domenica 2 dicembre 2012
Ostellino... s'accorge del colpo di stato (dopo più d'un anno)
Al direttore – Il governo tecnico non è una “sospensione della democrazia”, come l’avevi definito tu e io negato che fosse. E’ un colpo di Stato. Non lo si dice, e nessuno pare accorgersene, perché siamo fermi ai colpi di Stato del passato. Ma gli italiani non stanno perdendo libertà e diritti tutto d’un. colpo, come avveniva una volta, bensì, passo dopo passo, in una condizione di “generale anestesia”. I fatti mostrano che la nostra (pasticciata) Costituzione legittima sia la democrazia liberale, sia il totalitarismo. Se non si deve decidere su un caso che tocca un nervo scoperto della cultura politica nazionale e le cose vanno economicamente bene, la Carta legittima la democratico-liberale e consente una prassi finanziariamente generosa. Legittima il totalitarismo e una prassi sociale restrittiva se le condizioni sono controverse. Non c’è mai certezza del diritto, né alcuna coerenza politica.
Primo: l’Italia ha votato per l’ingresso dei palestinesi all’Onu senza che il governo abbia posto il problema al Parlamento. Che si approvi o si critichi la decisione per ragioni (sostanziali) di politica internazionale (pro o contro Israele e i palestinesi), resta il fatto che essa è, innanzi tutto, censurabile per ragioni (formali) democratiche: l’esautoramento del Parlamento.
Secondo: il Consiglio di stato – un organo (di fatto) “ausiliario” del governo e (formalmente) giurisdizionale, cioè di parte e sopra le parti – ha sentenziato che gli enti previdenziali privati saranno sottoposti a un controllo di spesa analogo a quelli pubblici e i risparmi che ne derivassero andranno allo Stato. E’ come se la Finanza impedisse a un cittadino di comprarsi un paio di scarpe e gli imponesse di versare al fisco la somma risparmiata. “Cose ’e pazzi”, aveva detto Vincenzo Cuoco della Costituzione della Repubblica (giacobina) napoletana del 1799… Lo dico io, adesso.
Terzo: per la vicenda dell’Uva, il governo ha nominato una authority. Che senso abbia – da parte di un governo nato per supplire alle carenze di competenza specifica di governi di formazione politica e ridurre la spesa – è difficile capire. Se i tecnici – oltre ad avere scarsa sensibilità persino morale – l’eliminazione dell’adeguamento delle pensioni minime all’inflazione è una vergogna; i costi dell’authority li pagheranno i cittadini con le tasse – non sanno fare i tecnici, che ci stanno a fare al governo?
Caro Napolitano, non era meglio andare a elezioni ? Le avrebbe vinte la sinistra, ma – lo lasci dire a chi non avrebbe votato affatto – avremmo avuto un governo politico. Che avrebbe fatto, più o meno, le stesse cose che fa questo; di socialismo reale mascherato da tecnico. Ma che, almeno, avrebbe dovuto fare i conti con una opposizione di centrodestra oggi dilaniata dalla confusione mentale e politica di Berlusconi. Non la migliore delle democrazie possibili. Solo la sua caricatura, sempre costosa e spendacciona. Ma meglio della solita eterogenesi dei fini. Buone intenzioni che, da noi, finiscono immancabilmente a schifio perché i fatti hanno la testa dura.
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2 commenti:
Oh, oh! Ma al CorServa si svegliano solo ora? E Ostellino è stato fulminato sulla Via di Damasco un anno dopo il golpe? Ma che scoperte che fanno questi strapagati soloni di Via Solferino, eh?
Forse sono passati a leggere i ns. blog che sono i lilliput dell'informazione, rispetto a questi colossi della carta stampata.
Elly, ti ho scritto in pvt. Dopo vai a leggere, ciao.
Nessie, Ostellino s'è accorto del golpe in primis per questo:
Primo: l’Italia ha votato per l’ingresso dei palestinesi all’Onu senza che il governo abbia posto il problema al Parlamento. Che si approvi o si critichi la decisione per ragioni (sostanziali) di politica internazionale (pro o contro Israele e i palestinesi), resta il fatto che essa è, innanzi tutto, censurabile per ragioni (formali) democratiche: l’esautoramento del Parlamento.
tutto il resto è relativo o di meno importanza per lui. Che schifo.
Ora guardo la posta.
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