a causa dell'entità del fenomeno, ma anche per le problematiche sociali, economiche, politiche, culturali e religiose che sollevano, per le sfide drammatiche che pongono alle comunità nazionali e a quella internazionale". Il Papa ha concluso il messaggio affermando che "ascoltare la Parola di Dio e metterla in pratica è la vita cristiana, niente di più. Semplice, semplice. Forse noi l'abbiamo fatta un pò difficile, con tante spiegazioni che nessuno capisce, ma la vita cristiana è così: ascoltare la Parola di Dio e praticarla".
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