martedì 7 agosto 2012
Alcuni possono, altri no
ATENE, 06/08/2012 - In quella che e’ la maggiore retata mai compiuta dalla polizia greca contro l’immigrazione clandestina nel Paese, circa 6.000 cittadini stranieri sono stati fermati nelle ultime 24 ore ad Atene perche’ sospettati di essere entrati in Grecia illegalmente. Lo ha annunciato, con un comunicato diffuso nella capitale ellenica, il Direttorato generale della polizia dell’Attica (Gada). Tra i fermati, oltre 1.600 sono stati trovati sprovvisti di documenti e sono stati avviati negli appositi centri di raccolta per i clandestini dai quali saranno rimpatriati verso i Paesi di provenienza. Tutti gli altri, in regola con il visto d’ingresso in Grecia, sono stati rilasciati. All’operazione – denominata in codice “Xenios Zeus” (Giove straniero) – hanno preso parte circa 4.500 agenti di polizia. La Grecia e’, insieme con l’Italia, uno dei Paesi europei maggiormente colpiti dal fenomeno dell’immigrazione clandestina proveniente per lo piu’ dall’Africa e dall’Asia. Si calcola che ogni anno almeno 100.000 migranti entrino sul territorio ellenico – dopo aver attraversato la confinante Turchia – in cerca di un avvenire migliore nei Paesi europei.
Notizie che fanno battere forte il cuore a tutti i Patrioti europei giungono dalla Grecia. Il degrado urbano e la criminalità dilagante, dovuti principalmente agli immigrati che utilizzano la culla della nostra civiltà come ponte per raggiungere l’europa occidentale, insieme alla drammatica crisi economica in corso, hanno spinto il popolo greco prima, e le istituzioni poi, a prendere le uniche decisioni sagge che si possano adottare in tale situazione. Blocco dell’immigrazione e rimpatrio degli immigrati presenti, immigrati che ormai sono solo un peso “morto” insopportabile per la società greca. Quella in corso è solo l’ennesima, e certamente non l’ultima, delle operazioni di “deportazione” messe in atto dalla polizia greca negli ultimi giorni. E’ proprio il portavoce della polizia a spiegare, senza giri di parole, i motivi di tali operazioni. Leggiamo con attenzione queste dichiarazioni.
Atene, 4 ago 2012 - La Polizia greca ha radunato circa 2 mila persone in una retata per mandare via dal centro di Atene gli immigrati senza documenti, motivando l’operazione come ”necessaria” per la sopravvivenza nazionale, vista la crisi che sta soffocando il paese. Lo scopo dell’operazione, denominata, ”Xenios Zeus”, ha spiegato il portavoce della polizia Christos Manouras, era quello di rimandare gli immigrati nei loro paesi d’origine, chiudere le frontiere e garantire cosi’ che Atene torni ad essere una citta’ legale con una buona qualita’ della vita. L’operazione ha visto mobilitati 2.000 poliziotti ad Atene e altri 2.500 sul confine orientale della Grecia con la Turchia. Manouras ha spiegato che la deportazione degli immigrati illegali e’ necessaria per la sopravvivenza nazionale: ”Dobbiamo inviare il messaggio che la Grecia non puo’ permettersi di dare lavoro e ospitalita”’ agli immigrati.
Mentre in Italia, a causa dei troppi ”Riccardi”, si continua a discutere di accoglienza del “povero migrante”, in Grecia si parla, e non ci si limita solo alle parole, di rimpatri collettivi, chiusura delle frontiere, deportazione degli immigrati finalizzata alla “sopravvivenza nazionale”. Come sono “razzisti” questi greci, pensano prima alla loro sopravvivenza e poi allo straniero. Grecia e Italia, due mondi così vicini ma anche, in questo momento, così diversi. Alla luce di quello che sta accadendo, le parole da noi pronunciate qualche tempo fa suonano quasi profetiche: “Probabilmente è proprio la crisi economica, con il suo carico di sofferenze e con la sua capacità di ricondurre i popoli alla realtà, ad abbattere il muro del politicamente corretto. In Italia siamo ancora storditi dal benessere degli ultimi decenni e dall’attuale propaganda mediatica pro-immigrati”. Non tutti sanno, inoltre, che la Grecia sta anche procedendo alla costruzione di un muro, con tanto di filo spinato e fossato pieno d’acqua, lungo il confine con la Turchia. Una sorta di muraglia greca anti-immigrati.
ATENE, 30 LUG 2012 - Il primo tratto della controversa barriera di fossati e doppio filo spinato lungo 10 km e del costo di oltre tre milioni di euro che fara’ parte di una vera e propria muraglia anti-immigrati sul confine greco-turco sulle sponde del fiume Evros non sara’ ultimato prima del prossimo ottobre, con diversi mesi di ritardo sul previsto. Lo ha annunciato, come riferisce oggi il quotidiano Athens News, Petros Dagres, il responsabile dell’omonima ditta Dagres Ate che sta conducendo i lavori su questo tratto di barriera. Secondo Dagres, il ritardo e’ da attribuire alle pessime condizioni atmosferiche che hanno imperversato sulla zona lo scorso inverno. Il costo totale della barriera – la quale si snodera’ lungo le rive dell’Evros (Maric in turco) che per parecchi chilometri segna la frontiera fra la Grecia e la Turchia – dovrebbe aggirarsi intorno ai 5.5 milioni di euro. Il governo di Atene ha voluto innalzare la barriera di cemento, acciaio e filo spinato lungo il corso del fiume per bloccare la massa dei migranti clandestini provenienti dalla Turchia i quali, attraverso la Grecia, cercano poi di raggiungere altri Paesi europei. La muraglia greca – sulla quale saranno installate anche decine di telecamere a circuito chiuso – si dovrebbe estendere complessivamente per 150 km e comprendere un fossato lungo 120 km, largo 30 metri e profondo sette, riempito d’acqua.
In Italia si utilizzano i soldi pubblici per favorire l’invasione della nostra terra, costringendo i marinai della Guardia Costiera ad un’imbarazzante attività lesiva dell’interesse nazionale; in Grecia invece si utilizzano i soldi dei cittadini per costruire muri anti-immigrati, per i rimpatri collettivi e per riportare le città ad un livello di qualità della vita accettabile. Insomma, quello che dovrebbe fare ogni stato democratico. Democratico nel senso proprio del termine ovvero démos cràtos, governo del popolo, governo nell’interesse del popolo. L’interesse del popolo greco, che poi è anche il nostro, è quello di respingere il “migrante” e liberarsi di tale opprimente presenza; le politiche intraprese dalla Grecia non potrebbero quindi essere più democratiche di così. A questo punto sorge spontanea una domanda: quando, anche in Italia, ci sarà una vera democrazia?Ancora una volta è la Grecia, a distanza di oltre duemila anni, ad indicare al mondo la strada da seguire.
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1 commenti:
Purtroppo questo è solo il contentino dato al popolo greco in cambio del default prossimo venturo e dell'uscita dall'euro. E' un baratto pesantissimo, ma tra i pochissimi vantaggi dall'andare in bancarotta c'è questo qua.
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