giovedì 7 maggio 2020

Le regolarizzazioni di Bellanova

Battaglia aperta sulla regolarizzazione dei migranti. Qualche domanda e considerazione.

1) La regolarizzazione NON è una esigenza che nasce dalle necessità della agricoltura. La regolarizzazione degli immigrati clandestini, come lo ius soli, è sempre stato uno dei cavalli di battaglia di certa sinistra. Oggi l'agricoltura è solo una scusa.

2) In Italia ci sono milioni di disoccupati, fra cui moltissimi giovani. In moltissimi prendono il reddito di cittadinanza senza fare letteralmente una mazza. Possibile che per raccogliere cocomeri e pomodori si debbano regolarizzare centinaia di migliaia di clandestini?

3) Perché non utilizzare uno strumento come i voucher?

4) Chi ha detto che una volta regolarizzati i migranti correranno tutti a fare lavori agricoli? 

5) Chi ha detto che un migrante, per il solo fatto di essere stato regolarizzato, non farà lavori in nero o non delinquerà?  Forse che i criminali italiani sono tali perché irregolari?

6) Una volta finito il lavoro stagionale cosa faranno questi “regolarizzati”. E' fuori luogo sospettare che saranno mantenuti dalla collettività? Proprio nel momento in cui ci attende una crisi devastante?

AND LAST BUT NON LEAST

Ci rendiamo conto di quanto sia biecamente, intrinsecamente RAZZISTA l'idea che solo i migranti possano raccogliere cocomeri e pomodori? Forse si tratta di lavori umilianti, indegni degli italiani? In realtà quei lavori, se adeguatamente retribuiti e svolti nell'ambito della legalità, non fanno di certo schifo ad un giovane disoccupato italiano. Malgrado le belle parole chi pensa che solo un migrante possa svolgerli ha in mente non il lavoro regolare, ma quello illegale, sottopagato. Ma guarda un po'...

Dalla bacheca di Giovanni Bernardini

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