venerdì 12 aprile 2013

La priorità dell'italia secondo la consulta...

Un paio di commenti: "In un momento dove in un paese la gente si suicida per fame e per non potere andare avanti, la consulta pensa ai gay. siamo veramente in un paese dove non si potrà mai andare avanti. I poveri cittadini vi farebbero fuori con queste idee bislacche in un momento di questa gravità".

"Ecco le priorità che secondo questi strapagati e inutili signori il nostro Paese ha bisogno, trovando subito sponda su quell'altra comunista anti italiana che hanno messo a terza carica dello stato. La crisi non c'è, urgono i matrimoni gay per mettere a posto l'economia".

"4 milioni di poveri non hanno i soldi per mangiare! Lo stato ha debiti con le imprese italiane per oltre 100 miliardi e le imprese chiudono. Equitalia sta regalando le case degli italiani alle banche. E qui si sta pensando ai diritti dei Gay? Signori! Ma fatemi un piacere. Parliamo invece di pagare gli stipendi dei deputati e senatori, presidenti vari e rimborsi elettorali ai partiti a 3 (TRE) anni, come lo stato paga le imprese! E' ora di finirla. L'Italia sta morendo e qui si pensa alle coppie gay. Ma andiamo a prendere i forconi e diciamo basta!"


Dalla legge elettorale ai diritti per le coppie omosessuali, la Corte costituzionale passa all'attacco e mette in riga la politica accusando apertamente di non raccogliere le indicazione che gli ermellini spesso mettono nero su bianco. "Da parte della Corte sono arrivati molti inviti a cui è spesso accaduto che il parlamento non abbia dato seguito". Nel corso di una conferenza straordinaria sull’attività 2012 della Consulta, il presidente Franco Gallo ha duramente criticato le Camere per non aver riconosciuto i diritti ai gay sollecitando a lavorare per "regolamentare la materia nei modi e nei limiti più opportuni". Secondo il presidente della Consulta, c'è "una sovraesposizione politica delle Corti". Sovraesposizione che "alimenta, come talvolta è accaduto, le accuse di 'politicizzazione' nei casi in cui le sentenze non corrispondano alle aspettative di talune forze politiche o dei più influenti gruppi di interesse". Eppure, troppo spesso, i diktat della Corte costituzionale sono tutt'altro che apolitici. Gli stessi "inviti inascoltati" citati in mattinata da Gallo rientrano nel solco del pensiero progrsessista e delle battaglie portate avanti in parlamento dalla sinistra. Tra gli esempi di inviti, per esempio, Gallo ha citato quello contenuto nella sentenza della Corte che ha escluso l’illegittimità costituzionale delle norme che limitano l’applicazione dell’istituto matrimoniale alle unioni tra uomo e donna e che, al tempo stesso, ha stabilito che "due persone dello stesso sesso hanno comunque il diritto fondamentale di ottenere il riconoscimento giuridico, con i connessi diritti e doveri, della loro stabile unione". Ma il presidente della Consulta non si è fermato certo ai diritti per i gay. Dopo aver fatto un veloce invito a modificare la legge elettorale ("Sistema sospettato di incostituzionalità") ha, infatti, criticato l'attuale legislazione che "prevede l’attribuzione al figlio del solo cognome paterno" perché, a suo dire, costituirebbe "un retaggio di una concezione patriarcale della famiglia".

Le imbeccate della Consulta sono state immediatamente accolte tra gli applausi dalla sinistra che, nonostante la formazione sia ancora in alto mare, è pronta a portare in parlamento battaglie storiche come i diritti alle coppie omosessuali. D'altra parte il Movimento 5 Stelle ha presentato in settimana un disegno di legge che va proprio in questo senso. "Nella relazione di Gallo ci sono richiami su cui tutti dobbiamo riflettere - ha commentato la presidente della Camera Laura Boldrini - c’è un lavoro che non è stato portato a termine e io lavorerò per riprenderlo". Così, mentre il piddì Ivan Scalfarotto ha ricordato che la questione delle unioni tra persone dello stesso sesso è "uno dei nodi sospesi che il legislatore deve affrontare", Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center, ha colto subito l'occasione per accusare la politica: "Il parlamento discuta e agisca in fretta".

4 commenti:

Nessie ha detto...

Che palle con questi piani di froceria universale, manco fosse la madre di tutti i problemi che ci affliggono!
Ieri il parlamenti francese mezzo vuoto ha approvato d'imperio la legge su matromoni ed adozioni, con Hollande incurante di aver spaccato il paese.

Anonimo ha detto...

ciao cara, ti segnalo il caso di quella ragazza islamica di Milano che non trova lavoro perché rifiuta di togliersi il velo... ma si può mai? se pensi a quelle che si tolgono pure le mutande per poter lavorare.... un abbraccio, Michela (Ombraserena)

...ma quanto mi stanno sulle palle i musulmani !

Eleonora ha detto...

Michela, si, ho visto ieri al tg5. Ha pure un avvocato.

Nessie, si, che palle davvero.

Maria Luisa ha detto...

l'emergenza sociale sele secondo la fornero:http://www.imolaoggi.it/?p=46979