sabato 11 maggio 2013
Senza commento
Nel pomeriggio di ieri, attorno alle 18:30, agenti della Digos hanno effettuato una perquisizione nella sede maceratese di un movimento politico in pieno centro. Il movimento è Forza Nuova, la motivazione surreale: uno striscione nel quale invitavano l’attuale ministro congolese alla dis-integrazione a tornare in Congo. Lo denuncia il Coordinatore Regionale del partito, Davide Ditommaso “Sono stato informato dal responsabile provinciale Tommaso Golini che nel tardo pomeriggio agenti della questura hanno effettuato una perquisizione nella nostra sede di Macerata, adducendo come pretesto lo striscione contro la Kienge, senza chiaramente trovare nulla di “interessante”. L’operato della questura rappresenta un gravissimo atto intimidatorio che non può trovare giustificazioni se non l’assecondare una forte pressione politica. Sappiano però i nostalgici della polizia del pensiero, di sovietica memoria, che non ci faremo certo intimidire da questi metodi. Non faremo nessun passo indietro e non permetteremo a nessuno di distruggere il nostro Paese, pertanto la battaglia contro immigrazione e jus soli continua. Il roseo futuro di mescolanza e integrazione razziale rincorso dal parlamento italiano e da alcuni politicanti locali è già morto e sepolto: negli scontri etnici in Belgio e Olanda, nelle banlieu parigine, nei sobborghi londinesi. Se Inghilterra e Francia, paesi notoriamente progressisti, hanno stracciato lo jus soli e sono tornate dopo decenni allo jus sanguinis ci dovrà pur essere un motivo. Solo la stupidità della classe politica italiana può pensare di riproporre qualcosa che è già fallito in tutta Europa. Al senatore del PD Morgoni che ha proposto di togliere la cittadinanza ai militanti di forzanovisti - conclude Ditommaso - rispondo che Forza Nuova non prende lezioni di civiltà da nessuno, tanto meno da lui, e che un passaporto non basta a fare un vero Italiano”. Attenti, il Grande Fratello, o in questo caso la “grande sorella” vi osserva.
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4 commenti:
Boldrini ci cova. Lei è di Macerata e guarda caso la sezione di MC di FN è stata fatta oggetto di intimidazioni e censure.
Al di là di quello, Nessie. Il problema è che non si possono più esprimere i propri pensieri? La congolese non è stata oggetto di minaccie o intimidazioni. Le è stato fatto notare che il suo lavoro servirebbe più per il congo che per l'italia.
"Il problema è che non si possono più esprimere i propri pensieri?"
Già pensare, in questo sistema, può essere considerato reato.
Suvvia, scarichiamoci la suoneria del 'pulcino pio' e occhio alle gente coi picconi, potrebbero essere 'man at work', ma non si sa mai.
Huxley, ormai è reato gravissimo NON avere il pensiero unico. Quel pensiero viscido e peloso del "bene comune". E per i "ribelli" come noi, bisognerebbe ripristinare la pena di morte... ah, si, ma la pena di morte c'è già, sono quei "man at work" che hai menzionato.
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