sabato 22 dicembre 2012

Non avere di meglio da fare...


BERLINO - Qual è il «sesso di Dio» spiegato ai bambini? Non si tratta di un dibattito teologico-grammaticale che potrebbe escludere quel 16 per cento della popolazione mondiale che secondo un recente studio del «Pew Forum on Religion and Public Life» si professa non credente. È qualcosa di più, e riguarda tutti coloro che hanno figli piccoli, perché il problema del «genere» nell'educazione infantile è ormai all'ordine del giorno in molti Paesi europei. Lo dimostra la proposta del governo francese di inserire nel libretto di famiglia la dizione «genitore 1» e «genitore 2» al posto del padre e della madre, e il riaffacciarsi in Svezia del pronome neutro per sostituire il «lui» e il «lei» nell'asilo. In Germania, è stato il ministro per la Famiglia, Kristina Schröder, cristiano-democratica, nota per le sue battaglie contro il «femminismo storico», a fare discutere tutti. In questo caso, si è iniziato a parlare di religione, ma il vero scontro è sulla figura dell'uomo e della donna nell'immaginario dei bambini. In un'intervista al settimanale Die Zeit , Kristina Schröder ha detto di trovarsi in imbarazzo con la sua Lotte (un anno e mezzo) parlando di Dio al maschile, come avviene nella lingua tedesca, e ha aggiunto che sarebbe meglio usare l'articolo «das», con cui si precedono i nomi di genere neutro. «Ciascuno - ha detto - dovrebbe decidere per conto proprio». Una riflessione, questa, che è stata accompagnata da critiche al «sessismo» delle fiabe e della letteratura per bambini in cui «raramente si trovano figure positive di donne».

Le parole della Schröder sono state accolte con una raffica di proteste. Christine Haderthauer, ministro per gli Affari sociali della Baviera, le ha definite una «sciocchezza intellettualistica». Un altro esponente cristiano-sociale, il parlamentare Stefan Müller, ha osservato che «Dio appare a noi come il Padre di Cristo e così dovrebbe rimanere». Secondo un eminente teologo cattolico, padre Wilhelm Imkamp, l'idea di rendere neutro il Padreterno è «stupida, insolente e testimonianza di opportunismo». L'unico a gettare acqua sul fuoco è stato Klaus-Peter Willsch, parlamentare della Cdu nell'Assia (il Land dove Kristina Schröder sarà capolista nelle elezioni del prossimo autunno), suggerendo che «per chi cerca una figura di genere neutro, c'è Gesù Bambino». Alla parola Christkind, infatti, si accompagna «das». «Per chi crede in Dio l'articolo è indifferente», ha risposto il portavoce della cancelliera, Steffen Seibert, durante il consueto briefing del governo. Secondo un collaboratore di Kristina Schröder, Benedetto XVI «ha scritto che Dio non è né uomo né donna» e quindi «i critici del ministro non dovrebbero essere più "papali" del Papa». E lei, la diretta interessata? Ha ricordato alla Bild che si stava riferendo ad una bambina e non ai tanti adulti «inciampati» sulle sue parole. Ma non è detto che tutto finisca qui.

Paolo Lepri

3 commenti:

samuela ha detto...

Purtroppo la malattia vera che stiamo vivendo passa anche da queste cose. Non gli basta l'obbedienza fisica ma bisogna spappolare i cervelli. Orwell era fin troppo ottimista.
Penso cha al punto di non ritorno ci sarà un giro di 360 gradi della popolazione, ma non sarà bello perchè nessuna reazione che nasce da una situazione morbosa può essere sana.

Qualcuno comunque dica a queste crucche che nelle favole crude e cupe dei fratelli Grimm o di Hoffmann nessuno ci fa una bella figura, si studiassero il loro stesso Romanticismo 'ste capre.

Eleonora ha detto...

Già, questa è gente profondamente malata. Il peggio è che governa i popoli. Mioddio che schifo.

Maria Luisa ha detto...

mi ricordavo della storia del padre nostro maschilista, insomma anche gli inglesi non hanno meglio da fare(si tratta di anglicani, però)http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/14/Padre_Nostro_maschilista__co_0_9407141048.shtml