martedì 16 aprile 2013
Tutta colpa dell'italia (i neurodeliri della Lagarde)
Un paio di commenti: "Siiiii Pare che pure su Alpha Centauri si stiano preoccupando dei problemi produttivi italiani. Dicono che non possono andare avanti senza la chitarra coi funghi porcini. Ma per favore. La ripresa mondiale saremmo noi ad impedirla. Finissero invece di stamparsi i soldi alla cdc, piuttosto che aprire la bocca e dargli fiato."
"IL FMI é un club assai esclusivo di bugiardi matricolati. Il Belgio per due anni é rimasto senza governo e a questi brutti mafiosi non é passato neppure per l'anticamera del cervello di appiccicare al Belgio la diagnosi dello stallo politico che mina la ripresa mondiale. Si tratta di vecchi farabutti che si sono fatti straricchi saltando addosso, derubando e ammazzando tutti quelli si trovano in difficoltà e non gli riesce di difendersi. Ma il regolamento dei conti non é lontano."
"Accidenti! Non ho mai saputo che il nostro Paese fosse così determinante per le sorti dell'economia mondiale. Non mi sembra che i dati micro e macroeconomici globali siano basati su quanto l'Italia fa o non fa in campo economico. Non è che questa Signora, con la puzzetta sotto il naso ed il fularino di ordinanza, voglia imputare al nostro Paese delle colpe che non ha, ne può avere, ma che dovrebbero ricadere sul FMI sulla BCE per colpa della loro insipienza e menefreghismo? Perciò non cerchino un capro espiatorio, ma guardino nelle loro segrete stanze, ne troveranno in quantità."
Lo stallo politico in Italia rischia di produrre ombre sulla ripresa economica globale. Il giudizio è del Fondo monetario internazionale secondo cui "nel breve termine" i rischi che pesano sull’economia mondiale "sono principalmente collegati agli sviluppi nell’area dell’euro, comprese l’incertezza sulla ricaduta degli eventi di Cipro e la situazione politica in Italia, così come la vulnerabilità dei paesi periferici". Da cinquanta giorni il Belpaese si barcamena in un pericoloso limbo: mentre il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non riesce a formare uno straccio di governo, il parlamento si appresta a eleggere il nuovo inquilino del Quirinale senza trovare un nome capace di unire gli italiani. E, mentre la politica annaspa, la crisi economica dilaga e gli indicatori peggiorano. Secondo il Fondo monetario, infatti, nel 2013 il pil italiano si contrarrà dell’1,5% per poi crescere dello 0,5% il prossimo anno. Rispetto a gennaio sono state tagliate dello 0,4% le stime per il 2013, mentre sono rimaste invariate quelle per il 2014. Il rapporto di primavera dei tecnici di Washington conferma comunque che, nonostante le difficoltà, la ripresa potrebbe davvero arrivare nella seconda metà di quest’anno. Il dato quarto trimestre su quarto trimestre stima infatti un’espansione dello 0,4% nel 2013 e dell’1% nel 2014. Troppo poco, però, per stimolare l’occupazione: il tasso dei senza lavoro dovrebbe aumentare al 12% quest’anno e salire ancora al 12,4% il prossimo. Soltanto la Spagna farà peggio dell’Italia tra i big europei, con un pil previsto in caduta dell’1,6% quest’anno e in risalita dello 0,7% il prossimo. E un tasso di disoccupazione pari rispettivamente al 27% e al 26,5% nei due anni. "Le prospettive dell’economia globale sono ancora migliorate ma la strada per la ripresa nelle economie avanzate resta accidentata", hanno spiegato gli economisti del Fondo monetario internazionale che, nel rapporto economico di primavera, continuano ad attendere un rimbalzo nella seconda metà dell’anno. L'Italia è, dunque, un ostacolo a questa ripresa. A pesare sul Belpaese è proprio quello stallo economico causato dall'immobilismo di Napolitano e dalle scelte politiche del leader del Pd Pier Luigi Bersani che per rincorrere il Movimento 5 Stelle ha ripetutamente voltato le spalle al centrodestra lasciando il Paese senza governo.
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1 commenti:
Lagarde chi? Quella messa dove sta perché quello prima di lei osò dire che gli Stati Uniti sono un Paese povero? Il peggio comunque sono sempre e saranno sempre gli Italioti che si battono sugli zebedei da soli ad calunnia sospinta.
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