sabato 22 dicembre 2012
Patrimoniale sui risparmi
Non è una vera e propria patrimoniale, ma ci si avvicina abbastanza. Tanto che già si parla di mini patrimoniale sui risparmi. Tutto merito dell'Agenzia delle Entrate che ieri ha fatto pubblicato una circolare che definisce l’ambito di applicazione, i criteri di calcolo e le agevolazioni dell’imposta di bollo applicabile agli estratti di conto corrente e ai rendiconti dei libretti di risparmio. Dopo aver "fotografato" le giacenze su conti correnti bancari e postali, libretti, polizze vita, fondi comuni e derivati, l'erario applicherà l'1 per mille. Prelievo che è destinato a a rincarare dal 2013 quando si pagherà l'1,5 per mille senza limiti. Negli attimi finali della legislatura, il parlamento ha approvato una serie di mitigazioni per non andare a colpire le persone meno abbienti. In base alla circolare dell’Agenzia delle Entrate, il conto corrente "di base" rivolto alla clientela socialmente svantaggiata non pagherà, infatti, l’imposta di bollo. Si tratta del servizio senza spese che deve essere offerto dall’intermediario ai consumatori il cui Isee è inferiore a 7.500 euro. La stessa esenzione è concessa agli estratti e ai libretti, intestati a persone fisiche, che hanno un valore medio di giacenza complessivo non superiore a 5mila euro.
L'Agenzia delle Entrate ha, poi, chiarito che Banche e Poste Italiane devono applicare l’imposta di bollo sugli estratti di conto corrente e sui rendiconti dei libretti di risparmio, nella misura di 34,20 euro se il cliente è una persona fisica, e di 100 euro negli altri casi. Per i libretti "al portatore" deve essere considerato il soggetto che risulta censito al momento dell’emissione del libretto. Tuttavia se, successivamente all’emissione, viene censito dall’intermediario quale portatore del libretto, un soggetto diverso da quello che ne ha richiesto l’emissione, la misura dell’imposta deve essere determinata in considerazione del soggetto che risulta portatore del libretto. In caso di più rapporti di conto corrente o libretti di risparmio intestati al medesimo soggetto, l’imposta deve essere applicata con riferimento a ciascun rapporto.
Ma la vera e propria stangata arriva sul bollo sulle comunicazioni dei prodotti finanziari - ovvero le comunicazioni relative a valori mobiliari, a quote di organismi di investimento collettivo del risparmio, a strumenti finanziari derivati, a polizze assicurative e i buoni fruttiferi postali con valore superiore a 5mila euro. Rientrano nel campo applicativo dell’imposta, inoltre, i depositi bancari e postali, anche se rappresentati da certificati. Per queste tipologie di comunicazioni, l’imposta viene applicata, in relazione all’ammontare complessivo dei prodotti finanziari detenuti dal cliente presso il singolo ente gestore, in modo proporzionale nella misura dell’1 per mille annuo nel 2012 e dell’1,5 per mille a partire dal 2013, con un importo minimo di 34,20 euro e un massimo, previsto soltanto per il 2012, di 1.200 euro.
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