mercoledì 6 maggio 2020

Multe ai ristoratori

E’ l’ora di dire basta! Temete l’ira del mite!

Su La7: a Milano hanno multato i ristoratori ed i loro dipendenti che protestavano in modo ordinato contro i mancati aiuti del governo dopo la chiusura forzata delle loro attività: si noti che tenevano le debite distanze ed indossavano tutti le mascherine d'ordinanza. I verbali riportano come motivazione l'avere contribuito a creare un assembramento. Sono multe di 400 Euro a testa (a marito e moglie che partecipavano alla manifestazione civile sono 800 Euro) comminate a gente che non lavora da due mesi e che è disperata. Il 25 aprile l'atteggiamento nei confronti di chi era sceso in piazza era stato molto diverso, per cui non ci si può appellare al salomonico e trito motto "Dura lex sed lex" e tanto meno alla celebre frase "La legge è uguale per tutti".

Cassa integrazione non ancora versata, aiuti solo teorici ed inesistenti, pessima capacità di valutare una realtà che chi governa evidentemente non conosce o non conosce abbastanza. Alcuni fra coloro  che si trovano nella condizione (che oggi possiamo definire privilegiata) di avere uno stipendio fisso non solo non mostrano alcuna empatia verso chi, suo concittadino e suo vicino di casa,  soffre, ma addirittura (l'ho letto su alcune bacheche) quasi godono dei guai di chi, per loro, sarebbero solo degli "evasori", quindi non degni di ricevere alcun aiuto o solidarietà morale. In realtà anche chi è dipendente statale dovrebbe fare il tifo per le imprese, perché gli stipendi provengono solo dalla fiscalità, e se gli imprenditori - gli unici che creano vero lavoro - scomparissero, il 27 di ogni mese i bonifici sarebbero sospesi anche per loro. 

Siamo tutti necessari, siamo tutti degni di attenzione, non dobbiamo dividerci.  Capisco l'emergenza sanitaria, capisco le misure, non capisco però l'accanimento nei confronti di cittadini in buona fede o disperati, se non con la volontà di fare cassa con lo stesso cinismo dello sceriffo di Nottingham. Sembra che ogni decreto, lacunoso e fumoso, voglia lasciare spazio a libere e fantasiose interpretazioni ma si stia bene attenti, perché una regola applicata senza il buon senso genera l'ingiustizia, e l'ingiustizia proviene in genere dalla tirannia. E le tirannie non meritano rispetto. Le regole devono servire l'uomo, e non l'uomo deve servire le regole. Se a giugno arriveranno davvero gli 8 milioni di cartelle annunciate, chiederanno anche di pagare le tasse, continuando a vessare i cittadini che tuttora non lavorano con multe astronomiche ed inaccettabili, asfissieranno ancora di più le imprese con controlli eccessivi, la situazione sfuggirà di mano a tutti. 

Non tirate troppo la corda, perché l'ira del mite quando perde la pazienza, è la più terribile.

Dalla bacheca di Stefano Burbi

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