giovedì 9 maggio 2013

Sanità


Se il 1 gennaio 2014 entrano in vigore i 2 miliardi di nuovi ticket, da aggiungere agli attuali 2,2, si rischia per visite ed esami un 'salasso' di 350 euro a testa, contro gli attuali 150. E' l'allarme dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari. Un impatto che il sistema, secondo l'Agenas, non sarebbe in grado di leggere, se non si amplia la platea dei paganti, visto che gli italiani non esenti sono circa il 25%. I due miliardi in più di ticket, previsti con la manovra estiva 2011, scatterebbero dal 1 gennaio 2014 e andrebbero a raddoppiare l'incasso attuale dei ticket che si aggira sui 2,2 miliardi, per un totale di 4,2 miliardi.

Ad oggi gli italiani paganti (quelli cioè che non sono esenti dal ticket per reddito o per patologia) spendono ogni anno per visite ed esami 150 euro a persona che diventerebbero, se la platea dei paganti rimane invariata, 300-350 euro a testa: su una famiglia di due-tre persone inciderebbe per almeno 5-600 euro di spesa. Una vera e propria "batosta sui paganti" dice il presidente dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali Giovanni Bissoni, che ha presentato uno studio sugli effetti del cosiddetto 'superticket' (il ticket aggiuntivo sulla specialistica in vigore da metà 2011), che peraltro ha visto incassi "dimezzati" rispetto alle previsioni. "Già una manovra da circa 800 milioni pone problemi di equità di accesso e di minori entrate - osserva Bissoni - il sistema non reggerebbe l'impatto di altri due miliardi. Da un lato rischieremmo di accentuare temi come l'inquità e la rinuncia alle cure (tra 2011 e 2012 le prestazioni erogate sono diminuite dell'8,5% in media), e dall'altro mai si riuscirebbe a raggiungere quelle entrate". Insomma, il superticket, conclude il presidente dell'Agenas "su chi paga sarà più devastante di Iva e Imu".

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... e pensare che basterebbe così poco... basterebbe fare come in spagna.

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